di
Roberto PECCHIOLI
Il
quotidiano americano Washington Times, di orientamento conservatore,
ha pubblicato un pistolotto dal titolo “La generazione disumana”,
un pesante atto d’accusa verso i giovani, bollati come “disumani”.
L’ esempio imbarazzante di una tesi corretta espressa con gli
argomenti e i bersagli sbagliati. L’autore è indignato per la
posizione favorevole alla Palestina di moltissimi giovani americani,
in particolare studenti . Conclude perciò che sono diventati
disumani. Strano che se ne siano resi conto solo adesso; la terribile
vicenda di Gaza ha sollevato le maschere e svelato gli autentici
sentimenti. La cosiddetta sinistra ha ritrovato il proprio terreno
favorito, la frattura oppressi/oppressori. Non è difficile dinanzi a
massacri indiscriminati di una popolazione senza terra. La cosiddetta
destra sfodera il suo argomento base, l’Occidente buono, civile,
progredito, attaccato dai barbari, il cui simbolo sarebbe Israele.
Se
le nuove generazioni diventano disumane non è colpa loro.
Millennials
e Generazione Z sono come li sta plasmando la generazione degli
adulti, in America e nel resto dell’impero. L’articolo depreca
che abbiano in testa “ la diversità, l’equità e l’inclusione
sin dalle scuole elementari. L'apprendimento socio-emotivo propagato
dalla sinistra avrebbe dovuto metterli in contatto con i sentimenti e
renderli compassionevoli e comprensivi. Invece, li ha resi
insensibili e ignoranti riguardo all’umanità. Li ha portati a
sminuire la vita umana e li ha resi ignoranti delle atrocità,
sostenitori di una cultura della morte.”
Vero,
senonché la “sinistra” è solo l’apparato esecutivo, il
fornitore di una visione del mondo che non avrebbe successo senza l’
approvazione e il finanziamento delle classi dirigenti. L’ideologia
liberal progressista “risvegliata”, la neolingua, la correttezza
politica e la cancellazione dell’eredità ricevuta sono dominanti
perché abbracciate e imposte dall’oligarchia. Il marxismo
“culturale” è una delle fonti- non l’unica- ma mandante e
beneficiaria è la minoranza di ricchissimi e potentissimi che
prospera sulla divisione dei popoli e sulla distruzione dei valori
comuni, argini al loro dominio. Se diventiamo disumani, ecco i
colpevoli.
Il
pensiero conservatore mostra tutti i suoi limiti. Gratti il
conservatore e trovi il liberale; inoltre la posizione è banalmente
difensiva. Lamenti senza costrutto. Giusto è che le generazioni- non
da oggi, ma da mezzo secolo- “sono cresciute
in un mondo in cui neghiamo l’umanità dei non ancora nati,
sopprimiamo quelle vite e la chiamiamo assistenza sanitaria.
Approviamo l'assassinio degli anziani e degli infermi, chiamandolo
compassione.” Peccato che le leggi relative, frutto del senso
comune formatosi nel tempo, non siano state contrastate, e poi
approvate, accettate, talora rivendicate, dalla politica sedicente
conservatrice.
A
poco vale additare “ i professori di sinistra che sorvolano
sull’omicidio di decine di milioni di persone innocenti per mano di
comunisti, socialisti e fascisti. “ La classe accademica è stata
posta in cattedra in America nelle università private destinate a
formare la classe dirigente con il consenso delle ceti superiori. Chi
paga i suonatori, decide la musica. Promuovono il radicalismo odierno
per (de)formare generazioni docili, ignoranti, irriflessive, non
antagoniste, come in altri tempi preferivano valori compatibili con
gli interessi del momento.
“Ai
giovani di oggi viene insegnata l’equivalenza morale in nome del
pluralismo e del rispetto per le convinzioni degli altri. Viene
insegnato che non esistono verità oggettive. La sinistra inventa
vittime e sopprime la responsabilità personale. Manipolano la
scienza e la chiamano fatto.” Ma dov’ erano i conservatori, i
moderati, i benpensanti di ieri, quando “la sinistra” occupava la
cultura ? Hanno mai reagito al fatto che la classe dominante –
industriali, capi d’impresa, vertici della finanza- mettesse in
cattedra, alla direzione dei giornali, nelle case editrici,
nell’intrattenimento, quella “sinistra”?
Persa
la partita per rinuncia, versano lacrime di coccodrillo. Suonano
l’allarme dopo un sonno iniziato negli anni Sessanta del secolo
passato. La stalla è vuota, i buoi hanno cambiato padrone. Ridicolo
scambiare gli effetti con le cause e accusare i giovani dopo non aver
mosso un dito per istruirli, difenderli, fornire loro una visione
alternativa. Certi segnali erano chiarissimi da decenni e furono
colti, negli Usa, da intellettuali altrettanto “ di sinistra”
dei cattivi che attaccano. Dicono nulla Allan Bloom e La chiusura
della mente americana, Christopher Lasch , con La ribellione delle
élite e La cultura del narcisismo ? Robert Hughes, il primo a
segnalare le derive del politicamente corretto e del radicalismo
vittimista ( La cultura del piagnisteo) era tutt’altro che un
reazionario.
Il
riflesso pavloviano della destra americana scatta alla parola
socialismo, gettando tutto nel medesimo calderone. “ I confini
nazionali non significano nulla. La programmazione sociale dalla
culla alla tomba è buona. L’avanzata del socialismo, la morte
della privacy e la crescente malevolenza nella società non sono
minacce per il futuro. Il cambiamento climatico e la supremazia
bianca lo sono.” Di quale avanzata del socialismo al tempo della
privatizzazione di tutto non è dato sapere, né sembrano capire che
la morte dei confini, delle identità e delle comunità nazionali è
la conseguenza del globalismo, il dominio planetario ( e
proprietario) dell’ iperclasse che controlla industria, finanzia,
economia, governi, linguaggio, cultura. Senza brandire falce e
martello. Una volta di più, quando si indica la luna, il saggio
guarda l’astro e lo stolto il dito .
Si
strappano le vesti perché molti giovani di New York, capitale del
mondo risvegliato, liberale e progressista, inclusivo e tollerante,
“sono indifferenti o non credono all’Olocausto”. Non ci
esprimiamo nel merito, osserviamo però che la diffusione
dell’ignoranza, la distruzione del pensiero storico e filosofico è
figlia di un’educazione che da tre generazioni si limita ad
addestrare a mansioni specifiche senza fornire cultura né chiavi di
comprensione del mondo. Non sono comunisti i beneficiari dei difetti
di una generazione china sullo smartphone,
iperconnessa, sradicata da ogni appartenenza, alla quale sono offerte
le più varie dipendenze in cambio del disimpegno politico, civile,
etico. Fu lo “Stato profondo” Usa a finanziare le forme di arte,
musica, spettacolo che hanno condotto alla deculturazione di massa.
Sempre loro introdussero la droga sintetica nei ruggenti anni
Sessanta e Settanta. Quelle generazioni insegnano ciò che hanno
imparato.
Per
il Washington Times “ le stesse persone che stanno dietro il
boicottaggio [ di Israele], la censura militante, la cultura del
vittimismo, l’aborto su richiesta e la droga ad ogni angolo di
strada sono quelle che trasformano questi giovani in una forza
marxista sempre più atea dentro la società americana, che sminuisce
il valore della vita umana.” Splendida diagnosi priva
dell’anamnesi ( le cause) e della prognosi. Manca anche il
riconoscimento che il marxismo è figlio naturale del liberalismo
reale. Deprecano il sentimento antiebraico, tacciono sul fatto che
lo Stato d’Israele è una creazione geopolitica delle élite
angloamericane, oltreché della tenace volontà degli ebrei.
La
prosa neo conservatrice chiama a raccolta i cristiani, che “ da
anni sono sotto attacco da parte dei socialisti. Anche gli studenti
che sostengono Hamas sono anticristiani.” Le colpe del marxismo nei
confronti delle religioni sono enormi, ma oggi anticristiana è la
civilizzazione occidentale. Sono liberali – liberal-
coloro che arrestano chi prega davanti a cliniche abortiste, che
negano evidenze di natura, rinnegano l’intangibilità della vita,
diffondono l’eutanasia – omicidio di Stato- nei confronti di
poveri, malati, depressi, adesso anche tossicodipendenti. Spremuti
come limoni e gettati come rifiuti. Se il nazismo è il male
assoluto, non li sfiora il dubbio di essere sulla medesima via?
In
America è strage di giovani che muoiono di droga ma nessuno frena
l’ascesa del fentanyl. Bambini e ragazzini vengono spinti al cambio
di sesso attraverso farmaci potentissimi e terribili, ma disumane
sarebbero le vittime, non i cattivi maestri. I ragazzi
diventerebbero disumani perché “scelgono sempre più l’esistenza
nichilista promossa
dai
padroni di piattaforme che creano dipendenza come Instagram e TikTok.
La sinistra, Zuckerberg e la Cina trasmettono ogni giorno più
informazioni ai giovani negli Stati Uniti di quanto facciano i
notiziari della TV in un mese. Gli americani della Generazione Z
trascorrono fino a cinque ore al giorno su TikTok, controllata da un
avversario comunista ateo. Dobbiamo credere che ciò non influenzi la
loro visione del mondo? “ Tutta colpa del Dragone cattivo, benché
Instagram, Facebook, X, siano posseduti da americani. Nessuna
meraviglia che vinca l’incultura woke,
se gli avversari sono di questo livello.
