BIG PHARMA E LE SUE VITTIME
08 febbraio 2024

Mezza famiglia reale inglese ha il cancro. Erano tutti forsennatamente provax, ma non preoccupatevi, è solo una coincidenza


Questo è un articolo del giornalista Max Del Papa che ha fatto il vaccino ma ne è pentito perché, come racconta lui stesso in un’intervista che si può leggere a questo link VEDI QUI, dopo l'iniezione del siero ha sviluppato un Linfoma.

***

da Il Giornale d'Italia

di Max Del Papa

Intanto, dal Canada l'ennesima conferma: lo studio del medico e docente canadese Michael Palmer porta nuovi, pesantissimi elementi di prova a suffragare l'ipotesi della proteina spike quale elemento scatenante dei cosiddetti turbocancri. Ciò che qualcuno già diceva...



La Royal Family britannica è stata tre anni fa la più esposta, più militante sui vaccini anticovid e la Royal Family è oggi per metà divorata dal cancro. Ce l’ha, pare alla vescica, il re con le orecchie, Carlo III, entrato in clinica per una cosa, uscito con un’altra (come chi scrive, modestamente); ce l’ha la principessa Kate, cui anche se non lo dicono è stato asportato l’utero senza perdere un giorno dalla scoperta; e ce l’ha la duchessa di York, Sarah Ferguson, che si è scoperta un melanoma maligno poco dopo avere sconfitto un tumore al seno: e qui la scansione degli eventi è tipica di tantissimi sierati con il vaccino Covid: primo cancro guarito, multiple dosi di vaccino, insorgenza del melanoma maligno. Ma saranno sicuramente coincidenze. Anche quella di Carl Weathers, il muscolare Apollo Creed di Rocky, morto “serenamente nel sonno” a 76 anni dopo una vita da sportivo salutista: altra fatalità, coincidenza esoterica, pure lui era stato un entusiasta dell’antidoto griffato Pfizer o Moderna. Oggi registriamo inoltre lo strano caso di Martina Colombari, nemmeno cinquantenne donna di spettacolo ripresa per i capelli per un accidente addominale improvviso. “Niente paura, solo una peritonite”. Una peritonite?

Ma certo, cose che possono capitare, che “sono sempre capitare”. Sì, ma non così spesso ed è curioso che i fanatici delle statistiche, delle nude cifre, dei fatti senza coloranti né conservanti, in questo caso tirino via sulla recente “l’epidemia di tumori” di cui parla persino l’Istituto Superiore della Sanità, senza scendere in dettagli: epidemia emersa giusto da un paio d’anni, in concomitanza con i picchi vaccinali. Come ebbero a profetizzare medici di seconda fascia, concediamolo, come Luc Montagnier, premio Nobel, ma giubilato come “rincoglionito” da uno che il Nobel non l’ha ancora preso, ma certo ne sa più tutti gli insigniti della Medicina messi insieme, la virustar Matteo Bassetti, quello di vavava, vavava, vaccinatevi. Eppure le voci malevole insistono e, a dar loro retta, il sospetto appare sempre meno tale e sempre più una certezza, una prova raggiunta: la proteina Spike dei vaccini a mRNA contro il Covid-19 svilupperebbe una azione cancerogena, portando alla progressione, alla recidiva oppure alla metastasi del cancro. Come? Sintetizzando proteine “inaspettate” che vanno a colpire dove trovano una latenza patologica. In altre parole, i turbo-cancri, di cui tanto si parla, nei pazienti che hanno ricevuto vaccini a mRNA vengono ipotizzati tramite “l’assorbimento di tali vaccini da parte dei macrofagi e delle cellule dendritiche”. Così un nuovo allarme, l’ennesimo, questa volta proveniente dal Canada dove un dottor Michael Palmer, medico e docente universitario, ha pubblicato un articolo sulla rivista Doctors for COVID Ethics. Palmer si unisce ad un numero in costante aumento di oncologi clinici e patologi i quali segnalano casi di tumori solidi, linfomi e leucemie che si distinguono per la loro crescita insolitamente rapida, nonché per la progressione verso metastasi sistemiche. Della correlazione vaccini a mRNA-turbocancro (e tumori maligni in genere) si dice certo anche Micheal Palmer, il quale riporta alla teoria (del 2012, quindi in larga visione di anticipo) del ricercatore oncologico del Boston College, Thomas Seyfried, espressa nel lavoro Il cancro come malattia metabolica. Secondo questo studio, le metastasi insorgono “se le cellule di un tumore che finora è stato solo localmente invasivo si fondono con i macrofagi o le cellule dendritiche”.

