Quattro
anni prima che Mussolini introducesse le leggi razziali, fu
l'Italia fascista a plasmare e a istruire quasi duecento
uomini che poi daranno vita alla Marina militare e
mercantile del futuro Stato di Israele.
|
|
|
LA
MARINA DI DAVID
Zeev Jabotinsky
di
MARIO VERONESI
La
nascita della Marina d'Israele è un evento poco noto in ambito
storiografico. Le sue origini possono essere fatte risalire a una
intesa tra Benito Mussolini e Vladimir Zeev Jabotinsky (1880-1940),
leader della destra revisionista sionista, scrittore, oratore,
soldato, e fondatore, a Odessa, della "Jewish Self-Defense
Organization". È
nell'ottobre del 1934 che giungono a Civitavecchia i primi 28 allievi
ufficiali ebrei per essere addestrati alla Scuola Marittima; nei tre
anni successivi i diplomati saranno quasi 200. Sulle
uniformi portano un'ancora, la Menorah (il candelabro a sette bracci)
e il fascio littorio, e in alcune cerimonie ufficiali salutano
romanamente, come ricordato dall'allora capogruppo Avram Blass, in
seguito divenuto ammiraglio della Marina Israeliana.
Nel 1936 parte il Secondo Corso, inaugurato dal rabbino capo di Roma.
Nel frattempo viene acquistato anche un veliero a motore da 60 metri,
il Quattro Venti, ribattezzato Sarah I che nell'estate di quello
stesso anno fa rotta verso la Palestina, dove viene accolto con
grandi festeggiamenti dalla comunità ebraica. È
il primo mercantile della storia moderna d'Israele. Ma nell'autunno
del 1938 l'Italia fascista si scopre antisemita, varando i
provvedimenti per la "difesa della razza".
Ma
facciamo un breve passo indietro. Nei primi anni Venti del XX secolo,
il Consorzio delle Scuole Professionali per la Maestranza Marittima,
in collaborazione con l'Amministrazione comunale, dà vita alla
Scuola Marittima di Civitavecchia. La Scuola avvia alla marineria
molti giovani, dando loro i rudimenti necessari ad affrontarne i più
diversi ambiti della navigazione.
Nel
decennio successivo l'Italia inizia a praticare una politica estera
più spregiudicata,
consistente nell'alternare atteggiamenti ostili e amichevoli nei
confronti dell'Inghilterra. Il che, sullo scacchiere mediterraneo, e
in particolare in Palestina, si tramuta sostanzialmente nel lusingare
contemporaneamente arabi ed ebrei.
È
in questo contesto che Renzo De Felice, nella sua Storia
degli ebrei italiani sotto il fascismo,
illustra gli apparenti buoni rapporti che si instaurano
fra il duce e il movimento sionista mondiale presieduto da Chaim
Weizmann (1874-1952), il futuro primo presidente dello Stato
d'Israele. Il duce incontra tre volte Weizmann, ma i due non
raggiungono nessun accordo.
Chi
invece perviene a un accordo di collaborazione con il governo
fascista, in un'ottica antinglese, è la corrente revisionista, l'ala
destra del movimento sionista, capeggiata da Jabotinsky, fondatore
della Legione Ebraica che ha valorosamente combattuto durante la
Grande Guerra. Jabotinsky ricopre anche il ruolo di presidente del
Bethar, il movimento giovanile dei revisionisti, il cui pensiero
prevede che la preparazione dei suoi appartenenti segua tre
direzioni: formazione culturale, addestramento militare, formazione formazione
professionale.
BANDIERA
DELLA MARINA ISRAELIANA
L'idea
di dare una formazione marinaresca al popolo ebraico nasce nel 1930
quando un gruppo di giovani revisionisti fonda a Parigi
un'associazione denominata Rodegal. I suoi adepti ritengono il mare
uno dei fattori più importanti per l'economia del futuro stato
ebraico. Per questo, nella prospettiva di creare la Marina d'Israele,
è importante preparare i giovani alla navigazione e alla pesca. Ed è
per seguire questi ideali che molti giovani ebrei nel dicembre del
1934 sono inviati a Civitavecchia per frequentare la Scuola Nautica.
Perché fu scelta Civitavecchia? È
il fiduciario romano del Bethar che indica la città come sede per la
formazione dei quadri della futura Marina ebraica. Si tratta di
Maurizio Mendes, studente di medicina, figlio del generale-medico e
professore di tisiologia all'università di Roma, Guido Mendes.
