Vaccini sperimentali e mancata applicazione del principio di precauzione↑ sommario Il vaccino della Pfizer-Biontech e della Moderna sono
vaccini a mRNA formulati con nanoparticelle lipidiche, modificati con
nucleosidi, che codificano per la glicoproteina spike di SARS-CoV-2, il
virus che causa il COVID-19. Non più vaccini tradizionali a virus attenuati. Si è scelto di utilizzare una terapia genica di nuova concezione dandogli l’appellativo di vaccino. Si tratta di un approccio sperimentale che trasforma le cellule del corpo in fabbriche di proteine virali .
Viene, infatti, fornita alle cellule umane solo l’informazione genetica
virale (un frammento del virus), utile alla costruzione della proteina spike del virus, a livello dell’apparato ribosomiale delle cellule umane (1). Vedi qui come funziona nel caso di vettore plasmide.
La sperimentazione anche per la tempistica con cui è stato realizzata è stata per ora assai parziale.
Di fatti i produttori ammettono che essa deve ancora concludersi (vedi
punto 14 Faq AIFA). Nonostante le rassicurazioni dei produttori, e degli
enti regolatori non esistono dati certi. Quando mancano dati certi su
efficacia e sicurezza la legge imporrebbe l’uso del principio di precauzione.
Sappiamo che data l’alta mutabilità del sars cov-2, come per molti altri
coronavirus, la terapia vaccinale risulta inutile e con grande
probabilità, come vedremo, assai controproducente. Il vaccino porta nel
95% dei vaccinati alla formazione di anticorpi specifici per l’antigene
vaccinale originario e scarsamente specifici per l’intera popolazione
virale in continua evoluzione (2).
Detto in altri termini, i vaccini a contrasto dei coronavirus non danno immunità esattamente come nel caso dell’influenza che può essere presa tante volte.
Al punto 11 delle Faq AIFA si legge in risposta alla domanda 11: Le
persone vaccinate posso trasmettere comunque l’infezione ad altre
persone? Gli studi clinici
condotti finora hanno permesso di valutare l’efficacia del vaccino
COVID-19 mRNA BNT162b2 (Comirnaty) sulle forme clinicamente manifeste di
COVID-19 ed è necessario più tempo per ottenere dati
significativi per dimostrare se i vaccinati si possono infettare in modo
asintomatico e contagiare altre persone. Sebbene sia plausibile che la
vaccinazione protegga dall’infezione, i vaccinati e le persone che sono
in contatto con loro devono continuare ad adottare le misure di
protezione anti COVID-19.
Di seguito i primi dati non proprio rassicuranti delle vaccinazioni nel Regno Unito riportati dal CDC.
Ai 3150 casi su 112.807 (2,79 %) persone che subito dopo aver ricevuto
la vaccinazione sono risultate “incapaci di svolgere le normali attività
quotidiane e lavorative o che hanno richiesto cure mediche
professionali” vanno aggiunti sei casi di anafilassi su 271001 vaccinati
al 19 dicembre (circa 1329 casi rapportati al totale della popolazione
italiana). Si tratta di una percentuale che ad oggi procurerebbe tra i
60 milioni di italiani 1.675.428 casi di persone in quello stato di
salute. Rimaniamo in attesa dei dati relativi agli effetti avversi nel
medio e lungo termine.
Chi volesse seguire l’evoluzione dei dati USA in tempo reale può utilizzare tra gli altri VAERS Vaccine Adverse Eventing Reporting System. VAERS è un organo di farmacovigilanza USA. Qui un report aggiornato al 28 dicembre 2020, 171 pagine di decine di eventi avversi anche gravi.
Se si considera che la grande maggioranza delle persone che contrae il virus non sviluppa sintomi e che oltretutto il concetto stesso di immunità di gregge non si applica a virus di questo tipo, proprio perché fortemente mutevoli ci si chiede quali siano le ragioni atte a giustificare i rischi inerenti alla sperimentazione, direttamente sulla popolazione, di vaccini ogm, in termini di possibili effetti avversi e fatali sul medio e sul lungo periodo, essendo che non sono disponibili dati in grado di fornirci le necessarie garanzia di sicurezza. Gli studi clinici dei vaccini a contrasto del Covid-19 sono stati avviati cinque mesi dopo l’emergere di SARS-Cov-2,
aggirando i necessari studi pre-clinici e ignorando i gravi problemi di
sicurezza che hanno impedito di mettere a punto un vaccino per il
SARS-1. La messa a punto di questo vaccino ha, infatti, goduto
dell’opzione Fast Track, una corsia separata,
prioritaria, che ha permesso di passare troppo velocemente attraverso i
vari controlli di sicurezza che sarebbero stati altrimenti previsti,
saltando le verifiche a medio e lungo termine attraverso una procedura
accelerata di registrazione (pochi mesi rispetto ai 5-10 anni di
sperimentazione previsti dai protocolli tradizionali). In pratica studi
preclinici per sondare efficacia e sicurezza sugli animali e studi
clinici sull’uomo sono stati svolti contemporaneamente e in un tempo
assai ristretto. Si tratta, inoltre, di studi fatti con modalità che non forniscono informazioni in merito all’efficacia e all’eventuale pericolosità dei vaccini ogm.
Sono stati scelti, in contrasto con la procedura, modelli animali che
non sviluppano la complicazione. Questo impedisce di sapere se l’animale
sia o meno protteto dalla complicazione. In più hanno vaccinato gli
animali con l’antigene del virus di Wuhan mentre il virus circolante è
ormai mutato, com’è nella sua natura, diverse volte. Il potenziamento della malattia è però appurabile solo se si infetta l’animale con un virus circolante. Nel caso della sperimentazione di vaccini su animali rispetto alle prime forme di sars
sono stati infettati gli animali vaccinati con virus mutanti circolanti
ed è stato visto che non solo gli animali non risultavano protetti ma morivano per le complicanze della malattia provocata dal contagio (3). Solo in Italia, ad oggi, circolano tredici diversi ceppi del virus. La temibilissima reazione di potenziamento
avviene quando gli anticorpi si mostrano deboli rispetto al virus che
viene contratto. Visto che non è stata indagata la possibilità di
potenziamento rispetto ai virus mutati circolanti (challenge test)
nulla sappiamo su questa evenienza. Dai test sugli animali sono passati
in pochi mesi alle ‘cavie’ umane. I test sull’uomo sono iniziati alla
fine di luglio e all’inizio di agosto. Pochi mesi per testare un vaccino
di nuova concezione di una categoria mai approvata prima dalle agenzie regolatorie!
Sarebbe stato necessario un monitoraggio a medio e lungo termine, ma
negli studi clinici ci si è limitati a 7 e 15 giorni. In
quest’intervallo post-vaccinale la scheda tecnica elenca rossori,
febbre, indurimento nella sede d’iniezione, inappetenza e come reazione
acuta persino l’anafilassi. Nella pratica si sono verificati casi di anafilassi (shock anafilattico) e paralisi di bell
ossia paralisi facciale periferica acuta che secondo le faq dell’AIFA
si verificherebbero raramente, in meno di 1 persona su 1000. Raramente…
su 60 milioni di italiani 60 mila casi aspettati.
al punto 14 delle Faq AIFA si legge tra l’altro (…) In generale, le reazioni sistemiche sono state più frequenti e pronunciate dopo la seconda dose.
Nei Paesi dove è già stata avviata la somministrazione di massa del
vaccino sono cominciate anche le segnalazioni delle reazioni avverse, da
quelle meno gravi a quelle più significative, comprese le reazioni
allergiche. Tutti i Paesi che avviano la somministrazione del vaccino
estesa a tutta la popolazione raccoglieranno e valuteranno
ogni segnalazione pervenuta al sistema di farmaco vigilanza delle
reazioni averse al vaccino, così da poter definire con sempre maggior
precisione il tipo di profilo di rischio legato alla vaccinazione.
In pratica ci stanno dicendo che non hanno avuto tempo e che
verificheranno strada facendo gli effetti avversi e acuti a medio e
lungo termine e che i profili a rischio sono ancora da definire.
Qualcuno ha già, giustamente proposto, che coloro i quali accettassero di vaccinarsi vadano incentivati economicamente
alla stregua di quei volontari, che in fase di sperimentazione di un
farmaco si prestano a testarlo su di sé in cambio di denaro.
