Russia
27 marzo 2022

La Casa Bianca costretta a smentire Joe Biden. Ancora una volta!

 “Biden non intendeva dire quello che ha detto, non ha chiesto nessun cambiamento di regime a Mosca”
In una nuova dimostrazione di evidente senilità accompagnata dalla sua naturale arroganza e tendenze a sparate da “Miles Gloriosus”,  Biden - durante la sua disastrosa visita in Polonia - aveva detto mangiando una pizza: “Quest’uomo (Putin) non può rimanere al potere.” 
Il portavoce del Presidente Putin, Peskov aveva schiaffeggiato a distanza il sempre più demenziale pseudo Presidente:  “Non spetta certo a Biden decidere. Il Presidente della Russia è eletto dai Russi”. Una dichiarazione che è stata vista da molti a Washington come una sottolineatura del fatto che Biden è stato istallato alla presidenza con la più grande truffa elettorale della storia americana. E la maggior parte degli americani ne è perfettamente consapevole. 

 È stato anche notato  da parte di osservatori politici che lo schiaffo in faccia di Peskov è simultaneo a quello del Primo Ministro Ungherese Orban a Zelenski dopo che il clown presidenziale ucraino - usato a tempo pieno dai ventriloqui del Deep state angloamericano —  lo aveva volgarmente apostrofato: “Victor,
Ci devi dire: da che parte stai?” La reazione di Orban: “Io sto dalla parte dell’Ungheria”.  Anche qui l’allusione era chiara:  Tu invece Volodymyr, non stai dalla parte dell’Ucraina.
L’Ungheria continuerà a comprare petrolio e gas a prezzi ragionevoli dalla Russia, Zelensky continua (per ora) a fare il Quisling collaborando con quelli che usano il suo popolo come carne da cannone per provocare una guerra mondiale.

Tra l’altro circola voce che, al di là delle sue patetiche spacconate, Biden stia proponendo agli oligarchi ucraini (quelli che veramente detengono il potere nel paese), di cedere parte del territorio. Biden stesso ha dichiarato  serpentescamente: “Se l’Ucraina vuole fare concessioni territoriali, non saremo certo noi a dettare loro cosa fare. È una loro decisione e noi la rispetteremo.”

Si parla anche di piani elaborati sotto banco da leader polacchi per prendersi la parte occidentale dell’Ucraina, quella attorno a Leopoli  (Lvov), la più controllata dalle bande neonaziste e quella dove la tradizione di collaborazione con Hitler e la militanza nelle Allgemeine SS (SS Internazionali) durante l’Operazione Barbarossa  dei nazisti (che costo’ la vita a 27 milioni di russi) è sempre celebrata con grande nostalgia. E dove le maestre delle elementari educano gli scolari all’odio razziale. Esempio: organizzano feste “patriottiche” con dolci “inventati dai bambini”, tipo una crema rossastra battezzata, tra l’ilarità generale, “sangue dei bambini russi”
      -VLV


Casa Bianca: Biden non stava discutendo il cambio di regime in Russia nel suo discorso in Polonia, 26.03.2022
Durante il suo tanto pubblicizzato "grande" discorso in Polonia, il presidente americano ha lodato la lotta dell'Ucraina contro le truppe russe che eseguono un'operazione militare speciale sul suo territorio e ha invitato l'Occidente a prepararsi a un lungo confronto tra le democrazie con le "autocrazie".
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden non ha chiesto un cambio di regime in Russia durante il suo discorso a Varsavia il 26 marzo, un funzionario della Casa Bianca ha dichiarato dopo che POTUS ha detto che "quest'uomo non può rimanere al potere", riferendosi al presidente russo Vladimir Putin.
"Il punto del presidente era che non si può permettere a Putin di esercitare il potere sui suoi vicini o sulla regione. Non stava discutendo il potere di Putin in Russia, o il cambio di regime", ha detto il funzionario. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato da Reuters, ha risposto alle parole di Biden, notando che non spetta al presidente degli Stati Uniti decidere chi è il presidente della Russia. "Non spetta a Biden decidere. Il presidente della Russia è eletto dai russi", ha detto Peskov. Una parte significativa del discorso di Biden in Polonia è stata dedicata alla situazione in Ucraina, che l'Occidente sostiene sia stata "invasa" dalla Russia. Il presidente Vladimir Putin ha ordinato il lancio di un'operazione militare speciale in Ucraina il 24 febbraio in risposta alla richiesta delle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk (DPR e LPR) di difenderle dalle forze ucraine che bombardano le loro città. Putin ha dichiarato che gli obiettivi dell'operazione sono la demilitarizzazione e la de-nazificazione dell'Ucraina. Il Cremlino ha ripetutamente sottolineato che le sue forze armate non stanno prendendo di mira le infrastrutture civili e mirano esclusivamente a obiettivi militari e oggetti utilizzati dall'esercito ucraino e battaglioni nazionalisti.







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