Russia
27 settembre 2023

AUMENTO DELLE VENDITE DELLE AUTOMOBILI IN RUSSIA DI QUASI IL 160%


Le vendite delle automobili hanno registrato un balzo del 157,6% n Russia su base annua ad agosto!


Lo scorso anno, allo scoppio dell’invasione Russa in Ucraina, l’Occidente ha preso – più o meno concretamente – le distanze dal paese di Putin. Le fabbriche sono state chiuse, gli scambi commerciali interrotti. L’automotive si è allontanata, lasciando un grande vuoto nel mercato dell’auto nazionale.

E se i costruttori europei e americani sono soggetti all’opinione pubblica cui devono sottomettere i profitti, quelli asiatici non si lasciano ostacolare da etica o diplomazia. La Cina è arrivata in Russia a colmare il vuoto lasciato dall’occidente, con risultati clamorosi.

Nuovo boom del mercato auto in Russia

Stando ai dati diffusi dall’agenzia Autostat (e riportati da Reuters) anche nel mese di giugno 2022 il mercato auto russo ha registrato una crescita pari al +151,8%.

A giugno dello scorso anno le vetture vendute erano state 32.731, quest’anno lo stesso mese ha segnato 82.407 immatricolazioni, 10.000 in più che a maggio. Cresce la quota di mercato del costruttore nazionale Lada, che passa in un anno dal 20,8% al 33,5%. Ma più che le vetture prodotte in loco, sono quelle arrivate dall’Asia ad aver rialzato l’asticella.

Dei 10 brand automotive più acquistati in Russia oltre la metà sono cinesi, tra questi: Chery, Haval, Geely, Exeed, Omoda e Changan. Solo per citare i più popolari perché, così come dichiarato all’agenzia di stampa TASS dal presidente della Russian Automobile Dealers Association, Alexey Podshchekoldin, i brand made in China attivi sul mercato russo sono 15 – seppur fonti interne dicano si siano superati i 20. E il 40% delle nuove auto acquistate sono cinesi.

Si punta alle fabbriche abbandonate dagli europei

E con le esportazioni che procedono a vele spiegate, le case automobilistiche cinesi puntano a localizzare in Russia anche la produzione, approfittando delle fabbriche lasciate libere dai costruttori occidentali. “I produttori cinesi intendono assemblare veicoli in Russia e localizzare la produzione” ha dichiarato Xu Haidong, viceresponsabile dell’associazione cinese dei produttori di auto.

Si tratta di un progetto a lungo raggio, da non attuarsi prima di un paio d’anni almeno: “C’è ancora un’enorme domanda nel mercato russo, ma questo non sarà necessariamente dipendente esclusivamente dalle importazioni. Le esportazioni di auto cinesi verso la Russia saranno ancora molto richieste nei prossimi 2-3 anni, dopo di che il settore dell’auto cinese probabilmente aumenterà la localizzazione nel mercato locale“.

Possiamo constatare con questi dati che dopo oltre 20 mesi di guerra la Russia è tutt'altro che in crisi.

Constatiamo tristemente invece che da noi il mercato automobilistico è in forte recessione con ripercussioni devastanti nell'occupazione.

È di questi giorni la notizia che la Magneti Marelli di Crevalcore in provincia di Bologna, storica società italiana che costruisce componenti per le automobili, verrà chiusa. Fu acquistata nel 2018 dalla società Calsonic Kinsey controllata dal un Fondo di Investimento KKR degli USA.

Gli effetti delle sanzioni hanno colpito al cuore l'occidente, soprattutto l'Europa.








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