PROGRAMMA
CINQUE STELLE
Quello
dei Cinque Stelle è indubbiamente il programma più internazionale
che c’è. Non a caso il suo esponente più di spicco – peccato
abbia cambiato casacca – fu nominato Ministro agli Esteri. È
generosa nel programma la profusione di parole tipo: agrifoodtech,
caregiver, cashback, citizen empowerment, cloud, fintech, energy
recovery fund, next generation Eu, nutrinform battery, nutriscore,
quantum computing, silver cohousing, smart road, startup, under,
web3, whistleblowing e metaverso. Quest’ultima suona italiana
ma è il massimo dell’internazionalità perché è addirittura
interplanetaria, roba d’altro pianeta, fantascientifica: vi lascio
scoprire da soli cos’è il metaverso, così se alla fine della
lettura di questo articolo avrete ancora esitazioni a votarli, il
metaverso vi toglie ogni residuo dubbio.
Il
programma di governo del M5S guarda lontano, come lo stesso simbolo
rinnovato suggerisce: al 2050 addirittura. E anche questo è un altro
punto a loro favore: tutti gli altri si limitano ai modesti 5 anni.
Il Pd, per esempio, lo dice apertamente: «l’Italia che vogliamo
consegnare agli italiani nel 2027». Certo che se nel 2018
avessero detto la stessa cosa, oggi possiamo toccare con mano
l’Italia che ci è stata consegnata dai giallo-rossi: le casse
dell’Inps sono ora in ordine grazie ai 150.000 vecchietti che ci
hanno fatto la cortesia di beccarsi il covid, è in corso di
attuazione la tanto desiderata riduzione delle emissioni di CO2
grazie al taglio dell’uso del gas, la politica estera è
rinvigorita grazie al rinnovato patto – più di piombo che
d’acciaio – con l’Ucraina, e v’è stato un fruttuoso utilizzo
di armamenti obsoleti che altrimenti sarebbero andati al macero. Ma
torniamo al M5S.
In
tema di fisco, introdurranno «l’immediato rimborso con
accredito sul conto corrente delle spese detraibili». Che però
non si chiamano rimborsabili ma si chiamano, appunto, detraibili,
proprio perché è previsto che siano detratte dalle tasse. E ancora:
«Stabilizzeremo il meccanismo che ha decretato il successo del
Superbonus 110%». Il cui difetto non sono le frodi –
pochissime, assicura Giuseppe Conte, e io ci credo – ma
l’idea: se lo Stato mi dà 110 se faccio una cosa che m’è
costata 100, io qualche domanda me la pongo. Mi consola che se la
pose anche Mario Draghi, che però, aspirando al Quirinale,
pensò bene di non essere insistente con quelle domande.
In
tema di welfare, «stop a stage e tirocini gratuiti»,
dicono. Io non conosco l’inglese come Giuseppe Conte, ma se
fai tirocinio significa che stai imparando una cosa che non sai da
qualcuno che ha la bontà d’insegnartela, onde per cui è già
tanto che te la insegni gratis, ove tipicamente dovresti pagare: e
non sarebbe denaro sprecato ma un investimento. Pretendere di essere
pagati perché qualcuno t’insegni qualcosa suona come pretendere di
essere pagati per non lavorare, come col reddito di cittadinanza,
insomma. Promettono «un nuovo statuto delle lavoratrici, dei
lavoratori e dei lavori» – scrivono proprio così, anche se
non esplicitano in cosa consisterebbe la novità. E poi:
«rafforzamento del reddito di cittadinanza», che è denaro
per non lavorare e, per quelli che hanno la disgrazia di lavorare
già, promettono la «riduzione delle ore di lavoro» – va
da sé «a parità di salario». Immagino che chi s’azzardi
a fare lavoro straordinario finirà dritto dritto in gattabuia.
In
tema di donne, promettono la parità assoluta, onde per cui «le
donne usciranno prima dal lavoro, se sono mamme avranno pensione
anticipata, chi assume donne disoccupate non paga tasse, chi assume
donne in gravidanza godrà di sgravi fiscali e, infine, le donne
imprenditrici godranno di un fondo speciale rafforzato». Cose
sante, ma è la parità che mi sfugge. E promettono «tempi di
congedi di paternità e maternità equiparati»: cari papà,
industriatevi ad allattare.