In altri termini, la fretta con cui si sta procedendo a tappe forzate
potrebbe sembrare giustificata dalla necessità di immunizzare una
sufficiente percentuale della popolazione ma questa certezza cade quando
si legge che la stessa casa produttrice non assicura che il vaccino preservi dalla trasmissibilità del virus da parte dei vaccinati. Il vaccino, infatti, non è sterilizzante, non evita, cioè, l’infezione né la trasmissione del virus. Tutto ciò lascia assai perplessi anche in relazione al fatto che:
– una cura per il covid-19 esiste da marzo scorso. Sono state, infatti,
messe a punto cure che utilizzano farmaci tradizionali efficaci nella
totalità dei casi trattati se la terapia individuata viene somministrata tempestivamente (vedi il mio https://www.francescocappello.com/2020/11/26/i-negazionisti-della-terapia-domiciliare-precoce/);
– il covid è a bassa mortalità;
– è possibile fare prevenzione secondo un efficace programma di
miglioramento delle difese immunitarie della popolazione. (Vedi ad
esempio: https://www.studiesalute.it/salutesezione prevenzione e terapia della dott.ssa L. Bolgan)
Effetti avversi ed acuti (*)
A seguire alcuni degli effetti avversi, acuti, potenzialmente fatali, generabili nelle persone che si sottopongono a vaccinazione ogm (farmaci che sottostanno alle normative ogm) nel medio e nel lungo termine.
Il Potenziamento della malattia↑ sommario Il Potenziamento della malattia si riferisce al rischio
gravissimo di reazione avversa fatale. Il vaccino viene creato per
produrre anticorpi, ma non è sterilizzante, cioè non evita l’infezione e
la trasmissione del virus. L’efficacia dichiarata al 95% è relativa alla percentuale di vaccinati che formeranno anticorpi vaccinali, ma nessuno garantisce che tali anticorpi siano protettivi. Il virus circolante è infatti mutato molte volte formando quasispecie (2) ma l’antigene usato per il vaccino ha le sequenze del virus di Wuhan. Fino a prova contraria la persona può quindi risultare contagiosa anche dopo la vaccinazione.
Si tenga ora presente che gli animali su cui sono stati sperimentati i
vaccini contro la prima sars, rispetto a quelli non vaccinati, erano
soggetti a complicazioni respiratorie fatali, quando dopo la
vaccinazione, venivano infettati con virus circolanti, mutati cioè
rispetto al ceppo originario contro cui era stato preparato il vaccino. Fu a causa di queste complicazioni che la sperimentazione preclinica di quei vaccini fu bloccata. Con le parole della dott.ssa L. Bolgan:
quando un soggetto che possiede un
livello anticorpale sub-ottimale (in seguito ad un’infezione primaria o
a vaccinazione) viene a contatto con un virus simile e si infetta, il
suo sistema immunitario favorisce l’infezione e le complicazioni fatali
della malattia.
In altre parole, una parte dei vaccinati sono predisposti
proprio dalla vaccinazione a manifestare le complicazioni gravi e fatali
della malattia dalla quale si vogliono proteggere.
Nel caso dei vaccini ogm la sperimentazione preclinica è stata fatta
su modelli animali che non consentono di sapere se la vaccinazione può
causare il potenziamento della malattia. Il “potenziamento
dell’infezione dipendente dall’anticorpo” è la spiegazione proposta da Halstead per spiegare, nel caso della febbre Dengue,
perché una seconda infezione si rivelasse assai più grave della prima.
Inoltre, essendo che il virus che causa il covid e quello dell’influenza
sono cross-reattivi tra di loro, coloro i quali venissero a
contatto, dopo il vaccino, con il virus del covid o con quello
dell’influenza potranno essere soggetti a potenziamento della malattia:
La dott.ssa Bolgan afferma inoltre che la reazione avversa del
potenziamento si manifesta con le stesse identiche caratteristiche del
covid per cui potrebbe verificarsi anche una sovrapposizione che
potrebbe impedirci di discriminare tra un reale danneggiato dal vaccino
rispetto ad una persona solo infettata da covid. La reazione
avversa e la complicanza coincidendo tra loro rischiano, perciò, di
occultare la reale incidenza delle reazioni avverse da potenziamento:
(…) in questo caso gli studi
preclinici sono stati fatti con una modalità che non consente di andare a
verificare se questi vaccini causano il potenziamento della malattia
quindi è un dato che non abbiamo ancora e che non avremo nemmeno quando
il vaccino sarà stato messo in commercio per cui il potenziamento della
malattia lo sperimenteranno coloro chi si vaccineranno. Chi si
vaccinerà nel momento in cui si infetterà con il virus del covid o con
il virus dell’influenza, poiché questi due virus sono cross-reattivi tra
di loro, si potrebbe manifestare il potenziamento della
malattia. In quel momento potremmo capire l’incidenza di questa reazione
avversa. L’unico problema è che la reazione avversa ha le
stesse identiche caratteristiche del covid per cui potrebbe esserci
anche una sovrapposizione e potrebbe anche essere che non siamo in grado
di capire chi è un reale danneggiato rispetto ad una persona solo
infettata da covid. Quindi anche questa sarà una stima molto,
molto difficile da fare. Quindi al momento non ci sono dati né
sull’efficacia né sulla sicurezza di questo vaccino.
