Contro IL Deep State
06 febbraio 2023 LE CARTE BOLLENTI SUI BIO-LABORATORI DEGLI USA IN UCRAINA. I BIDEN SONO NELL’AFFAIRE. Biolaboratori americani in Ucraina. La ‘bomba’ si fa sempre più dirompente, man mano che vengono acquisiti nuovi documenti che provano in modo inequivocabile il coinvolgimento nell’affaire di Hunter Biden, il rampollo del capo della Casa Bianca, ‘Sleepy’ Joe, attraverso una società di comodo, ‘METABIOTA’. Con un ‘father’ che, di tutta evidenza, non poteva non sapere… La ‘Voce’ – come illustriamo più avanti – ha scritto svariate volte sulla presenza di moltissimi biolaboratori militari installati dal Pentagono in Ucraina: 13 quelli ammessi ufficialmente perfino dal numero due del ‘Dipartimento di Stato’, la ‘zarina’ Victoria Nuland, ‘inviata speciale’ Usa a Kiev nel 2014 non solo per dirigere il golpe bianco di piazza Maidan, ma anche per sovrintendere all’installazione e/o al potenziamento dei biolaboratori militari a stelle e strisce: il cui numero, man mano, è cresciuto nel tempo, tanto che ora si parla di almeno 45 strutture, tante piccole Wuhan in grado di progettare ‘armi biologiche’ evidentemente da utilizzare contro l’odiata Russia di Vladimir Putin.
E abbiamo anche scritto della partecipazione più che attiva nell’operazione-biolaboratori di Hunter Biden, diventato un vero ras a Kiev quando father Joeera il vice di Barack Obama. Tanto da essere incredibilmente nominato, Hunter, nel board di ‘Burisma’, il colosso energetico di Stato (l’equivalente del nostro ENI), lautamente retribuito, pur non avendo neanche un briciolo di esperienza in campo energetico.
SALTANO FUORI I DOCUMENTI BOLLENTI Ora, però, l’affare s’ingrossa. Perché vengono alla luce molte carte & documenti bollenti, parecchi dei quali sequestrati dai militari russi impegnanti nell’Operazione speciale in Ucraina. Partiamo da un primo atto ufficiale, che solo oggi sale alla ribalta.
Guarda caso, proprio il primo giorno del conflitto, ossia il 24 febbraio 2022 (quasi un anno fa), fu il burattino-presidente Volodymyr Zelensky ad “ordinare al Ministero della Difesa ucraino di distruggere tutti i documenti di Stato associati alla società di biolab di Hunter Biden, ‘METABIOTA and Battelle’”. Presto spiegato il perché: ai primi colpi delle artiglierie, quindi in ‘tempo reale’, lo scaltro Zelensky ha pensato immediatamente di nascondere/distruggere i documenti che provavano e provano (quelli salvati) le connection tra la METABIOTA griffata Hunter Biden e i biolaboratori disseminati in territorio ucraino.
E impartì l’ordine addirittura con un decreto ad hoc, datato appunto 24 febbraio, del quale è entrato in possesso l’organo russo d’informazione ‘izvestia’. Nel decreto si ordina espressamente di “distruggere tutti i file sui membri del servizio di difesa ucraino, dipendenti e personale dello Stato, e qualsiasi coinvolgimento con il biolab METABIOTA riconducibile ad Hunter Biden”. Sottolineano oggi i media russi: “La Russia ha appena rilasciato le prove che Zelensky stava attivamente coprendo il coinvolgimento ucraino con METABIOTA in particolare, il che conferma che Zelensky sapeva cosa stava succedendo, sapeva che questo era il motivo per cui la Russia si stava muovendo, sapeva che i laboratori esistono, sono più che complici e dimostra che sapevano che Biden era direttamente coinvolto in attività nefaste in questo laboratorio”. Così proseguono le note: “La Russia oggi accusa direttamente l’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (USAID), di coinvolgimento nella creazione di nuove varianti Covid. Citando che studiano il coronavirus del 2009, sotto la presidenza Obama, e che uno dei principali appaltatori del progetto è la famigerata società di Biden biolab, METABIOTA, la principale fonte di illeciti in Ucraina”.
DENUNCIA IL GENERALE KIRILLOV Ma ecco altre news sempre sul bollente tema. Scrive il sito di contro-informazione l’Antidiplomatico: “La Russia afferma di aver ottenuto 20.000 documenti che rivelano il programma di guerra biologica degli Stati Uniti in Ucraina, attraverso laboratori finanziati dagli Usa che hanno creato componenti di armi biologiche e le hanno testate sulla popolazione”.
