BRICS
16 maggio 2024 Il 90% delle transazioni Russia-Cina nelle valute nazionali, dice Putin La decisione di passare principalmente a rubli e yuan è stata “tempestiva” e ha dato un forte impulso agli scambi, afferma il presidente russo
La stragrande maggioranza delle transazioni tra Russia e Cina vengono ora effettuate nelle valute nazionali, aggirando il dollaro americano, ha affermato il presidente Vladimir Putin. Intervenendo giovedì 16 maggio a Pechino in un incontro con il suo omologo cinese, Xi Jinping, Putin ha elogiato il profondo livello di cooperazione tra le due potenze, soprattutto nel commercio. Le relazioni tra Mosca e Pechino si basano sui “principi del rispetto reciproco, del buon vicinato e del vantaggio reciproco”, ha affermato Putin. Ha aggiunto che, nonostante la pandemia di coronavirus e “alcune azioni volte a limitare il nostro sviluppo” da parte di paesi terzi, il volume degli scambi è in costante aumento, poiché entrambi i paesi hanno costruito un solido portafoglio di investimenti in vari campi. “Un forte impulso all’espansione dei nostri flussi commerciali è stato dato dalla nostra tempestiva decisione congiunta di garantire che le transazioni siano condotte nelle valute nazionali. Ad oggi, il 90% di tutti i pagamenti vengono effettuati in rubli e yuan", ha detto il presidente russo.
Secondo Putin, il fatturato commerciale tra Russia e Cina è aumentato di quasi il 25% nel 2023, raggiungendo i 227 miliardi di dollari. Putin è in visita di stato di due giorni in Cina, il suo primo viaggio all'estero dal suo insediamento per il quinto mandato come presidente all'inizio di questo mese. I leader russo e cinese, così come gli alti funzionari di entrambi i paesi, dovrebbero tenere colloqui su una vasta gamma di questioni come le relazioni bilaterali, la cooperazione economica e la situazione internazionale, compreso il conflitto in Ucraina. Il presidente russo ha affermato che, sebbene Mosca non abbia mai cercato la “dedollarizzazione” dell’economia nazionale o internazionale, questo processo è “inevitabile”. Putin ha particolarmente rimproverato Washington per aver utilizzato la sua valuta come “strumento di combattimento”, cosa che, a suo dire, sta minando la fiducia globale. Dopo l’inizio del conflitto in Ucraina nel febbraio 2022, gli Stati Uniti hanno escluso la banca centrale russa dalle transazioni in dollari e successivamente hanno vietato l’esportazione di banconote in dollari nel Paese. Putin ha definito le restrizioni di Washington “una totale follia” che servono solo a minare il potere degli Stati Uniti e la sua economia.
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