Tra le reazioni avverse, sono noti (pur non essendo disponibili dati
della loro incidenza perché non forniti dalle case produttrici del
vaccino) i rischi di anafilassi e le immunopatologie da tempesta di citochine (i mediatori dell’infiammazione) scatenabili dalla possibile reazione di pericolo
del sistema immunitario quale risposta all’introduzione di materiale
genetico estraneo. L’anafilassi è una reazione avversa fatale che
succede quando il nostro sistema immunitario è indotto ad un eccesso di
reazione, una reazione esagerata, che piuttosto che proteggere il
vaccinato scatena la malattia da cui ci si dovrebbe proteggere in forma grave e fulminante.
Il peccato antigenico originale↑ sommario
Il peccato antigenico originale è un meccanismo che la dott.ssa L. Bolgan riassume così:
La mutagenesi inserzionale e le alterazioni epigenetiche↑ sommario
Alterazioni epigenetiche ovvero capaci di modificare l’espressione
dei geni; alterazioni epigenetiche, che significa una modifica
dell’espressione dei geni. Non mutazioni della sequenza, ma cambiamenti
nel modo in cui i geni vengono espressi.
La attivazione di processi oncogeni↑ sommario Il vaccino ad adenovirus di Oxford viene prodotto utilizzando linee cellulari “immortalizzate” ossia potenzialmente cancerogene.
La produzione di milioni di dosi dal vaccino fa necessariamente uso di
linee cellulari comportando la presenza di contaminanti presenti nel
materiale di partenza: “sangue umano, tessuti umani o animali, banche di
cellule o introdotti nel processo di fabbricazione attraverso l’uso di
sieri animali quali acidi nucleici nudi, frammenti genomici, retrovirus e
altri materiali estranei che comportano rischi potenzialmente gravi”.
In particolare le linee cellulari fetali/embrionali possono rilasciare
materiale genetico, quale residuo di lavorazione nel vaccino,
consistente in dna cancerogeno e virus cancerogeni avventizi. Tale DNA
derivante dal processo di ingegnerizzazione essendo di origine fetale ha
alte probabilità di integrarsi nel DNA dell’ospite con il rischio di
innescare oltre a processi di cancerogenesi, malattie degenerative, in
funzione ovviamente della particolare localizzazione genica di queste
sequenze estranee eventualmente introdotte con il vaccino. Si veda qui, al min. 6, la posizione della chiesa in merito all’uso di feti umani abortiti.
Reazioni di autoimmunizzazione↑ sommario
Le reazioni di autoimmunizzazione si manifestano nel medio e lungo termine soprattutto con i richiami (4). Si potrebbero avere risposte che peggiorano progressivamente. Come documentato in letteratura il virus forma anticorpi autoimmuni. È cioè possibile accanto alla formazione degli anticorpi contro il virus quella di anticorpi contro le proteine umane.
A confermare l’alta probabilità di questi effetti avversi nel lungo
termine, gli studi di omologia di sequenze tra le proteine umane (danno
multi organo) e quelle del virus.
Un esempio sono le malattie gravi a carico del sistema nervoso.
Gran parte delle proteine oggetto dell’attacco autoimmune, infatti, si
ritrovano nel sistema nervoso centrale. La mancata sperimentazione non è
perciò in grado di escludere l’insorgenza di SLA, sclerosi, e altre
patologie gravissime; così come nel caso del rischio relativo
all’attacco autoimmune del sistema riproduttivo – Spettro dell’infertilità
– in questo caso a preoccupare è la somiglianza tra la proteina Spike
del virus con un’altra proteina presente nel nostro organismo che è la sincitina
che serve per la formazione della placenta in gravidanza. Le sequenze
di aminoacidi sono simili per cui alcuni avanzano il dubbio che si possa
avere, dopo il vaccino, una formazione di anticorpi che possano reagire
con meccanismo autoimmune con la sincitina provocando impedimento alla
gravidanza.
