Russia
05 febbraio 2024 Putin andrà in Turchia il 12 febbraio, sarà il primo viaggio in un Paese NATO dall’inizio della guerra in Ucraina Il presidente russo Vladimir Putin visiterà la Turchia il 12 febbraio per incontrare l’omologo Recep Tayyip Erdoğan, ha detto a Reuters un funzionario turco mercoledì (31 gennaio), in quello che sarà il primo viaggio del leader russo presso un alleato della NATO dall’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca nel febbraio 2022. La possibilità di Putin di viaggiare all’estero è stata limitata da marzo dello scorso anno, quando la Corte penale internazionale (CPI) ha emesso un mandato di arresto contro di lui per la presunta deportazione di bambini ucraini in Russia, un crimine di guerra. La Russia ha negato l’accusa e ha definito la mossa oltraggiosa, ma ha affermato che è in ogni caso giuridicamente nulla perché la Russia non è un membro della Corte penale internazionale. Inoltre, la Turchia non è parte dello Statuto di Roma della CPI quindi Putin può recarsi in Turchia senza timore di essere arrestato in base al mandato. La Turchia, che condivide un confine marittimo sia con l’Ucraina che con la Russia nel Mar Nero, ha cercato in questi anni di mantenere buoni legami con entrambe le nazioni dopo l’invasione su vasta scala di Mosca. Ha fornito sostegno militare a Kyiv e ha espresso sostegno per la sua integrità territoriale, ma si è opposta anche alle sanzioni contro la Russia. Ankara ha cercato di convincere la Russia a tornare all’interno dell’iniziativa sul grande accordo del Mar Nero, che era stato raggiunto nel luglio del 2022 con la mediazione delle Nazioni Unite e della Turchia per fornire esportazioni protette dai porti ucraini, ma da cui Mosca si è ritirata nel luglio 2023. Erdogan ha affermato che le alternative all’accordo non potrebbero fornire una soluzione duratura. Se da un lato Kyiv ha affermato che sono in corso colloqui per un rilancio dell’accordo, Mosca ha affermato di non essere interessata a ripristinarlo. I rapporti di Ankara con Kyiv e MoscaLa possibile visita di Putin giunge dopo che la Turchia ha organizzato a Istanbul lo scorso 31 gennaio, il Forum per la ripresa dell’Ucraina, dove è stata istituita un Gruppo di lavoro congiunta per la ricostruzione ucraino-turca per sostenere i progetti infrastrutturali. Secondo quanto riferito dal ministero della Ricostruzione turca in una nota, la Gruppo di lavoro opererà secondo le seguenti aree prioritarie di cooperazione: ripristino delle infrastrutture stradali e costruzione di ponti e cavalcavia temporanei sulle rotte principali; progetti per ripristinare e sviluppare le infrastrutture del trasporto idrico; protezione delle infrastrutture critiche e restauro delle abitazioni; aviazione. La Turchia ha mantenuto stretti legami economici con la Russia, in particolare nel turismo, nelle forniture di gas, nel grano e in altri scambi agricoli, che mettono a disagio i Paesi occidentali. I legami turco-russi si sono sviluppati rapidamente, sebbene in modo non sempre facile, dal 2016, quando Erdoğan ha dovuto affrontare il tentativo di golpe, e anche nel pieno della guerra russo-ucraina. Uno dei vertici più controversi di questa cooperazione è stata quella sul fronte della sicurezza con l’acquisto nel 2017 da parte della Turchia dei sistemi di difesa antimissile russi S-400 che sono costati ad Ankara l’espulsione dal programma Joint Strike Fighter (JTF) per la realizzazione del caccia di quinta generazione F-35. In questi due anni di conflitto ucraino, Erdogan e Putin hanno avuto regolari contatti. Da ricordare in particolare la telefonata di solidarietà del leader turco al presidente russo lo scorso 24 giugno dopo il fallito putsch del capo della milizia Wagner Yevgeny Prigozhin (rimasto ucciso in un misterioso incidente aereo il 23 agosto 2023). L’isolamento della Russia da parte degli alleati occidentali non ha impedito alla Turchia di cooperare con Mosca in altre aree come la Siria o il Caucaso meridionale. Allo stesso modo, la cooperazione economica bilaterale è cresciuta in importanza strategica: ad oggi circa il 40% delle importazioni proviene dalla Russia e si prevede che la Turchia diventerà un centro di smistamento regionale per il gas naturale russo. La Russia ha anche realizzato la prima centrale nucleare in Turchia, costruita, posseduta e gestita dall’azienda nucleare statale russa Rosatom. ... |