Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha accusato il gruppo armato Hezbollah, sostenuto dall'Iran, di aver tentato di uccidere lui e sua moglie dopo che la sua casa di vacanza è stata presa di mira da un drone lanciato dal Libano.

Sabato mattina 19 ottobre, tre UAV carichi di esplosivo sono stati avvistati mentre volavano verso la città costiera di Cesarea, nel nord di Israele. Due droni sono stati intercettati dalle Forze di difesa israeliane (IDF), mentre un terzo è esploso vicino alla residenza privata del PM. Netanyahu e sua moglie non erano a casa durante l'attacco e ci sono state vittime a terra.

Sebbene Hezbollah non abbia rivendicato la responsabilità dell'attacco a Cesarea, il gruppo filo-palestinese ha annunciato sabato nuovi attacchi nel nord e nel centro di Israele, secondo quanto riportato da Al Jazeera.

In un messaggio su X, Netanyahu ha lanciato un avvertimento fortemente indirizzato a Hezbollah e ai suoi alleati a Teheran. "Il tentativo da parte del rappresentante iraniano Hezbollah di assassinare me e mia moglie oggi è stato un grave errore", ha affermato il Primo Ministro, aggiungendo che l'attacco "non impedirà a me o allo Stato di Israele di continuare la nostra giusta guerra contro i nostri nemici per garantire il nostro futuro".

"Dico all'Iran e ai suoi delegati nel suo asse del male: chiunque tenti di danneggiare i cittadini di Israele pagherà un prezzo elevato", ha continuato. Il PM ha promesso di salvare i restanti ostaggi israeliani tenuti da Hamas a Gaza e di facilitare il ritorno sicuro dei residenti israeliani nelle aree di confine con il Libano, che sono state spesso sotto il fuoco di Hezbollah.

"Israele è determinato a raggiungere tutti i nostri obiettivi di guerra e a cambiare la realtà della sicurezza nella nostra regione per le generazioni a venire", ha concluso.

Circa 70.000 israeliani sono stati costretti a fuggire dalle loro case a causa degli attacchi di Hezbollah dall'ottobre 2023. L'IDF ha intensificato gli attacchi aerei in Libano il mese scorso, uccidendo diversi operativi di alto rango di Hezbollah, tra cui il leader storico del gruppo, Hassan Nasrallah. In totale, più di 2.000 persone sono state uccise durante gli attacchi israeliani in Libano, secondo il Ministero della Salute del Paese.

Venerdì 18 ottobre, Hezbollah ha annunciato che il suo confronto militare con lo Stato ebraico stava entrando in “una nuova fase di escalation”. Il gruppo ha promesso di continuare a lanciare razzi e droni oltre confine in solidarietà con i palestinesi di Gaza, dove Israele sta conducendo una guerra contro Hamas da oltre un anno.

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