“Molti
studenti universitari oggi sono più soli, più depressi, non hanno
amicizie forti, sono dipendenti dalla pornografia e fanno uso di
droghe. I democratici hanno creato una generazione disumana e
qualsiasi sforzo per cambiare questi cuori induriti richiederà
coraggio e tempo.” Verità sporcate dal ridicolo. Dopo gli
insegnanti, i marxisti, i cinesi, ecco altri colpevoli di ogni male,
i “ democratici”, nel senso di partito. Poco vale rammentare che
dal 1968 i democratici Usa stati al governo per un tempo inferiore ai
loro avversari. Diciamola tutta: destra e sinistra condividono lo
stesso orizzonte mentale, hanno idee sovrapponibili sull’ economia,
l’organizzazione sociale, la finanza; sono al servizio delle stesse
centrali di potere, di cui costituiscono le correnti interne. Più
sfumata la questione delle differenze sui fondamenti etici della
società, ma la destra è spesso una sinistra in ritardo: i
conservatori si limitano a deprecare, scuotere la testa e accettare
tutto, purché non si tocchi il sacro Mercato.
Le
generazioni diventano disumane perché tale è l’intero sistema di
potere. Rosi da dipendenze di vario tipo ( consumo, droga, alcool,
sesso, pornografia, sballo, gioco, farmaci) non possono che diventare
individualisti. La dipendenza centra su se stessi, fa accettare tutto
in nome del soddisfacimento del bisogno indotto, rende egoisti,
cinici, perfino disumani. Nessuno, tuttavia, contrasta le dipendenze
sul piano antropologico, in nome del Mercato, che non è marxista.
Sempre per il mercato misura di tutte le cose, nessuno fiata per la
dipendenza dalla connessione continua in cui vivono i giovani, il
chiacchiericcio di insulti e affermazioni tanto più lapidarie quanto
maggiore è l’ignoranza.
Dovremmo
chiedere loro perdono per come li abbiamo ridotti, non accusarli
perché hanno meno filtri ( e meno ipocrisia) delle generazioni
mature. I disvalori che praticano sono quelli che trovano nella
società. Madamina, il catalogo è questo. Hanno paura di perdersi
qualcosa- esperienze, consumi- e gli esperti hanno teorizzato una
nuova sindrome , Fomo,
fear of missing out,
il timore dell’esclusione che rende conformisti. Non si impegnano
in quanto tutto è a portata di clic, infatti cala l’intelligenza.
L’applicazione, la costanza sono screditate: da noi, gli adulti.
Ignari e conformisti, incatenati alla forma merce , persuasi che
l’esistente sia l’”unico” ( non c’è alternativa, ripete il
potere) ovvio che rifuggano dal dibattito e, fragili come li abbiamo
plasmati, chiedano protezione, sicurezza, espulsione di ogni pensiero
alternativo che costringe al confronto. Così formattati e resettati,
sono funzionali al potere, che non ha chi lo contesta, il ruolo di
ogni nuova generazione. Poiché l’uguaglianza è trasformata in
equivalenza, cioè indifferenza, diventa alibi per il disimpegno e
per esigere il castigo di chi disturba il sonno della ragione.
Disumano
è dimenticare l’Altro, la folla solitaria, la vita smart
( furba…) di chi lavora da casa, sorvegliato a distanza da apparati
artificiali di cui diventa propaggine, in un’incredibile inversione
di ruoli. Disumano è non avere più maestri, tra didattica a
distanza, disinteresse per il sapere e ammirazione superstiziosa di
un angusto specialismo. La tappa ulteriore è la cancellazione delle
domande di senso rispetto ai temi esistenziali, la dipendenza dalle
mode, assunte acriticamente e altrettanto rapidamente abbandonate al
fischio del padrone. Altre dipendenze “disumane” sono il timore
di non essere “ come gli altri”, ossia come prescrive il potere,
e lo stress per qualunque cosa richieda sforzo o decisione.
Sì,
molti giovani sono disumani: hanno imparato da noi senza elaborare un
pensiero proprio. Li abbiamo depoliticizzati, denaturati,
anestetizzati. La novità sconvolgente è una generazione che non
vuole crescere e non si pone domande. Disumanizzati, non disumani.
Sono i nostri figli, quindi la nostra generazione ha perso. Una
sconfitta epocale in cui le colpe dei padri ricadono sui figli. Dove
eravate, dove eravamo, conservatori dei miei stivali?