Cattolicesimo 20 agosto 2024 IL BOMBARDAMENTO DI MONTECASSINO DA PARTE DEGLI ANGLOAMERICANI – Succisa virescit
Ho
avuto modo di visitare la Basilica Benendettina di Montecassino recentemente. Una bellezza unica costruita 14 secoli
fa. Questa enorme struttura che sorge sopra al monte è di una
imponente e maestosa armonia che lascia stupefatti. Da sopra il
visitatore gode di una vista meravigliosa su tutta la vallata.
Montecassino
è una delle più grandi Abbazie del mondo, definita anche Faro della
Civiltà Occidentale. Al suo interno sono conservati antichissimi
manoscritti, opere d’arte e antiche tradizioni. L’Abbazia di
Monte Cassino fu anche un importante luogo per la nascita della
lingua italiana.
"Sao
ko kelle terre, per kelle fini que ki contene, trenta anni le
possette parte Sancti Benedicti",
così attesta il placito registrato a Capua nel marzo 960,
un
documento notarile conosciuto dagli studiosi. Una
frase che si capisce anche oggi e piuttosto semplicemente, da chi
parla italiano. E questo dimostra quanto sia bella, aulica la nostra
lingua, la quale sembra un concerto naturale, ammirata soprattutto da
studiosi stranieri che vengono in Italia.
Tornando
all’Abbazia, essa fu voluta da San Benedetto su questa altura come
ricerca e contemplazione di Dio.
Alcuni
studiosi dicono che quando chiuse la Scuola di Atene ci fu la
fondazione di Montecassino. Quindi dalla chiusura di un certo tipo di
scuola se ne aprì un altro tipo. Quella che San Benedetto definisce
come scuola al servizio del Signore. Del resto i Monasteri sono delle
scuole dove si apprende innanzitutto a servire il Signore e poi ad
imparare le varie arti dei monaci che possono essere arti culturali o
arti manuali.
I
monasteri sono celebri nella lavorazione dei campi, nella scienza,
nella medicina. Le abbazie sono state dei fulcri dai quali tutto lo
scibile, tutto il sapere umano si è sviluppato. Quindi prima il
servizio a Dio poi lo studio culturale ed il lavoro.
Alla
fine della visita all’Abbazia è possibile vedere un breve filmato
che descrive gli eventi che precedettero il bomardamento del grande edificio.
I
tedeschi non si rifugiarono mai nell’Abbazia, come dimostrato
ampiamente ma questo non servì a preservare lo storico Monumento
dalla distruzione.
Montecassino,
dove i tedeschi stabilirono la linea gotica che tagliava in due
l’Italia, fu sotto il comando del Generale Frido
von Senger und Etterlin, Terziario
Benedettino.
Ufficiale
preparato e capace della Wehrmacht, di religione cattolica e
distaccato dal regime nazista, affidò
al
Capitano Maximilian Becker laureato in storia dell’Arte e
all’ufficiale austriaco, il Tenente Colonnello Julius Schlegel
l’operazione di evacuazione
dell’immenso patrimonio artistico che in accordo con i monaci e
sotto la guida dell’Abbate Diamare portarono in salvo a Castel
Gandolfo tutte le preziose opere custodite nell’Abbazia. Poi il
bombardamento, iniziato il 15 febbraio 1944, che fece dell’Abbazia
un cumulo di macerie e tantissimi morti. Ironia della sorte, i
bombardieri si chiamavano Liberator.
Questo
crimine mi fa tornare alla mente altre atroci distruzioni provocate
più recentemente dall’ISIS in Medio Oriente a Palmira, VEDI
QUI.
