IL DECLINO DELL'OCCIDENTE
17 maggio 2024 Video agghiacciante di Robert Fico che predice il proprio assassinio Il tentativo di assassinare il primo ministro slovacco costituisce una toccante lezione per la vicina Polonia e un avvertimento contro il gioco delle emozioni negative, scrive l'editorialista Grzegorz Górny
Trentacinque giorni fa è apparso su Internet un breve video in cui il primo ministro slovacco Robert Fico avvertiva che la tensione in Slovacchia era aumentata a un punto che avrebbe potuto portare all'assassinio di un importante politico del governo. "Non esagero di un millimetro", ha dichiarato Fico nel video. Il suo avvertimento si è rivelato quasi profetico, poiché per pochi millimetri non ha perso la vita 35 giorni per dei proiettili sparati dal suo assassino. Fico ha registrato il suo messaggio inquietante a Michalovce durante una sessione congiunta dei governi slovacco e ucraino. Il primo ministro ha criticato i media per aver alimentato il clima ostile, esortando “l’elettore progressista” ad assumere comportamenti “volgari e aggressivi”.
Dopo l'attentato a Fico, Martin Hanus, redattore capo di Postoj.sk, ha commentato lo stato della democrazia in Slovacchia. “La nostra democrazia si è trasformata in una presa in giro istintiva, in cui le emozioni primitive sono manipolate non solo dai politici ma anche dai giornalisti. Ci siamo tutti impantanati nel fango, alcuni più profondamente di altri”, ha scritto Hanus. Jaroslav Daniška, redattore capo di Standard.sk, ha riflettuto sull'incidente, sottolineando la necessità di un cambiamento nella cultura politica. “L’essenza della politica dovrebbe essere quella di non percepirci l’un l’altro come lupi, pronti ad attaccarsi a vicenda. Per troppo tempo abbiamo alimentato divisioni interne, partendo da falsi insegnamenti e segregando l’elettorato in base all’istruzione, come se alcuni potessero essere meno morali di altri”, ha affermato Daniška.
Ha sottolineato il problema attuale della divisione sociale, dell’aggressività e della monopolizzazione del disprezzo e dell’odio, che ha superato i limiti ragionevoli, sottolineando che né gli abitanti dei villaggi ignoranti né le persone profondamente religiose sono quelli che danno il tono. “Forse ci renderemo finalmente conto che una Slovacchia non può sentirsi moralmente superiore ad un’altra. Che una parte della società non può definirsi più dignitosa e agire in modo aggressivo nei confronti dell’altra. (…) La coltivazione dell'immagine del nemico ha da tempo oltrepassato i limiti ragionevoli”, ha sottolineato il giornalista slovacco. I recenti eventi in Slovacchia costituiscono una toccante lezione per la vicina Polonia, segnalando l’urgente necessità di una rivalutazione delle dinamiche politiche e sociali per prevenire un’ulteriore escalation di violenza e divisione.
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