Afferma il generale Igor Kirillov, comandante russo delle forze di difesa nucleare, biologica e chimica: “Dall’inizio della guerra, nel febbraio dello scorso anno, le truppe russe si sono procurate oltre 20 mila documenti, materiale di riferimento, e di analisi e hanno intervistato testimoni oculari e partecipanti ai programmi militari-biologici statunitensi”.
“I documenti confermano – aggiunge Kirillov – l’attenzione del Pentagono per la creazione di componenti di armi biologiche e la loro sperimentazione sulla popolazione dell’Ucraina e di altri Stati lungo i confini con la Russia”. Ha spiegato, Kirillov, che in base ai documenti, con ogni probabilità provenienti dalla ‘Defence Threat Reduction Agency’ (DTRA) del Pentagono, i membri del servizio, i tossicodipendenti, i prigionieri e altri ‘pazienti ad alto rischio infezione’ erano tra i gruppi presi di mira. L’ultima serie di documenti è stata portata alla luce ai primi di gennaio 2023, trovati a Lisichansk, nella repubblica popolare di Lugansk. Continua Kirillov: “I campioni clinici e le cartelle cliniche dei pazienti, con i loro dati personali, sono state seppelliti, e non cremati o distrutti in modo appropriato. Ciò suggerisce che la distruzione di queste prove è stata effettuata con estrema fretta”. Precisa poi che “il Pentagono sta trasferendo attivamente le ricerche incompiute nell’ambito dei progetti ucraini agli Stati dell’Asia centrale e dell’Europa. La nostra intelligence è a conoscenza delle iniziative statunitensi per aumentare la cooperazione in materia di biodifesa con alcune nazioni dell’Africa e dell’area Asia-Pacifico, tra cui Kenya, Singapore e Thailandia. Sotto la pressione della comunità internazionale, Washington sta cambiando (o finge di cambiare?, ndr) il suo approccio all’organizzazione delle attività militari-biologiche, spostando le funzioni del cliente a dipartimenti civili, come il Dipartimento della Salute, il Dipartimento dell’Energia, l’Agenzia degli Usa per Sviluppo Internazionale (USAID). Questo permette all’amministrazione statunitense di evitare critiche nelle sedi internazionali e di ridurre la pressione sul Pentagono e sulla ‘Defence Threat Reduction Agency’”. Ad ottobre 2022 la Russia ha espressamente chiesto al Consiglio di Sicurezzadelle Nazioni Unite di istituire una commissione ad hoc, per verificare se Washington e Kiev abbiamo violato la Convenzione che vieta l’uso di armi biologiche per via delle attività svolte nei laboratori ucraini. La proposta russa è stata respinta dal Consiglio a causa del voto contrario espresso da Stati Uniti, of course, da Francia e Regno Unito. Così ha commentato Kirillov: “Ciò conferma che Washington ha qualcosa da nascondere e che garantire la trasparenza della ricerca biologica è contrario agli interessi degli Usa”.
LE PRIME ‘PROFETICHE’ INCHIESTE DELLA ‘VOCE’ I primi articoli scritti e pubblicati dalla ‘Voce’ sui tanti biolaboratori installati dal Pentagono in diversi paesi un tempo ex sovietici sono addirittura precedenti rispetto all’inizio del conflitto. Ad esempio. È dell’11 gennaio 2022 un ampio reportage sui biolaboratori militari segreti americani attivati in Kazakistan. Di pochi giorni dopo, 20 gennaio 2022, una ‘profetica’ inchiesta proprio sul fronte ucraino e titolata, in modo significativo, “Nel cuore dell’Ucraina / I 13 biolaboratori militarie e super segreti degli Stati Uniti”. E risale sempre a prima dell’inizio del conflitto (è datato 14 febbraio 2022) un terzo grosso articolo, “Pentagono / Provocazioni e ‘biologic wars’ contro la Russia, dall’Ucraina alla Georgia”. A precisa dimostrazione che il tema bollente dei biolaboratori ucraini è stata di certo una delle molle-base per l’apertura delle ostilità, perché i russi li vedevano come vere e proprie ‘armi biologiche’ puntate contro di loro, a pochissima distanza, del resto, dai loro confini Senza contare quanto la ‘Voce’ ha documentato – sempre con largo anticipo – circa il coinvolgimento del rampollo presidenziale, Hunter Biden, nell’affaire biolaboratori in Ucraina tramite la sua ‘METABIOTA’. Nonché i rapporti, più che border line, con il burattino Zelensky e il suo grande sponsor e finanziatore, l’oligarca (ora ricercato persino dall’FBI per riciclaggio) Ihor Kolomoisky. In basso potete cliccare sui link che vi portano a queste inchieste. Comunque, al solito, digitando nella casella CERCA (che porta all’archivio della ‘Voce’) nomi e cognomi dei personaggi o delle sigle che vi interessano (in questo caso, per fare un solo esempio, METABIOTA), ne potrebbe leggere ancora delle belle.
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