Ma possiamo vedere anche tante altre distruzioni che sono state fatte
in Siria ed in altre regioni dell’area mediorientale, dove sono state
colpite chiese cristiane etc., sempre ad opera di questa
organizzazione, l’ISIS, che altro non è che la continuazione di Al
Qaeda, che così
fu definita da Robin Cook, ex Ministro degli Esteri inglese:
“Al-Qaida,
che in arabo significa letteralmente ‘il database’, era
originariamente il file del computer che conteneva i nomi di migliaia
di mujaheddin che erano stati reclutati e addestrati con l'aiuto
della CIA per sconfiggere i russi in Afghanistan”.Un
mese dopo queste dichiarazioni pubblicate in un articolo su The
Guardian l’8
luglio 2005, Robin Cook muore di infarto durante una passeggiata
sulle highlands scozzesi.
In
queste distruzioni vediamo la stessa ferocia che colpì Montecassino,
centro dell’occidente cristiano. Operazioni distruttive che sembrano essere guidate dalla stessa mano, ovvero sempre dai
nostri “alleati” camuffati. Questi “alleati” che dopo il
crollo del muro di Berlino commissionarono un libro dal titolo
emblematico: La
fine della storia. Proprio perché sembra che il loro obbiettivo sia cancellare la storia e soprattutto la storia cristiana.
Ma la fine della storia non c’è stata e non ci sarà!
NON
PREVALEBUNT!
L’Abbazia
ha subito tre distruzioni nel corso della sua storia, prima di
essere, per la quarta volta, rasa completamente al suolo dai
bombardamenti dei così detti “alleati liberatori” nel 1944.
Il
monastero era stato distrutto per la prima volta dai Longobardi
intorno al 580 d. C., quindi dai Saraceni nell'883 e nel 1349 da un
terremoto, e ogni volta era stato ricostruito. Nella mattinata del 15
febbraio 1944 su Montecassino si abbatterono 353 tonnellate di bombe.
Succisa
virescit
Questo
è il motto dell'Abbazia
Dal
latino, letteralmente, vuol dire: “Recisa alla base, torna a
rinverdire”, riferito ad una quercia, come si può notare nel
simbolo della Abbazia di Montecassino. E questo è quello che è
avvenuto nella storia dell’Abbazia.
La
Battaglia di Montecassino
La
battaglia di Montecassino è stata una delle operazioni militari più
importanti della Seconda Guerra Mondiale. Anche nota come la
Battaglia per Roma, non si è trattato di una sola battaglia quanto
piuttosto di una serie di assalti militari degli Alleati contro i
tedeschi, cominciati il 17 gennaio e terminati nel Maggio inoltrato
del 1944.
Montecassino
ha avuto un ruolo centrale in questa battaglia poiché non soltanto
l’intelligence alleata sospettava che le unità di artiglieria
tedesche stessero utilizzando l’Abbazia come validissimo punto di
osservazione, ma anche perché si trovava in una posizione strategica
utile per poter avanzare sulle difensive tedesche ed entrare in una
Roma pesantemente occupata. La perdita di vite umane fu enorme in
questa controversa operazione, con gli Alleati che persero 55.000
uomini e circa 20.000 soldati tedeschi feriti e uccisi.
Prima
che la battaglia cominciasse, l’ufficiale tedesco Capitano
Maximilian Becker e il Tenente Colonnello austriaco Julius Schlegel,
avevano predisposto che tutti i manufatti, gli archivi e i documenti
della biblioteca, e numerosi altri incommensurabili tesori fossero
messi al sicuro presso Città del Vaticano a Roma. Ci vollero mesi
perché l’enorme operazione fosse ultimata e centinaia di uomini e
monaci a fare da scorta al tutto.
Dopo la fine della guerra,
l’abate Ildefonso Rea fu a capo del progetto di ricostruire
Montecassino esattamente dove era prima, in tutta la sua gloria
precedente e di riportare in sede tutti gli oggetti preziosi e i
documenti che erano stati custoditi in Vaticano durante la guerra.
