Grande Reset
08 maggio 2023 I Paesi della Lega araba hanno deciso di riportare dentro la loro associazione la Siria, esclusa nel 2011 I paesi arabi hanno deciso di riportare la Siria all’interno della Lega Araba, da dove è stata espulsa nel 2011 dopo l'inizio della guerra civile causata dall’occidente per rovesciare Assad. Molti in Oriente allora sostenevano l'opposizione siriana, scrive Le Monde, ma ora sono arrivati a normalizzare i rapporti con Assad. I ministri degli Esteri arabi hanno deciso di riportare Damasco dentro la Lega Araba, scrive Le Monde. La Siria è stata espulsa dall'organizzazione nel 2011 dopo l'inizio della guerra civile, ricorda il giornale. Cina e Russia hanno quindi bloccato i tentativi di imporre sanzioni contro Bashar al-Assad nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Di conseguenza, gli Stati Uniti e l'Unione Europea hanno imposto unilateralmente le loro sanzioni contro Assad, il suo governo ed i suoi sostenitori. “Le delegazioni del governo della Repubblica Araba Siriana siederanno nuovamente nella Lega Araba”, si legge nel documento votato da tutti i ministri in una riunione tenutasi a porte chiuse presso la sede della Lega Araba al Cairo. Il presidente siriano Bashar al-Assad è in isolamento diplomatico dal 2011. Ma recentemente è uscito dal suo status di persona non grata, e alcuni osservatori ritengono che potrebbe persino prendere parte al vertice annuale dei leader della Lega Araba il 19 maggio in Arabia Saudita. La Lega Araba è stata creata oltre 80 anni fa, non ha molto peso politico sulla scena mondiale, ma un tale ritorno di Assad è piuttosto simbolico. Si tratta di una svolta importante, visto che nel 2013 l'opposizione siriana è riuscita a prendere il posto della Siria al vertice della Lega araba a Doha. I Paesi arabi hanno sostenuto i ribelli all'inizio della guerra, "che da allora è diventata un campo di battaglia tra forze straniere e ha provocato circa mezzo milione di morti e milioni di profughi e sfollati". Diversi stati, tra cui l'Arabia Saudita e l'Egitto, hanno recentemente ristabilito i legami con la Siria, sebbene altri, come il Qatar, rimangano contrari alla piena normalizzazione delle relazioni senza una soluzione politica al conflitto siriano. Da mesi si sta preparando un disgelo diplomatico, ma la posizione di Assad è stata aiutata da un'ondata di solidarietà globale all'indomani dei devastanti terremoti in Turchia e Siria. Così i rappresentanti di molti paesi arabi si sono recati a Damasco, che in precedenza si erano rifiutati di stabilire relazioni con la Siria. Alcuni hanno persino avanzato prima una condizione: che Assad si dimettesse dal potere. Ora Damasco scommette sulla piena normalizzazione dei rapporti con i Paesi arabi, in particolare con le ricche monarchie del Golfo Persico, un tempo grandi alleati dell'opposizione siriana. Assad ne ha bisogno per finanziare la costosa ricostruzione del Paese, scrive Le Monde. ... |