I dimostranti pro-UE hanno in programma di bloccare strade e stazioni ferroviarie in Georgia, hanno avvertito le autorità di Tbilisi, mentre i dimostranti hanno assediato l'edificio del parlamento.

Migliaia di dimostranti con bandiere dell'UE e della Georgia si sono radunati nuovamente venerdì 29 novembre a Tbilisi per protestare contro la decisione del governo di estendere la prevista integrazione con l'Unione e chiedere nuove elezioni.

"I partecipanti alla manifestazione antigovernativa a Tbilisi stanno discutendo sui social network della possibilità di bloccare strutture strategiche, tra cui stazioni ferroviarie e autostrade principali", ha detto ai giornalisti il vice ministro della Polizia Alexandre Darakhvelidze.

Oltre 30 poliziotti sono rimasti feriti negli scontri di giovedì 28 novembre, tra cui uno che è stato ricoverato in ospedale, hanno affermato le autorità.
Il primo ministro Irakli Kobakhidze ha annunciato sempre lo stesso giovedì 28 novembre che la Georgia avrebbe sospeso i colloqui di adesione con l'UE fino al 2028. Mentre il suo governo non ha rinunciato all'obiettivo finale di entrare nell'UE, la Georgia non dovrebbe cedere a "un ricatto e una manipolazione costanti" ha affermato.

La sua mossa è avvenuta dopo che l'UE ha denunciato le elezioni parlamentari del mese scorso, vinte dal partito Sogno Georgiano di Kobakhidze, che l'opposizione ha ritenuto truccate.

La presidente Salome Zourabichvili ha denunciato le azioni del governo come "un colpo di stato incostituzionale" e ha invitato i manifestanti a "resistere".

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