Ambientalismo
02 novembre 2022

SOLE E VENTO: QUANTE BALLE SULL'ENERGIA PULITA

PREGIUDIZI


Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che nel discorso programmatico ha affermato che «con il suo sole e il suo vento il Mezzogiorno è il paradiso delle rinnovabili», mi offre il destro per sfatare alcune leggende metropolitane. 


Energia dal sole. La leggenda racconta che è l’energia del futuro. La verità è che l’energia dal sole è l’energia del passato. Nel passato, l’energia dal sole era data da un po’ di vento (per imbarcazioni e nei mulini), molta legna, e moltissimi schiavi. E nel passato come oggi molte erano le guerre che si facevano per l’accaparramento delle risorse energetiche, gli schiavi, appunto. Da poco meno di due secoli fa, con l’uso dei combustibili fossili e delle tecnologie che se ne servono, il contributo dell’energia dal sole è diminuito sempre più, dal 100% di quel glorioso passato fino a raggiungere, oggi, il 10%, e questo nonostante l’avvento di nuove tecnologie (idroelettrico, turbine eoliche e fotovoltaico). 100% ieri, 10% oggi: l’energia dal sole è l’energia del passato. 


Ritorno all’energia dal sole. La seconda leggenda vuole che l’energia dal sole tornerà ai fasti del passato, grazie ad eolico e fotovoltaico. Orbene, questo è semplicemente impossibile, a meno che l’umanità, che consta oggi di 8 miliardi, si riduca ad meno di un miliardo (cioè com’è sempre stata dalla notte dei tempi fino a poco meno di 2 secoli fa), con la maggior parte dei sopravvissuti che torni alla condizione di schiavitù (com’è stato per moltissimi secoli). Vediamo cosa significa per l’Italia, che la sola energia elettrica – e l’energia elettrica copre appena il 40% del fabbisogno energetico italiano – sia prodotta tutta dal fotovoltaico. Il fabbisogno elettrico italiano si attesta a 38 GW (gigawatt), 20 dei quali sono prodotti da combustibili fossili; inoltre, 15 GW sono richiesti nelle ore notturne. Insomma, avremmo bisogno di impianti fotovoltaici che producano 20 GW elettrici ed affiancare sistemi di accumulo ad almeno 15 GW, cioè batterie per una capacità complessiva di 120mila GWh (gigawattora). L’impegno economico per produrre 20 GW col fotovoltaico si attesta a 400 miliardi d’euro, quello per sistemi d’accumulo di 120mila GWh non è inferiore a euro 50mila miliardi! Questa fantastica cifra spiega perché a fronte degli attuali 23 GW di fotovoltaico installato, la capacità complessiva dei sistemi di accumulo attuale è di mezzo GWh (cioè quanto basta a soddisfare il notturno fabbisogno elettrico italiano per...1 minuto. In conclusione, non sarà certamente grazie al fotovoltaico che l’energia dal sole tornerà ai fasti del passato (e abbiamo visto a quale costo di vite umane e di benessere dei sopravvissuti). Con l’eolico le cose non sono diverse.


Risparmio energetico. La leggenda vuole che esso sia una buona cosa, invece è una pessima cosa. Risparmiare un bene significa non servirsene quando vorremmo servircene: risparmiare energia significa godere di minore benessere. Il che buona cosa, appunto, non è. Lo vedremo quest’inverno: i politici della Ue ci chiedono di spegnere le luci delle città, di scaldarci di meno, e così via. Aumenteranno i rischi della notte, le malattie per il freddo, e così via. Il risparmio energetico è una pessima mossa.


Efficienza energetica. Questa è una buona mossa ed è senz’altro da perseguire, ma la leggenda metropolitana vuole che grazie all’efficienza si possa meglio perseguire il risparmio energetico. È esattamente l’opposto: maggiore è l’efficienza di disponibilità di un bene, maggiore è l’uso/consumo di quel bene, e l’energia non fa eccezione a questa regola. La circostanza è una ulteriore conferma che risparmio ed efficienza non possono essere entrambe un bene: di fatto il primo non lo è, la seconda lo è. 


