ORA (SOLO ORA, POST FESTUM!) IL BOSS DI FACEBOOK/METAVERSE CONFESSA DI AVER IMPOSTO LA CENSURA SU QUALSIASI INFORMAZIONE SUL COMPUTER DI HUNTER BIDEN: “L’FBI mi ha comunicato che qualsiasi informazione su Hunter Biden prima delle elezioni presidenziali doveva essere bloccata con ogni mezzo perché era disinformazione russa.

L’FBI sapeva di mentire perché aveva in mano dal 2019 il computer e sapeva quanto materiale incriminante e di natura criminale era documentato. La sua diffusione tra gli americani avrebbe reso impossibile l’elezione di Biden (anche usando la frode delle macchinette elettorali). L’FBI aveva dispiegato tutto il suo potere di intimidazione e minacce per impedire che gli organi di stampa pubblicassero la verità su Biden.

Ora è lo stesso Zuckerberg, una delle colonne portanti del Deep State  che si vede costretto a ammettere di essere stato uno strumento di disinformazione e interferenza nel libero esercizio del voto. Un crimine gravissimo.

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Interessante, il CEO di Facebook Mark Zuckerberg insinua che l'FBI abbia detto alla piattaforma di intercettare la storia del laptop di Hunter Biden

Durante una discussione con Joe Rogan, il CEO di Facebook Mark Zuckerberg è stato interrogato sulla rimozione dei contenuti, citando in particolare l'esempio della storia del laptop di Hunter Biden prima delle elezioni del 2020. Nella sua risposta Zuckerberg ha detto che il contesto è importante perché l'FBI è venuta da Facebook e gli ha detto che la disinformazione russa stava per cadere, poco prima che l'articolo del New York Post fosse pubblicato.

Questa discussione arriva sulla scia di un informatore dell'FBI che si è rivolto alla Commissione giudiziaria del Senato con le prove che l'ufficio di Washington DC stava lavorando specificamente per insabbiare qualsiasi scoperta sul portatile di Hunter Biden (secondo Chuck Grassley). Se si aggiunge la dichiarazione di Zuckerberg alla denuncia dell'informatore, si capisce che l'FBI sta adottando misure proattive avanzate per bloccare le informazioni che ritiene contrarie agli interessi dei democratici. La questione emerge al minuto 05:00 del video qui sotto.  GUARDA: