Ambientalismo
06 maggio 2024

IL PROGRAMMA DEI VERDI RENDE MENO VERDE IL PIANETA


Qualche giorno fa m’è capitato di partecipare ad un surreale dibattito televisivo. L’argomento era centrato sul fatto che lo scorso mese, come tutti rammentiamo, ci sono stati due giorni, il 22 e il 23, particolarmente freddi, con temperature anche di 10 gradi sotto la media degli altri giorni del mese. In proposito tutti i mezzi di comunicazione strillavano, urbi et orbi, al «clima impazzito». Il più spassoso di tutti fu la Repubblica, che, sul tema del clima, e non solo, è il mio quotidiano di riferimento, che in circostanze simili non esita a titolare, come di fatto ebbe a titolare: «Aprile, freddo record: colpa del riscaldamento globale».


La parte che ho definito surreale del dibattito era quella ove una avvocatessa, tale Benedetta Scuderi, candidata nelle elezioni europee nella stessa lista di Ilaria Salis, per quello stesso partito che portò nel parlamento italiano Aboubakar Soumahoro, si cimentava in una lezione di fisica-barra-meteorologia-barra-climatologia sfidando non dico me, ma il Colonnello Mario Giuliacci, fisico e meteorologo navigato. Con cipiglio adamantino, la giovanotta che è solita lamentarsi pubblicamente del fatto che le tocchi spesso – cito testualmente senza nascondere il mio sbigottimento – di «discutere con persone, per lo più maschi bianchi di mezza età» che negano la causa antropica del cambiamento climatico.


Allora, benedetta giovanotta: guardi che lei è bianca come me e Giuliacci e, quanto alla mezza età, avremmo sì l’aggravante di averla superata, ma le faccio sommessamente notare che anche lei ci arriverà e, quanto all’essere maschio non ne abbiamo alcun merito né demerito. È vero che lei lo fa passare come demerito, cioè considera un merito il suo essere femmina, epperò, se ci riflette solo un attimo, dovrà pur rendersi conto di non aver alcun merito nella definizione del suo sesso. Ciò detto, siccome mi vien difficile seguire la sua dotta prolusione di fisica, ove spiegava ai telespettatori la rava e la fava del perché «la circostanza che le temperature aumentino non vuol dire che si sente più caldo», vengo direttamente ad alcuni fatti in ordine all’argomento di quel dibattito.


Non è vero che il clima dello scorso aprile fu un “clima pazzo”. È vero che il 22 e il 23 furono giorni più freddi degli altri del mese, ma la domanda è: la cosa è anomala? Basta guardare al passato. Prendiamo una città a caso: Milano, che è quella ove si svolgeva il dibattito. E confrontiamo coi mesi di aprile di anni casuali del passato: diciamo di 10, 20, 30, etc., anni fa. Orbene, se in questo aprile 2024 ci sono stati 2 giorni ove a Milano la temperatura media è stata inferiore ai 10 gradi, di siffatti giorni nel passato ce ne sono stati 6 (1974), 10 (1984), 8 (1994), 5 (2004), zero (2014). Come vede, Benedetta, quest’anno non c’è alcun clima “pazzo”. Le cito anche un caso particolarmente singolare: il 22 gennaio 1943 a Spearfish, nel Sud Dakota, la temperatura variò di 27 gradi in soli 2 minuti, da –20 a +7 celsius. Direi che i pazzi siamo noi a pretendere che il clima debba essere stabile secondo i nostri presuntuosi desideri.


Lo stesso Colonnello Giuliacci provava a farle notare che negli anni 1940-80 – a dispetto del boom di emissioni del dopoguerra – il clima del pianeta rinfrescava (circostanza che i procuratori d’allarme di allora – Verdi ante litteram – attribuivano, anch’essa, all’uomo). Ma lei, Benedetta, è sorda ad ogni fatto, avendo a sostegno della sua tesi un solo argomento: «la maggioranza degli scienziati dicono che il cambiamento climatico è colpa della CO2 immessa dall’uomo». Questo, intanto, non è vero. Ma, soprattutto, non è rilevante: non è possibile addurre il consenso tra gli uomini a prova della validità di una congettura. Ci vuole il consenso tra i fatti. Di solito ne basta uno per demolire la congettura, ma io gliene ho citati due. Ecco un terzo fatto: la Terra emette radiazione infrarossa con lunghezze d’onda comprese fra 4 e 40 micron, ma la CO2 è capace di assorbire solo la radiazione di 15 micron. E la CO2 naturalmente presente assorbe già tutta la radiazione di 15 micron, cosicché altra CO2 in più nulla fa all’effetto serra. Molto beneficio dà, invece, alla vegetazione del pianeta, perché la CO2 è, assieme all’acqua, il cibo degli alberi, ma sembra che lei non abbia mai sentito parlare di fotosintesi clorofilliana: ora che lo sa non può più ignorare la cosa.


Potrei continuare con una dozzina di altri fatti. In conclusione, il programma dei Verdi di ridurre le emissioni di CO2 non porta alcun beneficio al clima del pianeta, ma fa un grave danno all’ambiente perché ridurrebbe l’estensione della vegetazione. Voi Verdi rendereste il pianeta meno verde. E questo, tra i tanti altri, mi sembra un ottimo motivo per non votarvi.


Franco Battaglia








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