Russia
22 marzo 2022 È più una guerra tra il Deep State e Russia; le vere cause di un conflitto devastante in Ucraina Si è tenuta nei giorni scorsi a Verona la conferenza pubblica sul tema “Russia Ucraina – le cause di un conflitto”, promossa dall’Associazione Veneto Russia, associazione Russkijdom Verona, Ufficio di Rappresentanza Repubblica Popolare di Donetsk a Verona e dal Comitato Veneto Indipendente, conferenza finalizzata a dare un quadro informativo il più veritiero possibile sulle cause del conflitto in corso nel Donbass e in Ucraina e a confutare la valanga di informazioni faziose e false dei media mainstream occidentali e italiani in particolare, che vogliono additare nella Federazione Russa e nel suo Presidente Putin gli unici responsabile del conflitto. Sono intervenuti: l’onorevole Vito Comencini, membro della Commissione Esteri della Camera dei Deputati; in videoconferenza dal Donbass il deputato della DUMA della Federazione Russa, Vitaly Milonov; Luciano Lago direttore di Controinformazione; Mauro Murgia Ambasciatore in Italia della Repubblica dell’Ossezia del Sud; Eliseo Bertolasi responsabile del Centro di Rappresentanza della Repubblica Popolare di Donetsk a Verona e Palmarino Zoccatelli Presidente dell’Associazione Veneto Russia nonché Presidente del Comitato Veneto Indipendente. L’onorevole
Vito Comencini, rientrato da poco dalla Russia, ha voluto
sottolineare come questo intervento
militare in
Ucraina, abbia rappresentato per la Federazione Russa l’estrema
ratio,
dopo oltre 8
anni di tentativi di
trovare una soluzione diplomatica al conflitto nel Donbass, per porre
fine alle continue
sofferenze inferte a
quella popolazione (colpevole solo di essere di
etnia
russofona)
dai
continui
bombardamenti da
parte dei battaglioni
neonazisti ucraini,
diventati di fatto il braccio armato dei nazionalisti insediatisi nel
governo
di Kiev dopo
il colpo
di stato di piazza Maidan del
2014,
con l’appoggio
esplicito degli USA e della NATO,
il cui obiettivo era l’insediamento di basi
militari americane
e NATO in Ucraina.
Il
deputato della DUMA Vitaly Milonov, in collegamento dai territori
liberati del Donbass, ha invece denunciato i doppi
standard dei
media occidentali, che tacciono
sistematicamente
i bombardamenti effettuati sugli insediamenti civili delle
repubbliche di Donetsk e Lugansk,
da parte dell’esercito ucraino, o che addirittura ne attribuiscono
la responsabilità ai russi, come nel caso
vergognoso del
giornale
La
Stampa
di
Torino, del 16
marzo che
ha attribuito la strage nel centro di Donetsk causata da un missile
ucraino, all’esercito russo, spacciando
le immagini come si trattasse del centro di Kiev. Il
direttore di Controinformazione
Luciano Lago, ha invece esposto le ragioni che stanno alla base
dell’intervento militare russo in Ucraina, in particolare
l’aggressiva
politica di
espansione
della
NATO verso est, dal
1998 ad oggi,
espansione che aveva come scopo principale quello di
accerchiare
sempre più la
Federazione Russa, con basi militari dotate di ordigni
nucleari in
grado
di colpire la capitale russa Mosca in pochi minuti, scenario
ovviamente non accettabile dalla Federazione Russa, poi ovviamente
anche la situazione delle popolazioni russofone del Donbass, da oltre
8 anni sottoposte ad ogni forma di discriminazione e violenza da
parte del
governo
golpista ucraino,
che la Russia ha sentito il dovere di difendere.
Il
dott. Mauro Murgia, ambasciatore in Italia della Repubblica
dell’Ossezia del Sud, ha evidenziato la similitudine e il parallelo
tra il Donbass e l’Ossezia del Sud, che ha subìto ben due
aggressioni militari (2004 e 2008) da
parte dell’esercito
georgiano (anch’esso
sostenuto
dagli USA dopo
il crollo dell’Unione Sovietica) per riconquistare un territorio
storicamente abitato dagli osseti,
tentativo fallito grazie all’intervento militare della Russia, che
ha salvato
queste popolazioni da un genocidio. Quindi l’intervento militare deciso da Mosca è un intervento a difesa della Federazione Russa, dei suoi cittadini e dei suoi diritti come Stato. Il
dott. Eliseo Bertolasi ha invece analizzato il preoccupante e
surreale clima
di russofobia creato
intenzionalmente dai media
mainstream e
da molti governanti
ed esponenti politici del
nostro paese, a tutti i livelli, dopo l’intervento militare russo
in Ucraina, clima di aperta
discriminazione verso
tutto ciò che è russo, dal mondo della cultura,
universitario,
dello sport,
della scuola
e
perfino della cucina. Quello che sconcerta è il fatto che questo fenomeno sociale della russofobia sia stato fatto proprio anche in Italia, dai media, dal governo e dalla maggior parte dei partiti presenti in parlamento.
Ha
chiuso i lavori Palmarino Zoccatelli, Presidente dell’Associazione
Veneto Russia, che ha voluto evidenziare come questo fenomeno della
russofobia sia un fenomeno
creato artificiosamente dalle élites atlantiste che
dominano l’Italia, non recepito e non condiviso dalla maggior parte
del popolo italiano, che anzi continua a nutrire sentimenti
di grande simpatia verso la Russia e
il suo Presidente e non
si riconosce assolutamente nelle scelte anti russe del proprio
governo,
scelte che stanno portando
alla rovina il nostro bellissimo paese. La Federazione Russa, al contrario, rappresenta oggi l’unica grande speranza, per la difesa dei valori spirituali e morali tradizionali, naturali e cristiani, ai quali i popoli europei, al contrario dei loro indegni governanti, si sentono legati e aspirano a ritornare, come tra l’altro promesso dalla Madonna a Fatima nel lontano 1917, che ha indicato proprio nella Russia e nella sua conversione, le fondamenta di una nuova civiltà cristiana, in un’Europa oggi preda di un processo di autodistruzione, causato proprio dall’aver reciso le proprie radici spirituali cristiane e aver abbracciato il più esasperato relativismo morale e religioso. La conferenza si è quindi conclusa con la recita di una preghiera per tutti i caduti del conflitto in corso in Ucraina. >>>articolo originale online>>> ... |