Un tribunale distrettuale degli Stati Uniti ha accolto la richiesta del procuratore speciale Jack Smith di archiviare il caso federale contro il presidente eletto Donald Trump, ponendo di fatto fine all'indagine sulla sua condotta dopo le elezioni presidenziali del 2020.

Le accuse si basavano su accuse secondo cui Trump avrebbe tentato di ribaltare illegalmente i risultati delle elezioni del 2020, perse contro Joe Biden, e avrebbe gestito male documenti classificati dopo aver lasciato l'incarico nel 2021. Trump ha sostenuto che l'accusa era motivata politicamente e ha affermato che il caso era stato orchestrato dai democratici.

"La corte accoglierà la mozione del governo di archiviazione e rigetterà l'atto di accusa sostitutivo senza pregiudizio", ha scritto nella sua decisione il giudice distrettuale di Columbia Chutkan, citando l'immunità legale concessa ai presidenti degli Stati Uniti in carica.

Il documento è stato pubblicato poche ore dopo che Smith aveva presentato una mozione per ritirare le accuse contro Trump.

Il portavoce di Trump, Steven Cheung, ha accolto con favore la sentenza. "La decisione odierna del Dipartimento di Giustizia pone fine ai casi federali incostituzionali contro il Presidente Trump, ed è una grande vittoria per lo stato di diritto", ha affermato Cheung in una dichiarazione. "Il popolo americano e il Presidente Trump vogliono la fine immediata della strumentalizzazione politica del nostro sistema giudiziario e non vediamo l'ora di unire il nostro Paese", ha aggiunto.

Trump ha scritto su Truth Social lunedì 25 novembre che le accuse contro di lui sono "vuote e illegali e non avrebbero mai dovuto essere presentate". In precedenza aveva minacciato di licenziare Smith immediatamente all'inizio del suo secondo mandato come presidente, descrivendo il procuratore speciale come una "persona corrotta".

Trump deve ancora affrontare un procedimento penale in Georgia, in cui gli viene anche contestato di aver organizzato un piano per ribaltare le elezioni del 2020.

A maggio, una giuria di New York ha dichiarato Trump colpevole di violazioni del finanziamento della campagna elettorale. Tuttavia, la sentenza è stata posticipata a tempo indeterminato. Come per gli altri casi contro di lui, Trump nega qualsiasi illecito.

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