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Russia
11 febbraio 2024 Prime riflessioni dopo l'intervista di Tucker Carlson a Putin -Putin conosce fin troppo bene la storia a differenza dei nostri politicanti che vengono creati a Davos (vedi Macron, Trudeau, Sanna Marin etc.) -Putin opera su un piano intellettuale molto al di sopra di tutti i politici statunitensi e occidentali -Putin sembra volere la cooperazione ma l’Occidente ha isolato la Russia -Putin non vuole invadere la Polonia o conquistare il mondo-Putin non è lo squilibrato guerrafondaio come lo descrive il mondo dei media mainstream -Putin è ben consapevole dello “Stato Profondo” e riconosce la CIA come un’organizzazione nefasta Volevo davvero vedere Putin entrare nei dettagli sulla degenerazione della società occidentale, sulla follia di genere, ecc., perché penso che avrebbe avuto risonanza nel popolo americano ed in quello europeo. La storia del nazismo ucraino sarà efficace e i suoi discorsi sulla “denazificazione” attireranno sicuramente una certa attenzione. Ovviamente volevo che Tucker chiedesse a Putin dei biolab in Ucraina ma questo argomento potrebbe essere un salto troppo lontano nella tana del coniglio per chi è nuovo in questo regno. Questa intervista sembrava essere una prima impressione introduttiva per attirare i cittadini occidentali e confutare la percezione di Putin creata dai mass media. Chiunque abbia guardato l’intervista in modo obiettivo capisce subito che Putin non è il mostro che è stato descritto dal sistema di informazione occidentale e che i negoziati possono essere avviati se c’è la competenza della leadership americana. Si spera che questo cambi nei cittadini la percezione che gli Stati Uniti sono innocenti beniamini nel conflitto e possa eventualmente portare alla consapevolezza di massa che gli Stati Uniti/NATO sono quelli che hanno portato la guerra e le armi alle porte della Russia attraverso lo spionaggio e le rivoluzioni colorate della CIA. ... |
