Russia
30 agosto 2022 L’ATTENTATO CHE HA UCCISO DARYA DUGINA È STATO FATTO DA PIÙ TERRORISTI UCRAINI. CI SONO ANCHE OPERAZIONI DI DEPISTAGGIO INTORNO ALLA SUA MORTE? La presunta assassina Dugina Natalia Vovk sarebbe stata trovata accoltellata a morte in un appartamento in affitto
Secondo
quanto riferisce il sito
russo FAN l'ucraina Natalia Vovk, accusata dell'omicidio della giornalista Daria Dugina, sarebbe stata uccisa. I media occidentali hanno recentemente scritto che l'autrice del crimine è stata accoltellata a morte. Il corpo di Vovk sarebbe stato trovato privo di vita con 17 coltellate in un appartamento in affitto. La notizia della morte è arrivata dopo una foto pubblicata su Telegram che mostra Vovk presumibilmente accoltellata a morte. Ricordiamo che Dugina è morta a causa dell'esplosione del suo SUV. Poco dopo, la presunta assassina ha lasciato la Russia.
Ma l'agenzia NOVA dice che il ministero degli Interni austriaco non ha voluto confermare il presunto omicidio: "Dopo aver consultato i nostri colleghi della Direzione per la sicurezza e l'intelligence dello Stato (Dns), possiamo dirvi che nessuno di questi casi è noto in Austria. Ecco perché non possiamo confermare la validità di queste informazioni".
Intanto il servizio segreto Federale Russo dice che oltre a Natalia Vovk, un altro cittadino ucraino è stato coinvolto nell'omicidio di Darya Dugina, giornalista e analista politica russa. Il Servizio di sicurezza federale russo (Fsb) dice che: "Un’ulteriore indagine ha stabilito che l'omicidio di Dugina è stato preparato a Mosca, insieme a Natalia Vovk, da un altro membro del gruppo di sabotaggio e terrorista ucraino, il cittadino ucraino Bogdan Petrovich Tsyganenko, nato nel 1978, arrivato in Russia tramite l’Estonia il 30 luglio 2022 e che ha lasciato il territorio russo il giorno prima dell'esplosione che ha ucciso Dugina", si legge in un comunicato. Secondo l'Fsb, Tsyganenko ha fornito a Vovk targhe di auto e documenti rilasciati a nome della cittadina kazaka Yulia Zaiko. Insieme avrebbero assemblato un ordigno esplosivo improvvisato in un garage in affitto nel sud-ovest di Mosca. Inoltre "L'analisi delle telecamere di videosorveglianza ha documentato che la presunta omicida, Natalia Pavlovna Vovk, stava seguendo personalmente Dugina in un parcheggio per gli ospiti del festival Traditsiya", ha aggiunto il comunicato. Il 20 agosto, la giornalista e suo padre, filosofo politico russo Alexander Dugin, stavano partendo dal festival Traditsiya vicino a Mosca in veicoli separati, quando l'auto che Dugina stava guidando è esplosa. Gli inquirenti russi hanno stabilito che un ordigno esplosivo era stato piazzato sotto il cofano dell'auto, ossia che l'omicidio era premeditato. Il 22 agosto, Fsb ha affermato che c'era la cittadina ucraina Vovk dietro l'esplosione e che l'autobomba era stata preparata dai servizi speciali ucraini. Vovk e la figlia minorenne, che l'ha accompagnata nel viaggio a Mosca, sono fuggite in Estonia poche ore dopo l'esplosione, ha aggiunto il servizio di sicurezza russo. Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto postumo che assegna a Dugina l'Ordine del coraggio per la dedizione mostrata nell'esercizio del suo dovere professionale.
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