Gli eventi rari possono rapidamente diventare importanti nel caso di vaccinazioni di massa. Bhakdi e Reiss nell’appendice al testo del loro volume
– affermano che i vaccini ora disponibili contro il Covid non sono
stati sottoposti a sufficienti test preclinici, come vorrebbero i
regolamenti internazionali. Attaccano il governo tedesco: “In
Germania la popolazione respinge la manipolazione genetica del cibo e
ora i nostri politici e la società sono in prima linea nello sviluppo di
vaccini a base di geni?”. Secondo la genetista Alexandra Henrion-Caude di Morandini: poiché
la farmacodinamica, la farmacocinetica e la genetica (con analisi
specificate) non sono state valutate negli studi, siamo in totale
mancanza di sicurezza. Il professor Eric Caumes, capo
del dipartimento di malattie infettive di La Pitié-Salpêtrière (a
Pujadas), ha espresso forti dubbi sulla sicurezza dei vaccini ogm
ribadendo che i soli dati disponibili sono reperibili in forma di
comunicati stampa emessi dalle ditte farmaceutiche produttrici. ROMEO F. QUIJANO, M.D.Professor (Ret.) Dipartimento di Farmacologia e Tossicologia – College of Medicine, University of the Philippines Manila:
“(…) il problema è legato alle caratteristiche del sars cov-2, un
virus che porta con sé il rischio del potenziamento della malattia;
questi vaccini hanno quindi l’altissimo rischio di indurre questa
reazione avversa. A questo aggiungiamo l’immunopatologia immediata da
anafilassi e da tempesta di citochine dovute al fatto che comunque il
materiale genetico estraneo che il sistema immunitario riconosce
immediatamente scatena una reazione di pericolo. Viene chiamata proprio
così, reazione di pericolo, e porta alla formazione di un’alta
quantità di mediatori dell’infiammazione ed una immunopatologia che
potrebbe essere anche estremamente grave. Questi sono tutti rischi noti
per questi vaccini. Rimangono tuttavia teorici nella loro incidenza perché non sappiamo cosa succederà poi in realtà all’atto della somministrazione“. L. Bolgan
Presupposto del successo del vaccino è che il frammento
sintetizzato e messo all’interno dei vettori non si modifichi nel tempo e
anche nel virus naturale. Gli ultimi sequenziamenti danno per certo che questo virus si sia già modificato nella sequenza dello spike (il frammento del virus veicolato dal vaccino). I vaccinati hanno comunque il rischio di infettarsi e di trasmettere l’infezione
e non si sa se saranno in condizioni di avere la malattia più o meno
complicata perché il rischio di potenziamento è concreto (anche se non se ne conosce l’incidenza a causa della procedura di velocizzazione – fast track) quindi siamo di fronte ad un vaccino che ha tantissime criticità e nessuna conferma sui suoi reali benefici.
A causa della mancanza di dati non è escluso il manifestarsi di un
potenziamento dipendente dagli anticorpi. Nel caso della sars la
sperimentazione dei vaccini è stata bloccata ancora prima di entrare in
fase clinica proprio perché si manifestava il fenomeno del potenziamento negli animali come complicazione fatale, ovvero il potenziamento dipendente dall’anticorpo consistente nella possibilità che i vaccinati, piuttosto che essere protetti, sviluppino le complicazioni gravi proprie del covid (complicazione
fatale con tempesta di citochine e tromboembolia) una volta entrati in
contatto con il virus vero dopo essere stati vaccinati. In
pratica se una persona sana, che nell’80% dei casi contrae il virus
rimanendo asintomatico, si vaccina, rischia ora, proprio grazie alla
vaccinazione, il potenziamento dipendente dall’anticorpo e le
complicazioni fatali connesse a questo stato. Secondo
EMA, tuttavia, anche se non è nota, perché non indagata, l’incidenza
del potenziamento, i benefici della vaccinazione saranno sicuramente
superiori ai rischi.
