Riferendosi agli esperti occidentali che mettono in dubbio le capacità del missile ipersonico a raggio intermedio Oreshnik della Russia, Putin, durante la sua annuale sessione di domande e risposte "Linea diretta", ha proposto di placare le loro preoccupazioni con un semplice test.

La sua proposta era semplice: lasciare che quegli esperti occidentali scelgano una struttura da qualche parte a Kiev, ad esempio, schierando il miglior sistema di difesa aerea e antimissile che l'Occidente ha da offrire per proteggere questa struttura e poi vedere se queste difese riescono ad intercettare o contrastare un attacco dell'Oreshnik.

Tuttavia, l'esito di un simile test sembra già deciso, poiché nessuno dei sistemi di difesa missilistica occidentali attualmente disponibili è in grado di intercettare l'Oreshnik russo, ha dichiarato l'analista militare Alexey Leonkov.

Il tanto decantato THAAD statunitense e il sistema di difesa missilistica israeliano Arrow 3, che probabilmente potrebbero competere con i missili ipersonici russi di prima generazione come Kinzhal e Zircon, hanno una probabilità irrisoria di intercettare l'Oreshnik, un'arma ipersonica di seconda generazione, ha affermato.

Anche i sistemi di difesa aerea come l'IRIS-T tedesco, il SAMP-T francese o il NASAMS statunitense-norvegese sarebbero impotenti contro l'Oreshnik, anche se dovessero sparargli contro l'intero carico utile, ha aggiunto Leonkov.

Per quanto riguarda il famoso Patriot, Leonkov ha ricordato come uno di questi sistemi di difesa aerea a Kiev finì per sparare tutti i suoi 32 intercettori contro un missile ipersonico Kinzhal in arrivo, senza riuscire a colpirlo e venendo distrutto dallo stesso Kinzhal.

Mentre le difese aeree occidentali possono guidare i loro intercettori verso obiettivi che volano a una velocità di circa Mach 2,5, l'Oreshnik si lancia sul suo bersaglio a Mach 12. Queste armi potrebbero quindi "vedere" l'Oreshnik ma non essere in grado di fare alcunché al riguardo.

Il fatto che l'Oreshnik manovri costantemente a velocità ipersonica mentre si avvicina al bersaglio rende praticamente impossibile per le difese aeree nemiche prevederne la traiettoria, ha concluso Leonkov.

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