Energia
17 settembre 2022

Federacciai e Ansaldo lavoreranno al raddoppio della Centrale Nucleare di Krsko, Slovenia, in cambio di energia a basso costo


Le industrie energivore prendono contro misure nei confronti delle politiche scellerate dei governi italiani. Di fatto l’associazione dei siderurgici e il costruttore italiano di impianti nucleari realizzeranno il raddoppio di Krško in Slovenia: 1,2 miliardi per la nuova società, in cambio energia a prezzi ridotti. Martedì 13 aprile è stato firmato l’accordo. Investimento da 4-5 miliardi. Il nuovo presidente di Federacciai Antonio Gozzi: “Solare ed eolico non bastano, serve energia di base”. Ci viene da pensare che questo sia un modo gentile per dire che che queste rinnovabili sono uno spreco pagato dagli italiani, ultratartassati, nella bolletta dell’energia oltre che una presa in giro.

Insieme alle rinnovabili, il cancro della speculazione ha portato il prezzo del gas da 19 euro nel 2021 a 317 euro al Megawattora il 25 agosto. Adesso oscilla sempre intorno ai 200 euro Megawattora.

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Federacciai e Ansaldo Nucleare (di Ansaldo Energia), hanno deciso di spostarsi in Slovenia, a 200 chilometri dal confine italiano, per investire in un nuovo impianto nucleare.

Si tratta di un investimento da 400 milioni di euro che darà vita ad una newco da 1,2 miliardi di capitale che finanzierà il raddoppio della centrale slovena di Krsko. L’investimento totale incentrato sul rinnovamento dell’impianto, che prevede anche la partecipazione del governo di Lubiana, è di 5 miliardi.

Grazie a questa partnership, il settore siderurgico italiano riesce ad assicurarsi una fornitura energetica affidabile, pulita e a costi sostenibili: infatti, l’operazione prevede in cambio dell’avvio della fornitura nucleare, prezzi calmierati dell’energia per dieci anni.

La scelta della Slovenia non è casuale: l’Italia è il secondo mercato di destinazione dell’export, ed è il quarto paese fornitore della Slovenia. Nel 2021, il valore dell’interscambio totale tra Italia e Slovenia ha superato i 9 miliardi: il 30,7% in più rispetto al 2020.









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