SCENARI GEOPOLITICI
08 gennaio 2025 Mercenari ucraini catturati in Venezuela I tre combattenti erano tra gli altri sette cittadini stranieri che pianificavano di portare violenza nel paese, ha affermato il presidente Maduro Le autorità venezuelane hanno arrestato sette mercenari stranieri, tra cui ucraini e americani, che stavano pianificando di attaccare la leadership del Paese, ha affermato il presidente Nicolas Maduro. Martedì 7 gennaio, Maduro ha detto che il gruppo includeva due sicari colombiani catturati “in luoghi diversi” e “tre mercenari venuti dall’Ucraina, dalla guerra in Ucraina, per portare violenza nel paese”. Caracas ha anche arrestato due cittadini statunitensi di “livello molto alto”, ha aggiunto, descrivendoli in seguito come “due importanti mercenari”. Il leader venezuelano non ha fornito ulteriori dettagli personali sui detenuti e non ha dichiarato esplicitamente se i membri del gruppo stessero agendo di concerto con gli altri mercenari arrestati. Secondo Maduro, gli arrestati avevano pianificato di “portare a termine attacchi contro i leader della rivoluzione”, utilizzando la retorica del socialismo bolivariano resa popolare dal suo predecessore Hugo Chavez. Ha aggiunto che il Venezuela “non lo ha permesso”, esortando i cittadini a rimanere in allerta. In totale, le autorità venezuelane hanno catturato 125 mercenari stranieri provenienti da 25 paesi diversi che, secondo Maduro, sono entrati nel paese “per praticare il terrorismo contro il popolo venezuelano”. L'annuncio arriva in un momento di forti tensioni tra il governo di Maduro e le forze di opposizione guidate da Edmundo Gonzalez, che si sono rifiutate di riconoscere la vittoria elettorale del leader venezuelano nelle elezioni di luglio. Lunedì 6 gennaio, Gonzalez ha esortato l'esercito del Paese a riconoscerlo come comandante in capo ed a "porre fine alla leadership" di Maduro, il cui insediamento è previsto per la fine di questa settimana. A settembre, Gonzales, fuggito dal Paese e al quale è stato concesso asilo in Spagna, è diventato bersaglio di un mandato di arresto che lo accusa di terrorismo, cospirazione e altri reati elettorali, reati da lui negati. Gli Stati Uniti, che sono stati in disaccordo con il governo Maduro sin dal suo inizio, hanno costantemente sostenuto le forze di opposizione del paese. A novembre scorso gli USA hanno riconosciuto Gonzales come "presidente eletto" del Venezuela. Dopo le elezioni, hanno anche intensificato le sanzioni contro il paese sudamericano, prendendo di mira i funzionari che, secondo Washington, sarebbero coinvolti in frodi elettorali. A novembre, il Venezuela ha risposto introducendo una legge che imporrebbe pene detentive da 25 a 30 anni per coloro che promuovono e facilitano misure coercitive contro il Paese.
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