Posti di lavoro. La leggenda vuole che è migliore la tecnologia di produzione energetica che impiega un maggior numero di addetti, perché così si creano più posti di lavoro. Per dire: meglio l’attuale milione e passa di impianti fotovoltaici (che impiega migliaia di addetti), che una sola centrale nucleare (che, con pari produzione elettrica di quel milione d’impianti fotovoltaici, richiede 200 addetti). La verità è che non è la produzione di energia che crea posti di lavoro: ciò che crea posti di lavoro è il consumo d’energia. Senza tirarla troppo per le lunghe, basti osservare che se le cose stessero come la legenda racconta, faremmo presto a risolvere il problema della disoccupazione: dotiamo 1 milione di addetti di bicicletta i quali, opportunamente pedalando, produrranno energia elettrica. Voi dite che è una battuta? No, è ciò che veramente passa per la mente dei Gretini: quando Greta Thunbergh venne a far visita in Italia, i suoi seguaci effettivamente imbastirono un sistema di biciclette per alimentare i microfoni della fanciulla declamante la propria fantastica teoria di politica energetica.


Trivellazioni. Sono una cosa giustissima da fare, nel senso che non estrarre il nostro gas è cosa stupidissima assai, come non raccogliere i frutti dai nostri alberi, una moneta da terra, o qualunque altra cosa stupida vi venga in mente. Tuttavia, bisogna essere consapevoli che la totalità delle riserve italiane di gas ammontano al nostro fabbisogno di un anno o poco più. Ritenere che con le trivellazioni si affronti la distorsione del nostro sistema di approvvigionamento energetico è un’atra leggenda metropolitana. Trivellare sì, ma solo per non essere stupidi.


Rigassificatori. Qui la leggenda vuole che questi impianti siano necessari per migliorare la nostra politica in tema di uso di gas. Invece la peggiora. L’Italia, unica al mondo, produce la metà della propria elettricità dal gas. Ho appena detto una bugia: altri Paesi fan come noi e più di noi, tipo Arabia Saudita, Emirati Arabi. Ma noi quasi non abbiamo gas, gli altri che noi imitiamo nuotano nel gas. L’Italia avrebbe l’imperativo categorico dovere di ridurre la propria dipendenza dal gas quale fonte d’approvvigionamento energetico. Gli impianti di rigassificazione incancreniscono vieppiù la nostra condizione. Inoltre, il gas liquefatto non è il modo più furbo di usare il gas. Non a caso l’anno scorso è stato così rigassificato il 10% del gas totale usato. In conclusione, no ai rigassificatori: lo dicono anche i Verdi, anche se non sanno perché.


Caldo anomalo. Non c’è Tg o quotidiano che non si lamenti del caldo anomalo di questo mese di Ottobre, e in soccorso della leggenda parlano o scrivono sedicenti esperti. Noi non ci diciamo esperti ma, se anomalo significa che non s’era verificato prima, osserviamo che l’ottobre del 1900 e del 1932 furono più caldi. Che le “Ottobrate romane” sono eventi memorabili e secolari (cioè la temperatura di questo mese è sempre stata particolarmente gradevole da sempre) e io stesso rammento che fin da quando ero un remigino (cioè a un di presso sessant’anni fa) le prime settimane di scuola (che allora cominciavano appunto con San Remigio) andavo in maniche corte sotto il grembiule nero ornato di colletto bianco e fiocco blu. Per farla breve, questo mese di Ottobre non ha nulla di anomalo, ma è solo più caldo del 2021 che a sua volta fu più caldo del 2020, che però fu più freddo del 2019: forse che qualcuno si lamentò che il 2020 fosse un Ottobre di anomalo freddo?


Franco Battaglia


Articolo pubblicato sul quotidiano LA VERITÀ il 2 novembre 2022







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