ASIA OCCIDENTALE
30 maggio 2024

Le rivelazioni del Guardian sulla guerra di Tel Aviv al Tribunale penale internazionale. Hannah Arendt e il foro per i crimini contro l'umanità

Netanyahu si è detto contrariato del rifiuto di Biden di sostenere il piano di “penalizzare il Tribunale penale internazionale” nonostante la crociata neocon contro di esso. La possibilità che venga spiccato un mandato di cattura internazionale contro il premier israeliano rafforza.

La guerra di Israele al Tribunale penale internazionale

La richiesta in tal senso, avanzata dalla procura del Tribunale penale internazionale, non è stata ancora accolta dai giudici del foro, ma la possibilità che si concretizzi tale sviluppo c’è.

Una possibilità incrementata dallo scoop del Guardian, esito di un’inchiesta condotta insieme ai siti investigativi israelo-palestinesi +972 Magazine e Local Call, che ha rivelato come l’allora capo del Mossad, Yossi Cohen, nel 2019 abbia minacciato più volte Fatou Bensouda, che al tempo guidava la procura del Tribunale penale internazionale, perché evitasse di indagare su possibili crimini di guerra commessi dall’esercito israeliano. VEDI QUI


Cohen, agendo come “inviato non ufficiale” dell’allora premier israeliano Netanyahu, avrebbe fatto presente al magistrato che la sua “sicurezza” e la “sicurezza dei suoi familiari” poteva essere a rischio. Dopo tale scoop – che potrebbe dar vita a sua volta a un’inchiesta per intimidazione – è più difficile che le pressioni esercitate sul Tribunale perché rigetti la richiesta di un mandato di arresto vadano a buon fine.

Lo spiega, in maniera implicita Gur Megiddo su Haaretz, che racconta come egli stesse rivelando la vicenda nel 2022, ma il suo articolo fu bloccato dall’intelligence israeliana. Nelle sue indagini, oltre alla vicenda di Cohen, avrebbe scoperto anche altro, che cioè lo Shin Bet, l’intelligence interna, e il servizio di informazione militare avrebbero intercettato il Tribunale per prendere visione del materiale inviato al foro dai palestinesi. VEDI QUI


Sempre dal Guardian, l’ulteriore rivelazione, cioè che le minacce di Cohen sarebbero solo la punta di un iceberg, “solo una parte di un tentativo durato nove anni per dissuadere Bensouda e il suo successore Karim Khan dal perseguire i leader israeliani, un’azione iniziata nel 2015 e in corso ancora il mese scorso”…

Una valanga che potrebbe aprire le porte a un mandato di arresto contro Netanyahu e che potrebbe aiutare a spiegare la ritrosia di Biden ad andare contro il Tribunale in questione.


Il caso Netanyahu e la “Banalità del male”

Sempre su Haaretz, un significativo articolo di Robert Zaretsky su Hannah Arendt e il suo impegno per dar vita a un Tribunale penale internazionale. Non una mera curiosità anche considerando che la riprovazione suscitata in Israele e nella diaspora dalla richiesta di un mandato di cattura internazionale contro Netanyahu ricorda, secondo Zaretsky, “la tempesta di polemiche che seguì la pubblicazione, nel 1963, di Eichmann in Jerusalem: A Report on the Banality of Evil”, in italiano La banalità del maledella Arendt.  VEDI QUI


La loro opinione è condensata nel sottotitolo: “C’è un sostanziale consenso tra gli esperti di diritto sul fatto che Israele non può continuare la sua attuale offensiva a Rafah senza violare l’ordine della Corte”. Cioè, come ha detto Michael Becker, professore di diritto al Trinity College di Dublino: “L’offensiva militare a Rafah deve essere fermata, punto”.

Tutte queste rivelazioni e valutazioni, una valanga, segnalano che importanti ambiti internazionali si stanno muovendo. Netanyahu e i suoi sostenitori possono continuare a sfidare il mondo intero, ma stanno trovando una resistenza che certo non si aspettavano. VEDI QUI


La loro opinione è condensata nel sottotitolo: “C’è un sostanziale consenso tra gli esperti di diritto sul fatto che Israele non può continuare la sua attuale offensiva a Rafah senza violare l’ordine della Corte”. Cioè, come ha detto Michael Becker, professore di diritto al Trinity College di Dublino: “L’offensiva militare a Rafah deve essere fermata, punto”.

Tutte queste rivelazioni e valutazioni, una valanga, segnalano che importanti ambiti internazionali si stanno muovendo. Netanyahu e i suoi sostenitori possono continuare a sfidare il mondo intero, ma stanno trovando una resistenza che certo non si aspettavano.


https://www.piccolenote.it/mondo/israele-e-il-diritto-internazionale








...







.
.
Informativa
Questo sito fa uso di cookie per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’utilizzo del sito stesso.
Utilizziamo sia cookie tecnici sia cookie di parti terze per inviare messaggi promozionali sulla base dei comportamenti degli utenti.
Si possono conoscere i dettagli, consultando la nostra privacy seguendo il link di seguito.
Proseguendo nella navigazione si accetta l’uso dei cookie.
In caso contrario è possibile abbandonare il sito.
Altre informazioni

Ok entra nel sito