ASIA OCCIDENTALE
26 novembre 2023 L’esercito israeliano avrebbe utilizzato il protocollo Annibale il 7 ottobre. Ne parlano gli ex soldati israeliani. “Un soldato morto è meglio di un ostaggio” Riprendiamo questo articolo del sito Al Manar in lingua francese pubblicato in Italia dal Prof. Matteo D’AMico sul suo sito
Diversi analisti hanno subito osservato che vi erano delle anomalie in ciò che è accaduto il 7 ottobre a Gaza. La prima anomalia è stata vista nella presunta completa segretezza con la quale per due anni Hamas (realtà la cui nascita è stata favorita da Israele negli anni Ottanta per indebolire l’OLP laica di Arafat) avrebbe preparato l’attacco operando in un contesto che è forse il più sorvegliato del mondo e abbondantemente infiltrato da informatori che lavorano per Israele (esistono anche palestinesi collaborazionisti). La seconda anomalia è stata vista nell’incredibile lentezza della risposta militare israeliana: solo 7 ore dopo l’inizio dell’attacco si sono mosse le forze armate; la terza anomalia è stata vista nella strana vicinanza al muro di Gaza del rave party dei giovani israeliani, esattamente sul percorso verso il primo kibbutz. La quarta anomalia è la più grave: pare ormai accertato che gli elicotteri Apache giunti sul posto abbiano sparato spietatamente sui veicoli dei soldati di Hamas che stavano tornando verso Gaza con dei prigionieri, uccidendo in tal modo molti ostaggi. Un’altra anomalia è data dal fatto che pare certo che molti morti del rave party siano caduti sotto il “fuoco amico”, ovvero colpiti da soldati e agenti israeliani. L’ultima anomalia è che sembra che fra i rapiti vi sia una singolare abbondanza di persone schierate politicamente contro Netanyau. Va considerato anche che parti immediatamente una campagna di stampa massiccia e capillare sulla stampa occidentale che sottolineava atti di particolare ferocia compiuti da hamas, atti però che o si sono rivelati dei falsi (i 40 bambini decapitati) o dei quali c’è una misteriosa carenza di documentazione fotografica analitica. Tutto ciò considerato non è probabilmente azzardato avanzare l’ipotesi che Israele sapesse che stava per esserci un attacco di Hamas, lo ha reso possibile e ha lasciato che fosse attuato, ha concorso a uccidere col “fuoco amico” un congruo numero di connazionali israeliani che, attribuiti ad Hamas avrebbero contribuito a giustificare la calcolata durissima reazione israeliana. Proprio la gravità della (permessa) disfatta iniziale serviva a giustificare un clima da governo di unità nazionale (contro le gravissime divisioni interne) e a rendere possibile e “giustificata” la barbara reazione di Israele. Il fine di tutta l’azione è ormai evidente che è la completa distruzione di Gaza con, nella migliore delle ipotesi, l’espulsione in massa dei palestinesi. Nel caos che accompagna la guerra Israele sta poi cercando di infiammare la situazione anche in Cisgiordania e a Gerusalemme per attuare lo stesso processo di espulsione forzata in massa i tutti i palestinesi. Né ci deve stupire la pubblicità e la sfacciataggine con cui vengono compiute le peggiori violenze e distruzioni a Gaza: Israele in tal modo scredita il mondo islamico, obbligato ad assistere impotente, e tende una trappola perfetta a Iran e Hezbollah libanese, i due grandi antagonisti che se non fanno nulla perderanno stima e leadership, se si muovono si espongono al rischio della ritorsione USA/Israele. Il calcolo non è impossibile che sia proprio provocare gli Hezbollah e l’Iran per tirarli dentro una guerra calda e totale con le forze anglosioniste. E in effetti il fronte nord con il Libano si sta scaldando sempre di più. Ma qui si aprirebbero molte altre considerazioni. A suffragare la tesi di un 11 settembre programmato da Israele concorre l’evidenza che presso lo stato maggiore dell’IDF sia operativa , informalmente, la Direttiva Annibale, che prevede proprio l’uso della massima forza in caso di rapimento di ostaggi, anche se questo dovesse costare la vita agli ostaggi stessi. Ecco un interessante studio sul tema.
