Ambientalismo
06 giugno 2023

CROLLANO I DECESSI DOVUTI AD EVENTI CLIMATICI, ma i soloni del green lo nascondono
I dati catastrofistici del Comitato dell'Onu sul cambiamento delle temperature (IPCC) vengono smentiti dagli scienziati di CLINTEL: la mortalità per fenomeni meteorologici estremi è diminuita del 95% dal 1920

CLINTEL contro IPCC


Mentre l’Ipcc (il Comitato internazionale sul cambiamento climatico voluto dai burocrati dell’Onu) si è negli anni sempre più discreditato per la mole di inesattezze ed errori sulla ricostruzione del clima del passato, sulle previsioni del clima del futuro e sulla ricostruzione delle temperature della troposfera, v’è una rete internazionale di oltre 1550 scienziati – per lo più climatologi, geologi, geofisici, fisici, astrofisici, oceanografi – che si sta sempre più affermando, per credibilità e competenza, sulla valutazione della questione climatica. Si tratta di Clintel (Climate intelligence), cui aderiscono anche due premi Nobel per la fisica. La sede di Clintel è in Olanda, ed è guidata da Guus Berkhout, professore emerito di Geofisica e membro dell'Accademia reale olandese delle arti e delle scienze.


Recentemente, Clintel ha eseguito una revisione approfondita dell’ultimo Rapporto dell’Ipcc (il rapporto AR6). Questi Rapporti, purtroppo, costituiscono la base delle politiche climatiche che riguardano ognuno di noi, come la carbon tax e tutte le forme di politiche di transizione energetica e di bando dei combustibili fossili. 


L’analisi di Clintel non lascia dubbi sul pressappochismo dell’Ipcc e così il geofisico Guus Berkhout, presidente di Clintel, ha deciso di inviare una lettera aperta all’economista Hoesung Lee, presidente dell'Ipcc.


Dal momento che i media tradizionali non sono disposti a pubblicizzare il lavoro di Clintel, ve ne parliamo noi qui alla Verità. Se non lo facessimo, continuereste ad essere fuorviati dai resoconti bugiardelli di molti organi d’informazione e dai commenti di politici, anche ad alto livello, come il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, le cui affermazioni isteriche a volte neanche corrispondono a quanto riportato negli stessi Rapporti dell’Ipcc. 


Esordisce Guus Berkhout nella sua lettera a Hoesung Lee: «Noi di Clintel abbiamo valutato diverse affermazioni contenute nei Rapporti dei Gruppi di lavoro 1 (basi scientifiche) e 2 (impatti, adattamento e vulnerabilità) dell’Ipcc, e vi abbiamo trovato gravi errori. Trova il dettaglio dei risultati nel documento titolato “The Frozen climate views of the Ipcc”, reperibile nel sito internet di clintel.org. È, questa, la prima dettagliata valutazione internazionale del Rapporto AR6 dell’Ipcc». 


Figura. Frontespizio del Rapporto Clintel


Val la pena rammentare che non è la prima volta che i rapporti dell’Ipcc sono soggetti a revisione critica. Già nel 2010 avevano attirato l’attenzione di un Consiglio inter-accademico, formatosi in seguito allo scandalo del Climategate, ove esponenti di spicco dell’Ipcc avevano alterato le proprie ricerche per far apparire causato dall’uomo il cambiamento climatico in atto. Il Consiglio aveva già avanzato alcune raccomandazioni all’Ipcc ma – scrive Berkhout nella sua lettera – «notiamo con rammarico che l'Ipcc non ha seguito quelle raccomandazioni, e l’ultimo Rapporto, l’AR6, presenta gli stessi difetti di prima».


In particolare, permangono la selezione distorta dei fatti, l'incapacità di registrare le controversie tra gli esperti e di dare la giusta considerazione ai punti di vista alternativi, anche se adeguatamente documentati.


Per esempio, l'Ipcc ha ignorato la letteratura che dimostra che la mortalità dovuta a fenomeni meteorologici estremi è diminuita di oltre il 95% dal 1920. Invece gli autori dell'Ipcc hanno affermato l’opposto, basandosi su prove selezionate ad hoc; né il processo di revisione interno all’Ipcc è riuscito a correggere, ora come nel passato, questi errori.


Figura: Decessi per eventi geologici severi di natura climatica (inondazioni, siccità, tempeste, temperature estreme, etc.) e non climatica (terremoti, etc.) negli anni 1920-2020. Fonte: EM-DAT, The International Disaster Data Base.


Clintel dimostra come l'Ipcc manifesti un pregiudizio a favore delle cattive notizie e a discapito di quelle buone, e ciò si è verificato soprattutto nella preparazione dei Riassunti per i responsabili politici. Agli scenari più catastrofici per il futuro è stata data particolare enfasi nei Riassunti, e ciò sebbene negli stessi Rapporti quegli scenari venivano dichiarati di infima probabilità. Simili dichiarazioni sono rimaste sepolte tra le migliaia di pagine dei Rapporti e mai poste alla dovuta attenzione dei responsabili politici e della comunicazione. Peggio ancora, ai più catastrofici scenari, pur dichiarati improbabili, si dà il massimo risalto.


Infine, l'Ipcc è rimasto in silenzio mentre il Segretario Generale dell'Onu e altri funzionari di alto livello ripetutamente travisavano i risultati dello stesso Ipcc. Per esempio, Guterres ha dichiarato che «l’umanità è responsabile del riscaldamento degli ultimi 200 anni; la bomba ad orologeria climatica sta segnando il tempo; il rapporto del Gruppo di lavoro 1 dell'Ipcc è un assordante campanello d'allarme; le emissioni di CO2 prodotte dalla combustione di combustibili fossili stanno soffocando il nostro pianeta e mettendo a rischio immediato miliardi di persone». Ma il Rapporto del gruppo di lavoro 1 dell'AR6 non ha detto alcuna di queste cose: eppure l'Ipcc non ha mai corretto il Segretario generale dell’Onu, né ha contestato la copertura mediatica altrettanto imprecisa che distorce il contenuto del Rapporto.


Per farla breve, l’Ipcc non sembra essere all'altezza della missione che gli è stata affidata: non ha accettato alcuna critica, non ha seguito alcuna raccomandazione, non ha smentito politici e mezzi di comunicazione che hanno alterato il contenuto dei loro stessi Rapporti. Di fatto, non v’è alcun cambiamento climatico diverso da quello che il pianeta ha vissuto dalla fine dell’ultimo periodo glaciale. Questo dell’emergenza climatica è un castello di carte destinato a crollare miseramente: si possono ingannare tutti per qualche tempo, forse alcuni per sempre, ma non si possono ingannare tutti per sempre. 


Franco Battaglia


Pubblicato il 6 giugno sul quotidiano LA VERITÀ








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