Il
1° corso della Scuola Marittima ebraica ha inizio il 28 novembre con
28 alunni provenienti da tutta Europa: polacchi, cecoslovacchi,
lituani, lettoni, austriaci e italiani. Dopo un breve soggiorno in
albergo, i giovani sionisti vengono alloggiati dal comandante Fusco,
direttore della scuola, in due ampi locali della darsena di Traiano,
messi a disposizione dal municipio. Per l'arredamento, molto
spartano, provvedono i Mendes, che forniscono agli studenti anche una
specie di divisa scolastica: una maglia di lana azzurra sulla quale è
applicato uno scudetto bianco con il candelabro biblico a sette luci,
che era anche l'emblema del Bethar. Oltre al comandante Fusco,
insegnano nella scuola i professori Paone, Proto e Scalabrino che
provvedono affinché ai giovani sionisti siano impartite in un solo
anno le nozioni che vengono dispensate in tre anni ai normali
studenti. Il successivo 15 giugno hanno inizio gli esami, tenuti in
italiano, che vengono superati brillantemente da tutti gli allievi.
Ma per diventare bravi marinai non basta la teoria, è oltremodo
necessaria la pratica, il navigare in mare. È
perciò assolutamente prioritario armare un'imbarcazione da
utilizzare per l'apprendimento sul campo.
Il comandante Fusco,
convinto di questa necessità, concorda un incontro a Parigi con i
massimi dirigenti del movimento sionista. Presenta i risultati del
primo corso d'istruzione per richiedere i soldi necessari per
l'acquisto di un'imbarcazione per i giovani allievi; il finanziatore
è trovato nella persona di Efraim Kirschner, facoltoso commerciante
di pellicce, fuggito dalla Berlino hitleriana. Dopo lunghe ricerche,
la futura nave scuola è individuata a Marina di Massa: un grosso
motoveliero, il Quattro Venti, che stazza circa 500 tonnellate. Viene
ribattezzato con il nome di Sara, in onore sia della moglie di
Abramo, sia di quella del finanziatore. Primo comandante è un
professore della scuola, Tiberio Paone. Il secondo corso è
inaugurato il 29 marzo 1936, alla presenza del rabbino capo di Roma.
Gli iscritti aumentano notevolmente salendo a 52, con i polacchi che
compongono il gruppo più numeroso. La seconda crociera d'istruzione
viene circoscritta ai porti italiani e agli scali francesi di Nizza e
di Marsiglia.
Nel febbraio del 1937 il comandante Fusco è
invitato a Londra per incontrarsi con i dirigenti del movimento
sionista, fra cui Jabotinsky, e alcuni uomini d'affari. Si discute
della creazione di una marina peschereccia ebraica atta a sfruttare
il mare davanti alle coste della Palestina. Il terzo corso si apre
nel febbraio 1937 con una settantina di allievi. Nelle lezioni si
introducono nozioni di pesca. Affinché agli allievi siano impartite
lezioni pratiche di pesca, si acquista a un'asta giudiziaria a Porto
Santo Stefano un motopeschereccio, rinominato Neca. Ad esso ne viene
poi affiancato uno più piccolo, il Lea. La crociera dell'estate 1937
ha per meta la Palestina, dove all'arrivo del Sarah si scatenano
grandiosi festeggiamenti in onore degli allievi della scuola.
Ma
nel 1938 la Scuola deve chiudere dopo che si è tenuto il quarto
corso. Il governo mussoliniano ha ormai cambiato registro verso
l'ebraismo. A pochi chilometri da Civitavecchia, l'8 maggio,
Mussolini ospita il Fuhrer nel castello Odescalchi di Santa
Marinella. Mentre a luglio gli studenti della scuola di Civitavecchia
si sottopongono agli esami di fine corso, viene pubblicato il
"Manifesto per la difesa della razza", seguito, due mesi
dopo, dai provvedimenti antisemiti. Uno di questi prevede
l'allontanamento degli studenti ebrei da tutte le scuole pubbliche
del Regno. L'esperimento di Civitavecchia si conclude così, proprio
nei mesi in cui l'Italia si macchia della grande infamia.
Diversi
furono i destini degli allievi ebrei che frequentarono le aule della
scuola. Alcuni morirono sui campi di battaglia della Seconda Guerra
mondiale, altri trovarono la morte nelle camere a gas dei campi di
sterminio, ma i più contribuirono, nel 1948, anche con la
professionalità acquisita a Civitavecchia, alla nascita e alla
difesa del giovane Stato d'Israele. Alcuni di loro tornarono in
Italia come addetti navali presso l'ambasciata israeliana di Roma.
BIBLIOGRAFIA
RENZO
DE FELICE, Storia degli ebrei italiani sotto il fascismo -
Einaudi, Torino 1961
PAOLO
DI MOTOLI, La destra sionista. Biografia di Vladimir
Jabotinsky - M&B Publishing, Milano 2001
ENRICO
CIANCARINI, Storia di Civitavecchia. La prima guerra
mondiale e il fascismo, dal 1915 al 1939 - Regione Lazio,
Roma 2007
MICHELE
SARFATTI, La Shoah in Italia. La persecuzione degli ebrei
sotto il fascismo - Einaudi, Torino 2005
LEONE
CARPI, Come e dove rinacque la Marina d'Israele, la scuola
marittima del Bethar a Civitavecchia - Nemi, Roma 1965
https://win.storiain.net/arret/num182/artic4.asp