(articolo di Al-Manar) Il pilota militare israeliano Nof Erez ha sollevato la possibilità che le forze israeliane abbiano implementato la Direttiva Annibale in risposta all’attacco del Movimento di resistenza islamica Hamas il 7 ottobre. Annibale e una controversa direttiva militare che consente all’esercito israeliano, sin dalla sua adozione ufficiale nel 2006, di rischiare la vita dei soldati catturati per impedirne il rapimento e di non essere più costretto a negoziare il rilascio dei prigionieri palestinesi in cambio della loro liberazione. Il suo motto si basa sul principio “che un soldato morto è sempre meglio di un ostaggio prigioniero”. L’uso di questa direttiva è stato oggetto di crescenti sospetti dopo che le fazioni palestinesi nella Striscia di Gaza hanno catturato dozzine di soldati israeliani, compreso personale militare di alto rango, durante l’operazione al-Aqsa Flood il 7 ottobre scorso. Sapendo che erano sparsi per tutta la Striscia di Gaza, ciò non ha impedito all’esercito israeliano di bombardare e radere al suolo tutte le zone, senza alcuna considerazione per le loro vite. In una dichiarazione rilasciata martedì al quotidiano Haaretz, secondo quanto riportato dal sito in lingua araba della televisione del Qatar al-Jazeer, il pilota, il tenente colonnello Nof Erez, ha indicato la possibilità che l’esercito israeliano sia intervenuto per far fronte all’attacco di Hamas. applicando il protocollo Annibale. Ha aggiunto: “Sembra che il protocollo Hannibal sia stato implementato ad un certo punto quel giorno, perché quando veniva scoperta una situazione di ostaggi, era necessario che Hannibal, sapendo che le manovre di Hannibal che abbiamo effettuato negli ultimi 20 anni erano limitate a un singolo veicolo che trasportava ostaggi. Ma ciò che abbiamo visto nel diluvio di al-Aqsa sarebbe considerato Annibale di massa». Secondo quanto riferito dai media israeliani, il tenente colonnello Erez è stato licenziato dal suo incarico il 31 ottobre, dopo aver criticato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu su questioni politiche mentre era in servizio attivo. Sabato 18 novembre, un articolo del quotidiano israeliano Haaretz ha rivelato che un elicottero militare israeliano ha aperto il fuoco sugli israeliani che partecipavano a una festa vicino al Kibbutz Ra’im, al confine con la Striscia di Gaza, il 7 ottobre scorso, quando volevano bombardare i combattenti palestinesi. Lasciando dubbi sull’utilizzo di questo protocollo anche per i civili israeliani. Un ex soldato israeliano ha confermato l’esistenza di questo protocollo, affermando di averne sentito parlare per la prima volta quando prestava servizio nell’esercito israeliano al confine con il Libano tra il 2001 e il 2004. Secondo Yehuda Shaul, oggi 41enne e cofondatore della ONG Breaking the Silence, composta da ex soldati israeliani che chiedono la fine dell’occupazione israeliana della Cisgiordania, di Gerusalemme Est e della Striscia di Gaza, la direttiva è stato utilizzato l’ultima volta nel 2014 secondo le registrazioni audio militari trapelate, sebbene l’esercito abbia negato di utilizzarlo. La direttiva, nota anche come Procedura Annibale o Protocollo Annibale, è una politica militare israeliana che prevede l’uso della massima forza in caso di rapimento di un soldato, ha detto Shaul in un’intervista al sito inglese Al Jazeera sul sito il giorno 3 novembre. “Aprirete il fuoco senza costrizione, per impedire il rapimento“, ha dichiarato, aggiungendo che l’uso della forza viene effettuato anche a rischio di uccidere un soldato prigioniero. Oltre a sparare ai rapitori, i soldati possono sparare agli incroci, alle strade, alle autostrade e ad altri percorsi attraverso i quali gli avversari potrebbero portare un soldato rapito, ha detto Shaul. Secondo Shaul, la direttiva è stata condivisa oralmente con lui e con gli altri comandanti. “Non ho mai visto nulla di scritto sulle regole di ingaggio“, ha detto. Questa descrizione è coerente con quanto accaduto in Libano nel 2000 e poi nel 2006, quando Hezbollah rapì 3 soldati e poi 2 soldati. In entrambe le situazioni, gli aerei israeliani furono inviati a bombardare le loro vie di fuga senza riguardo per la vita dei soldati israeliani. Sulla base di una registrazione sonora, i media israeliani hanno accusato l’esercito israeliano di averla utilizzata per eliminare un soldato israeliano, il tenente Hadar Goldin, catturato da Hamas nell’agosto 2014. Si ritiene che esistano due diverse versioni della Direttiva Annibale, una scritta è segreta ed è disponibile solo ai livelli più alti dell’esercito israeliano, e l’altra una direttiva orale è destinata ai comandanti di divisione e ai livelli inferiori. ... |