La
controversia
La
tranquilla Abbazia sulla collina di Montecassino è stata
sfortunatamente al centro della scena di numerosi conflitti e
distruzioni nel corso della storia e, più di recente, durante la
Seconda Guerra Mondiale. Nell’inverno del 1944 migliaia di bombe
alleate furono sganciate su Montecassino, riducendo completamente in
macerie il luogo storico e sacro, mietendo anche molte vittime.
Sebbene non sia inusuale per siti importanti e per grandi città
essere distrutti durante una guerra, quella di bombardare
Montecassino non fu una decisione semplice da prendere e per alcuni
rimane ancora materia controversa.
In
questa fase della Seconda Guerra Mondiale, gli insuccessi erano molti
e le battaglie divennero sempre più violente. Dopo l’armistizio di
Cassibile tra l’Italia e gli Alleati nel settembre 1943, gli
Italiani si ritrovarono in una posizione scomoda e pericolosa.
Sebbene l’Italia avesse firmato un trattato di pace, era ancora
l’epicentro della guerra poiché le truppe tedesche continuavano a
combattere contro gli Alleati. La città di Cassino, situata ai piedi
della collina rispetto all’Abbazia, fu pesantemente bombardata mesi
prima del bombardamento di Montecassino, uccidendo migliaia di civili
e costringendo molti altri a trovare un luogo sicuro dove rifugiarsi.
Alcuni civili fuggirono a Montecassino, nella speranza che non
sarebbe stata toccata durante la guerra. Molti dei rifugiati che
rimasero durante questo periodo, aiutarono anche ad evacuare i
manufatti, gli archivi e i documenti della biblioteca, e numerosi
altri incommensurabili tesori dal monastero a Roma, poco prima del
bombardamento. Cassino fu poi completamente distrutta nel marzo del
1944. Alcune foto dell’ultimo bombardamento si possono vedere nel
museo di Montecassino.
Per
le forze alleate, Montecassino si trovava in una posizione strategica
per poter attraversare le difensive tedesche, prendere Roma e forse
porre fine alla guerra; ma l’intelligence alleata era discordante
in merito a chi con esattezza occupasse l’abbazia. Alcuni
ritenevano che fosse occupata come postazione di avvistamento e di
artiglieria delle truppe tedesche, mentre altre comunicazioni
ufficiali (incluse alcune dello stesso Abate Diamare) asserivano con
insistenza che fosse soltanto un rifugio per italiani e monaci e non
per le truppe tedesche. Altri ancora discutevano del fatto che anche
se forze nemiche non avessero già occupato l’abbazia, era
inevitabile che alla fine lo facessero a causa della sua posizione,
cosa che avrebbe messo a repentaglio la risalita della valle da parte
degli Alleati verso Roma.
Il
15 febbraio 1944 gli Alleati portarono a termine il bombardamento che
uccise centinaia di civili italiani. L’abate Diamare e i monaci
sopravvissuti fuggirono poi a Roma per salvarsi. Non furono trovati
soldati tedeschi tra i caduti per il bombardamento e le forze
tedesche utilizzarono immediatamente le rovine come protezione, per
cercare di impedire agli alleati la risalita verso Roma. Il monastero
fu infine preso il 18 Maggio dai soldati polacchi, dopo molti mesi di
violento conflitto e una perdita immensa di vite umane. Subito dopo
le forze alleate presero Roma, il 4 giugno.
Le
Quattro Battaglie
La
Battaglia di Montecassino fu una serie strategica di assalti militari
durante la Seconda Guerra Mondiale. L’obiettivo era sfondare una
linea difensiva tedesca, al fine di arrivare ad una Roma pesantemente
occupata. Si sospettava erroneamente che Montecassino fosse occupata
da unità tedesche, e di conseguenza fu bombardata nel corso della
battaglia.
