Energia
22 maggio 2022

La follia europea sulle rinnovabili

Leggo sulla Verità del 19 maggio l’articolo di Sergio Giraldo e mi si apre un mondo. L’autore riferisce del nuovo piano RePowerEu – del quale ci siamo già occupati su queste pagine lo scorso 27 aprile –fornendomi nuove informazioni che, per quel che segue, capirete quanto cruciali siano esse per me. Nella mole molto limitata delle mie avevo attribuito la responsabilità di quel piano a Ursula von der Layen. Mi dovete capire e, possibilmente, perdonare: dopotutto la madama è pur Presidente della Commissione Ue. Ci avevo messo di mezzo anche Frans Timmermans, e anche qua chiedo venia: a mia discolpa, Frans è pur vice-presidente esecutivo del Green new deal. Avevo ironizzato sul fatto che di formazione i due fossero nel campo, una, dell’archeologia, e l’altro della letteratura francese. Apprendo dall’articolo di Giraldo che, invece, esiste un commissario proprio all’energia, viene dall’Estonia e si chiama Kadri Simson. La provenienza lascia ben sperare, visto che l’Estonia – poco più di un milione d’abitanti – ha deciso di dotarsi di impianto elettronucleare, e lascia ben sperare anche il fatto che ‘sto commissario sia una donna che – mi dicono quelli che ne sanno più di me, cioè in pratica tutti – è garanzia di buon governo. Anche se io, cieco, della consequenzialità tra l’essere donna e governare bene non mi sono ancora accorto.


Con rincuorata buona predisposizione continuo a leggere le informazioni che ci passa Giraldo: Kadri si propone il lodevole obiettivo di far sì che la Ue produca il 45% del proprio fabbisogno energetico dalle rinnovabili. Pur lodevole l’obiettivo, cionondimeno mi lascia perplesso la strada che l’esperta traccia, e cioè: avere una potenza fotovoltaica (Fv) di 600 gigawatt entro il 2030 sì da raggiungere il fatidico 45% da rinnovabili. La perplessità mi viene dall’aritmetica, che non mi torna. Come sempre, darò cifre tonde, perché la pelosa precisione rende tutto inutilmente incomprensibile.


Il consumo energetico della Ue si attesta a 1800 gigawatt, di cui 300 da rinnovabili (con 40 specificamente da Fv). Ma il 45% di 1800 fa 800, cosicché Kadri, cui mancano ancora 800-300=500 gigawatt, s’è proposta di colmarli con quelli prodotti da 600 gigawatt Fv. Il mio problema allora è questo: 600 gigawatt di potenza Fv producono 150 gigawatt d’energia primaria equivalente, ma 500 meno 150 fa 350 gigawatt, che così mancano all’appello dello sperato 45%. Se rifacciamo l’aritmetica, i 150 gigawatt prodotti da questo futuro Fv portano il contributo da rinnovabili da 300 a 450, che di 1800 è giusto il 25% e non il 45%.




Figura. I consumi d’energia primaria in Ue si attestano a 1800 gigawatt. Di tutta evidenza, triplicare il contributo da fotovoltaico come fantasticato dal piano REPoweEU non modifica significativamente il fabbisogno di combustibili fossili.


Vi sarebbe ancora un amletico dubbio che mi turba. Dei 600 gigawatt Fv, 200 ci sono già, cosicché Kadri dovrà curare di installarne solo 400, a quanto pare sui tetti delle case, visto che questi dovranno essere obbligatoriamente equipaggiati con gli elettrizzanti pannelli. Ora, il governo italiano sta pagando €2400 ogni chilowatt Fv installato sui tetti (art. 119 della legge grillina del superbonus 110%), cosicché ogni gigawatt Fv installato costerebbe €2.4 miliardi, e 400 per 2.4 fa quasi 1000 miliardi di euro, che sono più del triplo dei 300 proposti da Kadri. Delle due l’una: o il governo giallo-rosso sta facendo una colossale cresta sui contributi elargiti per i tetti fotovoltaici, o Kadri Simson ha, per la seconda volta, toppato nell’aritmetica.


Siccome Kadri Simson ha studiato filosofia, l’amletico dubbio di cui sopra è sciolto: è la Commissaria Ue all’energia che sta facendo male l’aritmetica. Con 300 miliardi potrà installare 125 gigawatt Fv, che produrranno meno di 13 gigawatt elettrici. Questi, però, potrebbero prodursi, con un impegno economico di meno di 50 miliardi, installando 13 reattori nucleari. Che gratificano due bonus in più: càmpano per 60 anni e non per 20 anni come i pannelli e, inoltre, producono elettricità a comando nostro e non a comando del sole.


Franco Battaglia - Articolo pubblicato sul quotidiano La Verità il 21 maggio 2022








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