I quattro grandi potenziali pericoli del vaccino anti covid per Bhakdi↑ sommario “Di per sé, la strategia di sviluppare un vaccino può andar bene, se sussiste un reale pericolo. Tuttavia, la gestione dello sviluppo di questo vaccino non è soltanto cattiva, ma pericolosa. È pericolosa per tutti noi, per i nostri figli e va fermata! Glielo dico apertamente, questo vaccino porta con sé quattro grandi potenziali pericoli che se non vengono immediatamente messi sul tavolo e discussi, allora sarà troppo tardi. Primo: già solo il vaccino stesso ha effetti
collaterali che sono davvero pesanti. Alla sperimentazione c’erano
persone giovani e sane e la metà di loro ha avuto febbre, brividi,
dolori muscolari, dolori articolari, mal di testa e si è ammalata. Se andremo a inoculare tale vaccino a persone anziane con malattie pregresse, non voglio neanche sapere cosa potrà succedere. Secondo pericolo: questo vaccino ha diverse componenti che possono causare reazioni allergiche molto gravi. Terzo: curiosamente, questo vaccino può far sì che,
un‘eventuale successiva infezione con questo o con altri virus
influenzali potrebbe avere un decorso “esplosivo”. Nei test sugli
animali per il vaccino contro il Sars-Cov 1, questo aggravamento immuno-dipendente di una malattia è stato mostrato. Gli animali che venivano vaccinati sono quasi morti. Questo pericolo è immenso poiché una volta che le iniettano il
vaccino nel braccio, esso si espanderà in tutto il corpo in pochi minuti
e penetrerà anche in cellule che normalmente non verrebbero attaccate dal virus. Dopodiché avviene la produzione delle proteine del virus nelle sue stesse cellule, le sue cellule saranno le fabbriche. Il quarto rischio è costituito da malattie
autoimmuni e collateralmente ci sono effettivi rischi di disturbi che
possono teoricamente portare a morte del feto e a sterilità femminile.
La maggior parte dei nostri
farmaci sperimentali sono formulati e somministrati in un LNP (‘sistemi
di trasporto’ biotecnologici che coinvolgono nanoparticelle lipidiche
brevettate – proprietarie – n.d.a.) che può portare a effetti collaterali sistemici legati ai componenti dell’LNP
che potrebbero non essere mai stati testati sull’uomo. Sebbene abbiamo
continuato a ottimizzare i nostri LNP, non vi è alcuna garanzia che non
avranno effetti indesiderati. Essi potrebbero contribuire, in
tutto o in parte, a uno o più dei seguenti eventi: reazioni immunitarie,
reazioni all’infusione, reazioni del complemento, reazioni di
opsonazione, reazioni anticorpali incluse IgA, IgM, IgE o IgG o una loro
combinazione, o reazioni al PEG da alcuni lipidi o PEG altrimenti
associato all’LNP. Alcuni aspetti dei nostri farmaci sperimentali possono indurre reazioni immunitarie dall’mRNA o dal lipide, nonché reazioni avverse all’interno delle vie epatiche o degradazione dell’mRNA o dell’LNP,
ognuno dei quali potrebbe portare a eventi avversi significativi in
uno o più dei nostri studi clinici. Molti di questi tipi di effetti
collaterali sono stati osservati per gli LNP. Potrebbero derivarne
incertezze sulla causa sottostante a tali eventi avversi, il che
renderebbe difficile prevedere con precisione gli effetti collaterali
nei futuri studi clinici e comporterebbe ritardi significativi nei
nostri programmi.
“Il PEG glicole polietilenico non è mai stato usato prima in un vaccino approvato, ma si trova in molti farmaci
che hanno occasionalmente scatenato anafilassi, una reazione
potenzialmente pericolosa per la vita che può causare eruzioni cutanee,
pressione sanguigna precipitosa, mancanza di respiro e battito cardiaco
accelerato. Alcuni allergologi e immunologi ritengono che un
piccolo numero di persone precedentemente esposte al PEG possa avere
alti livelli di anticorpi contro il PEG, mettendoli a rischio di una
reazione anafilattica al vaccino“.
vedi https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4051498/ Polyethylene glycol as a cause of anaphylaxis https://aacijournal.biomedcentral.com/articles/10.1186/s13223-016-0172-7
L’anafilassi è definita come «una grave reazione
allergica a rapida comparsa che può causare la morte». Nelle forme più
gravi si parla di «shock anafilattico». È causata da una particolare
forma di ipersensibilità, comunemente detta “allergia”, verso una
sostanza antigenica (detta allergene). Al 19 dicembre, gli Stati Uniti
avevano visto sei casi di anafilassi tra 272.001 persone che hanno
ricevuto il vaccino COVID-19 (1323 su 60 mil) Preoccupa sapere che dal 2016 si è a conoscenza della produzione di anticorpi contro il peg nel 72% della popolazione umana.
