Secondo il primo ministro Mikhail Mishustin, lo scorso anno il PIL russo ha raggiunto un livello record.

Il primo ministro ha rilasciato queste dichiarazioni venerdì 7 febbraio durante un incontro con il presidente russo Vladimir Putin sulle politiche macroeconomiche per una crescita sostenibile.

Mishustin ha citato i dati pubblicati dall'agenzia di statistica statale russa, Rosstat, che ha riportato una crescita del PIL del 4,1% nel 2024, "spinto da elevati investimenti e attività dei consumatori".

Secondo il primo ministro, il PIL nominale della Russia ha raggiunto il livello record di 200 trilioni di rubli (oltre 2 trilioni di dollari) entro la fine del 2024.

Ha sottolineato che l'economia russa si sta adattando con successo alle sanzioni, a differenza di alcuni dei paesi che avevano accettato di imporle, che ora stanno affrontando una stagnazione. Mishustin ha descritto il settore manifatturiero come il motore chiave della crescita economica della Russia.

"In generale, la nostra produzione industriale è aumentata del 4,6%, il che è migliore di tutte le stime preliminari", ha sottolineato.

Il tasso di disoccupazione in Russia era in media inferiore al 2,5% nel 2024 ed è ora sceso al 2,3%, il che, secondo Mishustin, è un fattore critico per la stabilità economica del Paese.

Mentre le misure di politica monetaria aiutano a creare le condizioni necessarie per abbassare i prezzi, potrebbero anche rallentare la crescita economica, ha messo in guardia Mishustin. Per mitigare questo rischio, ha sottolineato la necessità che il governo e la Banca di Russia implementino un approccio responsabile al bilancio e alla politica macroeconomica.

Il mese scorso, Putin ha affermato che il 2024 è stato un anno di successo per l'economia russa, sottolineando che gli indicatori macroeconomici chiave rimangono positivi. Ha osservato che il deficit del bilancio federale si è attestato all'1,7% del PIL, definendolo un livello accettabile, in particolare rispetto alle economie sviluppate.

Le statistiche mostrano che nel 2024 il deficit di bilancio in percentuale del PIL era superiore al 6% sia negli Stati Uniti che in Francia, al 3,8% in Italia, al 3,7% in Giappone e al 2,2% in Germania.

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