La
prima delle quattro battaglie ebbe inizio il 17 gennaio del 1944. Le
forze alleate americane e francesi si spostarono in direzione della
linea difensiva tedesca chiamata Linea Gustav. Le forze alleate
sostennero pesanti perdite avanzando verso la Linea Gustav, rendendo
improbabile lo sfondamento, ma la speranza era di spostare
l’attenzione tedesca da Anzio dove le forze americane intendevano
arrivare a sorpresa, e sopraffare le forze tedesche. Dopo la prima
sfortunatissima battaglia che costò la vita a migliaia di soldati
alleati, prese corpo la controversa decisione di bombardare l’abbazia
di Montecassino. Il bombardamento del monastero e il conseguente
combattimento tra le rovine si verificò nel mese di febbraio del
1944, ed è considerata la seconda delle quattro battaglie. A marzo
gli Alleati si portarono a fatica avanti durante la terza battaglia,
con bombardamenti e pesanti combattimenti a terra a Cassino e nella
zona circostante l’abbazia. Avanzavano lentamente, ma incontrarono
una feroce resistenza tedesca. A maggio gli Alleati circondarono le
forze tedesche su tutti i fronti e con l’attacco a sorpresa di
Anzio riuscirono finalmente a porre fine alla battaglia. Le forze
polacche che combattevano a Montecassino riconquistarono le rovine
dell’Abbazia e issarono una bandiera polacca il 18 maggio, per
segnalare la vittoria.
In
totale, durante la battaglia di Montecassino, gli Alleati persero
circa 55.000 soldati e i tedeschi quasi 20.000. Molti degli uomini
che hanno perso la vita in questa battaglia sono sepolti presso i
cimiteri di guerra vicino a Montecassino.
1943:
Lo spostamento delle opere d’arte
Nel
periodo antecedente il bombardamento dell’Abbazia di Montecassino,
venne portata avanti, per diversi mesi, una intensa attività di
trasferimento di documenti papali, manufatti e tesori dal monastero.
Montecassino custodiva una significativa raccolta di documenti:
100000 stampe, 800 documenti papali, 200 delicatissimi manoscritti su
pergamena, oltre 80000 volumi della biblioteca, 500 incunabula (primi
libri a stampa e non più manoscritti realizzati prima del XVI
secolo), incommensurabili capolavori artistici e arazzi preziosi.
Alcuni di questi libri e documenti erano stati originariamente
trasferiti durante la Seconda Guerra Mondiale per questioni di
sicurezza, dalla casa romana di Keats e Shelley all’Abbazia di
Montecassino per poi essere restituiti, ma questa volta alla Città
del Vaticano, nella sua fortezza di Castel Sant’Angelo a circa 130
km di distanza.
Il
progetto fu presentato e condotto nel 1943 dall’ufficiale tedesco,
il Capitano Maximilian Becker e dall’ufficiale austriaco, il
Tenente Colonnello Julius Schlegel. L’abate Gregorio Diamare diede
il suo consenso consapevole che la quarta distruzione della loro casa
fosse ormai imminente a causa proprio della sua posizione geografica.
Grazie all’aiuto dei monaci di Montecassino, dei rifugiati italiani
e di due ufficiali, essi si affrettarono ad imballare e mettere nelle
casse quei beni inestimabili per portarli via il prima possibile.
Ogni notte, carri carichi di preziosi e manufatti si allontanavano
dalla sacra dimora, scortati da due monaci, per dirigersi verso un
luogo lontano, ma molto più sicuro: Roma. Il trasferimento di tutti
i beni terminò a novembre, solo pochi mesi prima del previsto
bombardamento e della distruzione dell’Abbazia, avvenuti nel
febbraio del 1944.
Quello
che seguì fu un immenso progetto decennale di ristrutturazione e
ricostruzione di Montecassino, “dove era, come era”.
Il
finanziamento dei lavori fu sostenuto dallo Stato italiano e anche
grazie ad alcune donazioni di privati.
Quindi i lavori furono eseguiti in base ad una divisione in una serie
di lotti: il 25 ottobre 1964 la basilica venne riconsacrata per la
quarta volta dalla sua fondazione.
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