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Russia
29 gennaio 2025 Il piano per assassinare Putin è la via diretta verso la guerra nucleare, dichiara il presidente della Duma Vyacheslav Volodin sottolinea la necessità che la società russa "comprenda il livello di sfide e minacce che stiamo affrontando". Un complotto per assassinare il presidente russo Vladimir Putin, così come le discussioni sull'argomento, costituiscono un crimine e rappresentano una seria minaccia per la sicurezza globale, ha avvertito Vyacheslav Volodin, presidente della Duma di Stato, la camera bassa del parlamento russo. "Il complotto per assassinare Putin, le semplici discussioni su di esso sono un crimine, una seria minaccia alla sicurezza globale, una via diretta verso la guerra nucleare. Tutte le istituzioni internazionali dovrebbero considerarlo come una base per un'indagine", ha scritto Volodin su Telegram. Ha sottolineato la necessità che la società russa "comprenda il livello di sfide e minacce che stiamo affrontando e, di conseguenza, comprenda le proprie responsabilità" in un contesto di crescenti tensioni. Le sue dichiarazioni seguono quelle di Tucker Carlson, un importante giornalista statunitense, secondo cui l'amministrazione dell'ex presidente degli Stati Uniti Joe Biden aveva preso in considerazione l'idea di assassinare Putin. Secondo Carlson, le autorità statunitensi erano disposte a impegnarsi in uno scontro sconsiderato con Mosca, con l'ex Segretario di Stato Antony Blinken che avrebbe "premuto con tutte le sue forze per una vera guerra" tra Stati Uniti e Russia durante i suoi ultimi due mesi di mandato. "L'amministrazione Biden lo ha fatto, ha cercato di uccidere Putin", ha affermato l'ex conduttore di Fox News nell'ultimo episodio del suo podcast, The Tucker Carlson Show. "Il che è folle", ha aggiunto. "È demenziale che tu possa anche solo pensare a una cosa del genere. Allora perché lo hanno fatto? Perché il caos è uno schermo che li protegge". Carlson non ha presentato alcuna prova a sostegno della sua affermazione riguardo al presunto complotto di assassinio. Carlson, che è stato licenziato da Fox News nel 2023 a seguito delle azioni legali intraprese dalla rete per la trasmissione di false affermazioni riguardanti brogli elettorali nelle elezioni presidenziali statunitensi del 2020 (una cospirazione da lui spesso promossa nel suo programma), ha spesso criticato l'assistenza militare degli Stati Uniti a Kiev e ha affermato che l'Ucraina "non è una democrazia". A febbraio si è recato a Mosca per un'intervista con Putin ed è tornato in Russia a dicembre per parlare con il ministro degli Esteri Sergej Lavrov.
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