In
tema di giovani. Voi pensavate che la pensione fosse una cosa per
anziani? Rivedete i vostri pregiudizi: «pensione garantita ai
giovani». E promettono, «riscatto gratuito della laurea»:
sorvolando sull’ossimòro, perché no anche dei diplomi di scuola
elementare, media inferiore e media superiore? «Sgravi per gli
under 36 che acquistano la prima casa»: ma questi sgravi
esistono già, e per tutti.
Per
la casa. «Mutui agevolati per acquisto prima casa»: ci
sono già, come detto. «Piano d’edilizia pubblica che prevede
la riqualificazione di edifici esistenti senza consumo di suolo»:
cosa sia esattamente il consumo di suolo non è dato sapere.
Per
l’ambiente. Insistono sul Superbonus 110% «per risparmiare
sulle bollette»: per la serie “non bado a spese pur di
risparmiare”. E promettono lo «stop alle trivellazioni e ai
termovalorizzatori». Ma la proposta più interessante è la
«Società 2000 watt». Si noti che oggi quella italiana è,
per usare il vocabolario Cinque-stelle, una società 3400 watt. Per
apprezzare appieno come sarà l’Italia a Cinque Stelle, riportiamo
in tabella la potenza assorbita da alcune società del mondo reale
assieme al loro Pil (anno di riferimento 2019). Si noti come a valore
maggiore di una delle due quantità corrisponde valore maggiore
dell’altra. All’appropriato rigo della tabella inseriamo la
società 2000 watt vagheggiata dai Grillini, ma lasciamo un punto
interrogativo alla casella del Pil pro-capite, così ognuno può
inserire il valore che ritiene più realistico.
-
Società
|
Consumo
d’energia pro capite (in watt)
|
Pil
annuo pro capite (in dollari)
|
USA
|
9200
|
63.000
|
AUSTRALIA
|
7600
|
49.000
|
FRANCIA
|
4800
|
46.000
|
UE
|
4400
|
44.000
|
ITALIA
oggi
|
3400
|
43.000
|
GRECIA
|
3300
|
30.000
|
ITALIA
secondo il MOVIMENTO 5 STELLE
|
2000
|
?
|
BRASILE
|
1900
|
15.000
|
ALGERIA
|
1800
|
12.000
|
INDIA
|
800
|
7.000
|
Quanto
all’economia la vogliono «rigenerativa e circolare».
Cosa significhi la prima parola non lo so e riporto la definizione
che danno: «fondata sulla rigenerazione sociale, del territorio e
dei consumi». Circolare lo so, e significa che promuoveranno le
attività produttive che avranno come materia prima i rifiuti di
altre attività produttive. Per esempio: il rifiuto ultimo della
coltivazione, produzione e commercio delle banane sono le bucce di
banane, che potrebbero essere ottima materia prima per i
termovalorizzatori, che però sono banditi. Infine, sempre per dare
impulso all’economia, sosterranno la «promozione del vuoto a
rendere».
Al
capitolo che essi stessi chiamano «disciplina e
onore alle Istituzioni» promettono lo «stop ai cambi di
casacca in parlamento». Il proposito mi piace e mi dà
l’occasione di chiedere scusa a Giuseppe Conte, che in un
mio affrettato scritto del 2019 avevo impudentemente chiamato “premio
Nobel dei voltagabbana”.
Sull’immigrazione
la vedono esattamente come quelli del Pd: «cittadinanza immediata
al minore straniero o al nato da genitori stranieri dopo che ha
completato un ciclo di studi».
Il
M5S si batte per – scrivono testuali – «la riduzione del
numero chiuso per l’accesso all’università», proposito
criptico che lascia perplessi: ridurre il numero chiuso
significherebbe maggiori restrizioni d’accesso. Boh. Infine,
aboliranno la caccia, cosicché chi non vuole che gli altri vadano a
caccia può prendere in considerazione di votare i Cinque stelle.
Franco
Battaglia - articolo pubblicato sul quotidiano LA VERITÀ il 17 settembre 2022