“Il danno causato dalla vaccinazione sarà geneticamente irreversibile. Secondo me, questi nuovi vaccini rappresentano un crimine contro l’umanità come mai se ne sono visti nella storia. Come ha detto il Dr. Wolfgang Wodarg, un medico esperto: in
effetti, questo “vaccino promettente” per la stragrande maggioranza
delle persone dovrebbe essere VIETATO, perché è una manipolazione
genetica! “
Il Dr. Michael Yeadon ex vicepresidente e direttore scientifico della Pfizer ha dichiarato, tra l’altro, nel corso di un thread su twitter:
(…) ho letto il documento di
consultazione. Raramente sono stato così scioccato e sconvolto. Tutti i
vaccini contro il virus SARS-COV-2 sono per definizione nuovi. Nessun
vaccino tra quelli candidati è stato in sviluppo più di pochi mesi. Se
un qualsiasi vaccino di questo tipo viene approvato per l’uso in
qualsiasi circostanza che non sia ESPLICITAMENTE SPERIMENTALE, credo che i destinatari vengano indotti in errore criminale.
…utilizzano una nuova tecnologia che non è stata precedentemente utilizzata per creare vaccini. Non
ci sono quindi dati già consolidati sulla sicurezza a lungo termine che
possano essere utilizzati a sostegno dell’idea che sia stato
ragionevole accelerarne lo sviluppo in assenza di informazioni sulla
sicurezza. Sono sospettoso sulle motivazioni adotte da coloro
che hanno proposto di implementarne l’uso immediato nella più ampia
popolazione umana.
Occhio alla temperatura↑ sommario
Il vaccino della Pfizer-Biontech va tenuto al freddo a 80 gradi
centigradi sotto lo zero. Ha una scadenza di 6 mesi. I vaccini prodotti a
Dicembre vanno utilizzati entro maggio. L’RNA è termolabile. Il vaccino degradato è estremamente pericoloso, infatti il materiale genetico degradato provoca una reazione infiammatoria molto violenta, diventando un adiuvante vaccinale in grado di scatenare, all’iniezione, una violenta tempesta di citochine.
Petizione per la sospensione degli studi sul vaccino↑ sommario
L’ex vicepresidente e direttore scientifico della Pfizer Dr.Michael
Yeadon e lo specialista e parlamentare tedesco del polmone Dr.Wolfgang
Wodarg hanno presentato una petizione urgente
all’Agenzia europea per i medicinali chiedendo la sospensione immediata
di tutti gli studi sul vaccino SARS-CoV-2, in particolare il BioNtech /
Studio Pfizer su BNT162b (numero EudraCT 2020-002641-42).
Si veda: http://www.renovatio21.com/vaccino-e-infertilita-il-problema-puo-essere-reale-parla-lex-direttore-scientifico-di-pfizer/ da cui si riportano qui stralci riportanti le preoccupazioni sollevate in studi precedenti che coinvolgono altri coronavirus:
«La formazione dei cosiddetti “anticorpi non neutralizzanti” può
portare a una reazione immunitaria esagerata, specialmente quando la
persona sottoposta al test si trova di fronte al vero virus “selvaggio”
dopo la vaccinazione. Questa cosiddetta amplificazione dipendente da anticorpi, ADE, è nota da tempo, ad esempio, da esperimenti con vaccini coronavirus nei gatti. Nel
corso di questi studi tutti i gatti che inizialmente hanno tollerato
bene la vaccinazione sono morti dopo aver contratto il virus selvatico»
«Ci si aspetta che le vaccinazioni producano anticorpi contro le
proteine spike di SARS-CoV-2. Tuttavia, le proteine spike contengono
anche proteine omologhe alla sincitina, che sono essenziali per la
formazione della placenta nei mammiferi come gli esseri umani. Bisogna
poter escludere che un vaccino contro SARS-CoV-2 possa innescare una
reazione immunitaria contro la sincitina-1, poiché altrimenti l’infertilità di durata indefinita potrebbe colpire le donne vaccinate».