È precisamente il caso dei vaccini a mRNA, che l’Unione Europea, tramite la solita grancassa di pseudi o divulgatori, giornalisti prezzolati, virologi a tariffa, tanto sta spingendo per le forme maligne attuali e future (del doman non v’è certezza, ma l’oncologia è ormai astrologia, l’oroscopo del cancro). Dunque, le cellule dell’organismo umano che sono “attaccate”, e assorbono la famigerata proteina Spike, interferirebbero con gli antigeni tumorali. A beneficio degli esperti, o cultori: “Una delle funzioni biologiche della proteina Spike del SARS-CoV-2 è, infatti, quella di determinare la fusione tra l’involucro virale e la membrana (citoplasmatica o endosomica) della cellula bersaglio”. Vulgo: se la proteina Spike si fonde con una cellula infetta, se ne può originare la con quelle vicine. Tali “cellule giganti” sono dette anche “sincizi”; se il termine, a spanne, non vi è nuovo, avete ragione, specialmente ritrovandovi freschi genitori di bambini giovanissimi: da un paio di anni a questa parte, infatti, e sempre occhio alle sincronicità, si riscontra nei bambini da 0 a 3 anni un abnorme, e preoccupante numero di casi di virus respiratorio sinciziale, come testimoniato tra gli altri da Fabio Midulla, responsabile del reparto di Pediatria Policlinico Umberto I di Roma, e da Giuseppe Banderali, il direttore della Neonatologia e Pediatria dell’Ospedale San Paolo di Milano. Tornando al turbo-cancro, alcuni tumori locali, piccoli e non ancora rilevati, saranno effettivamente “turbo-caricati” dalla fusione con un macrofago innescato dal vaccino, spiega ancora Michael Palmer il quale, non pago, aggiunge che la proteina Spike è stata rilevata dall’immunoistochimica anche nei linfociti, e nel loro caso la concomitante lesione mitocondriale “potrebbe già essere sufficiente a trasformarli in linfomi maligni”. Infine, si rileva come i “turbo-cancri” mostrino una risposta molto scarsa alla chemioterapia convenzionale del cancro citotossico, insomma sono resistenti alle cure, sono maledettamente resilienti di loro. La teoria di Palmer, dunque, è tecnicamente definita “Carcinogenesi per danno al metabolismo mitocondriale e metastasi per fusione dei macrofagi”. Lo stesso di quanto sostenuto sin dal 2020 da colleghi come Mariano Bizzarri, Andrea Stramezzi, Angus Dalgleish, Marco Cosentino; quanto all’inventore della tecnologia mRNA, Robert Malone, è arrivato a sconfessarne l’uso per i vaccini antiCovid, dei quali è diventato un nemico acerrimo.

Ma, probabilmente, tutti questi dilettanti si ingannano. E ci ingannano; ne sanno di più Ursula Von Der Leyen (che si è appena rimangiata la normativa sui pesticidi, sentendo già il rombo dei trattori, preoccupata non più di salvare il pianeta ma semplicemente il suo culo sulla poltrona della Commissione Europea), Roberto Speranza, Roberto Burioni, e con loro Draghi, Conte, Mattarella, per non dire di Alessandro Gassman, Mario Tozzi, Selvaggia Lucarelli, Andrea Scanzi, David Parenzo. La vera scienza, la gaia scienza riposa nella loro coscienza e con loro noi siamo in buone mani, poi, che sarà mai, un turbocancro, o almeno un linfoma, sarà capitato anche a voi, per parafrasare la canzonetta.

Oggi intanto salutiamo la trentacinquenne Carlotta Dessì, giornalista di Mediaset portata via da qualcosa in meno di sei mesi. Qualcosa che si intuisce ma non viene spiegato. Ha sperato. Ha combattuto. Ha subito. Ha raccontato. Non ce l’ha fatta Carlotta. Sei mesi. Più turbocancro di così.



https://www.ilgiornaleditalia.it/news/salute/576036/mezza-famiglia-reale-inglese-ha-il-cancro-erano-tutti-forsennatamente-provax-ma-non-preoccupatevi-e-solo-una-coincidenza.html








...







.
.
Informativa
Questo sito fa uso di cookie per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’utilizzo del sito stesso.
Utilizziamo sia cookie tecnici sia cookie di parti terze per inviare messaggi promozionali sulla base dei comportamenti degli utenti.
Si possono conoscere i dettagli, consultando la nostra privacy seguendo il link di seguito.
Proseguendo nella navigazione si accetta l’uso dei cookie.
In caso contrario è possibile abbandonare il sito.
Altre informazioni

Ok entra nel sito