SCENARI GEOPOLITICI
20 gennaio 2025

Trump pianifica in anticipo un viaggio in Cina
Lo riferisce il Wall Street Journal

Il presidente entrante vuole migliorare i legami con Xi Jinping dopo aver minacciato di imporre tariffe commerciali severe a Pechino, afferma il giornale


Il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump intende visitare la Cina nei suoi primi 100 giorni di mandato per migliorare le relazioni con Xi Jinping, mentre incombe la prospettiva di una nuova guerra commerciale, ha riferito sabato 18 gennaio il Wall Street Journal (WSJ) citando alcune fonti.

Il viaggio avrebbe lo scopo di rafforzare i legami con il leader cinese di fronte alle tensioni geopolitiche tra i due Paesi alimentate dallo stallo sull'isola autonoma di Taiwan e dalla promessa di Trump di imporre tariffe sulle importazioni cinesi. Tuttavia, mentre persone a conoscenza della questione hanno detto al giornale che Trump ha espresso un certo interesse ad andare, non è stata presa alcuna decisione definitiva.

Venerdì 17 gennaio, Trump e Xi hanno parlato al telefono per discutere di una serie di questioni, tra cui il commercio, Taiwan e la situazione con la piattaforma di social media cinese Tiktok, che è andata in blackout negli Stati Uniti a causa di un imminente divieto federale. Non è chiaro, tuttavia, se il presidente eletto abbia sollevato l'idea di una visita in Cina durante la chiamata. Allo stesso tempo, i due hanno delegato le discussioni su un potenziale incontro di persona ai loro assistenti, ha affermato il WSJ.

Oltre alla Cina, Trump ha anche espresso interesse per un possibile viaggio in India, hanno detto le fonti del giornale. Tuttavia, si dice che la sua attenzione immediata graviterà su questioni interne, tra cui la crisi di confine e gli incendi in California.

Durante il suo primo mandato, Trump si è recato a Pechino alla fine del 2017, più di nove mesi dopo l'insediamento. I quattro anni dell'amministrazione Trump sono stati rovinati da un teso stallo con la Cina, con il presidente eletto che ha imposto tariffe su miliardi di dollari di beni cinesi. La sua amministrazione ha anche etichettato la Cina come "manipolatrice di valuta" e ha imposto severe restrizioni ai giganti della tecnologia cinese come Huawei e ZTE, citando rischi per la sicurezza nazionale.

Durante la campagna elettorale, Trump ha proposto una tariffa del 60% sulle importazioni cinesi. Rispondendo a un potenziale aumento, il vice ministro del Commercio cinese Wang Shouwen ha avvertito che le restrizioni potrebbero ritorcersi contro, costringendo i consumatori americani a pagare prezzi più alti. Nel frattempo, ha aggiunto, la Cina sarebbe in grado di resistere all'impatto di tali "shock esterni".



https://swentr.site/news/611214-trump-planning-early-china-trip/








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