«I vaccini a mRNA di BioNTech / Pfizer contengono polietilenglicole (PEG). Il 70% delle persone sviluppa anticorpi contro questa sostanza – questo significa che alla vaccinazione molte persone possono sviluppare reazioni allergiche, potenzialmente fatali»
«La durata troppo breve dello studio non consente una stima realistica degli effetti tardivi.
Come nei casi di narcolessia dopo la vaccinazione contro l’influenza
suina, milioni di persone sane sarebbero esposte a un rischio
inaccettabile se venisse concessa un’approvazione di emergenza e
seguisse la possibilità di osservare gli effetti tardivi della
vaccinazione. Tuttavia, BioNTech / Pfizer ha presentato una domanda di
approvazione di emergenza il 1 ° dicembre 2020.
Vaccino, gli infermieri non si fidano: “Il documento della Pfizer è ambiguo”
«Abbiamo esaminato attentamente il modulo di consenso elaborato da
Pfizer-Biontech – spiega su il Gazzettino, l’avvocato Destro, che sta
seguendo la vicenda assieme alla collega Serena Pomaro – ricavandone che
si tratta di un’esenzione da responsabilità, estesa non solo
all’azienda produttrice del vaccino ma anche al personale sanitario
incaricato della somministrazione – continua – vi sono almeno quattro
frasi che lasciano quantomeno perplessi: «Il vaccino potrebbe non proteggere completamente tutti coloro che lo ricevono…(pag. 9), «Il vaccino può causare reazioni avverse…(segue l’elenco a pag. 10), «L’elenco
di reazioni avverse sovraesposto non è esaustivo di tutti i possibili
effetti indesiderati che potrebbero manifestarsi durante l’assunzione
del vaccino Pfizer (pag. 11), «Non è possibile al momento prevedere danni a lunga distanza (pag. 11)».
qui una intervista a Luc
Montagnier che spiega le ragioni della sua opposizione ai vaccini ogm,
perché lui non si farebbe vaccinare contro il covid e come si curerebbe
nel caso in cui contraesse personalmente il covid.
L’attacco alla Costituzione e la presunzione dell’obbligo vaccinale↑ sommario
L’attacco alla Costituzione sul fronte economico
(sovversione della finanza pubblica, ecc.), del diritto al lavoro, della
democrazia parlamentare, si è ulteriormente concentrato sul piano
sanitario in continuità con gli attacchi subiti dal sistema sanitario nazionale.
qui una importantissima
ricostruzione di come siamo giunti all’obbligo vaccinale realizzato
dall’avvocatessa Alessandra Devetag. Aiuta a capire come i grandi
interessi privati riescono a usare le risorse pubbliche a loro favore,
stravolgendo normative consolidate ecc., in questo caso con le case
farmaceutiche, tra cui primeggia il ruolo determinante di GAVI voluta e
finanziata dalla fodazione di B&M Gates, e come si sono affermate le
politiche pro vaccini che sono cambiate nel nostro Paese dopo precisi
impegni presi dal nostro governo nell’ambito della Global health
security agenda (Ghsa), in seno al quale l’Italia sta svolgendo il ruolo
di capofila, che sostiene l’attuazione del regolamento sanitario
internazionale dell’Oms e che comprende undici pacchetti di misure, tra i
quali la vaccinazione obbligatoria.
Organismi geneticamente modificati. Dalle piante, agli animali, all’uomo↑ sommario
La biotecnologia utilizzata, a rna/dna modificato, è la trasfezione
(tecnologia a dna ricombinante utilizzata ad esempio dalla Monsanto)
per produrre ogm (in agricoltura e con gli animali d’allevamento) che,
sappiamo, può avere effetti temporanei o permanenti sul genoma.
In linea con il “World Economic Forum” che invita i governi a considerare centrali le questioni ambientali, le agende di governo europee che con il piano “Next generation EU“ in sintonia con l’obiettivo di costruire un’Europa “più ecologica, digitale e resiliente” prevede stanziamenti del Recovery Fund con al primo posto la voce “Rivoluzione Ecologica“, con ben 74 miliardi. Bellissimo, se non fosse che in commissione agricoltura della Camera, 4 decreti che dovrebbero aggiornare le misure fitosanitarie rivedono il sistema sementiero nazionale, accogliendo, in netto contrasto con le scelte “No-OGM“ degli italiani, gli Organismi Geneticamente Modificati e i “nuovi” OGM (New Breeding Techniques – NBT) in sfregio a un’agricoltura che vede l’Ita
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