Hanno
infiltrato i server della Casa Bianca di Trump e i suoi computer
privati
durante la campagna elettorale del 2016. Ed è
solo la punta dell’iceberg.
Il
colpevole primario è Jake Sullivan, l’attuale Capo
della sicurezza nazionale di Biden e l’autore della disperata corsa
alla guerra contro la Russia.
Sullivan
era (ed è)
il consigliere più
ascoltato di Hillary Clinton, il regista del Russiagate che è
stato premiato, dopo la gigantesca frode delle elezioni presidenziali
del 2020 con la posizione di plenipotenziario per intelligence e
apparato militare sotto il pupazzo Biden.
Si
capisce il perché delle urla di guerra isteriche da parte della
banda criminale che controlla la casa bianca di Biden.
Questo
potrebbe trasformare la farsesca e disperata corsa alla guerra contro
Putin nel suo contrario: la resa di conti col Deep State americano!
Esponenti
repubblicani chiedono la dimissioni immediate di Sullivan.
(Intanto
emergono, in contemporanea, da molti stati americani, le prove della
frode delle Presidenziali del 2020 e... dei crimini di Hunter Biden
in Ukraina, Kazakistan et altro!
Il tutto mentre i camionisti canadesi si coordinano coi loro colleghi
statunitensi per metter fine alla sarabanda satanica del Covid... )
Seguite
la faccenda!
https://www.theepochtimes.com/
John
Durham: Democratici hanno
pagato
per 'infiltrarsi' nei server della Casa Bianca di Trump
Di Jack
Phillips 13 febbraio 2022
Il
team del Procuratore
speciale John Durham ha affermato il 12 febbraio che un dirigente
tecnologico allineato con il partito democratico è stato pagato per
spiare le residenze dell'ex presidente Donald Trump e la Casa Bianca
quando Trump era presidente.
Gli
avvocati della campagna della Clinton hanno presumibilmente pagato il
dirigente tecnologico per infiltrarsi nei server della Trump Tower e
della Casa Bianca, ha detto Durham nei documenti del tribunale (PDF),
al fine di stabilire una "deduzione"
e "narrazione" che
avrebbe voluto dimostrare un legame di
Trump al governo russo. L'ufficio di Durham ha fatto questa
dichirazione
come parte della sua indagine nella
quale
mette
in risalto
Michael Sussmann, un avvocato che aveva lavorato per conto del
Comitato Nazionale Democratico e della campagna di Hillary Clinton
nel 2016 e che è attualmente accusato di aver fatto una falsa
dichiarazione all'FBI.
Durham ha sostenuto che Sussmann
"aveva assemblato e trasmesso le accuse all'FBI per conto di
almeno due clienti specifici, tra cui un dirigente tecnologico (Tech
Executive 1) di una società internet con sede negli Stati Uniti
(Internet Company 1) e la campagna della
Clinton", secondo una sezione della documentazione del
tribunale, intitolata "Factual Background".
I
registri di fatturazione ottenuti suggeriscono che Sussmann
"ha
ripetutamente emesso
fatture
alla
campagna di Hillary
Clinton per il suo lavoro di
produzione delle
accuse della Banca russa-1" e che il dirigente tecnologico senza
nome ha incontrato e comunicato con Mark Elias, un avvocato di
sinistra, attivo,
che ha presentato numerose cause relative alle elezioni per conto dei
democratici. Sussman si è precedentemente dichiarato non colpevole e
ha accusato Durham di aver agito in modo politicamente motivato
(sic).
"Tech
Executive-1, per
avere assistenza,
ha anche arruolato dei ricercatori di un'università con sede negli
Stati Uniti che stavano ricevendo e analizzando grandi quantità di
dati Internet in relazione a un contratto di ricerca in sospeso del
governo federale sulla cybersicurezza", afferma Durham nei
suoi documenti.
Il
dirigente ha anche "incaricato questi ricercatori di estrarre i
dati di Internet per stabilire "un'inferenza" e "una
narrazione" che legava l'allora candidato Trump alla Russia",
afferma il rapporto,
aggiungendo che l'azienda tecnologica per cui lavorava il dirigente
"era arrivata ad accedere ai
server
dedicati ed
a farne la manutenzione"
per l'ufficio esecutivo di Trump.
"Tech Executive-1 e
i suoi associati hanno sfruttato questo accordo estraendo il traffico
DNS dell'EOP e altri dati allo scopo di raccogliere informazioni
sprezzanti su Donald Trump", si legge nell'archiviazione di
Durham. EOP si riferisce all'ufficio di Trump, mentre il traffico DNS
si riferisce al traffico che entra ed esce da un server.
Durham
ha inoltre scritto che Sussmann "ha fornito una serie aggiornata
di accuse - compresi i dati della Banca russa-1 e ulteriori accuse
relative a Trump" a un'altra agenzia federale che non è l'FBI.
Le affermazioni che Sussmann ha fornito in una riunione nel febbraio
2017 si basavano sul "presunto traffico DNS che Tech Executive-1
e altri avevano assemblato relativo alla Trump Tower, l'edificio
dell'appartamento di Donald Trump a New York City, l'EOP, e il
suddetto fornitore di assistenza sanitaria", secondo
Durham.
Sussmann, dice
che: "ha
fornito dati nei
quali
ha affermato che riflettevano ricerche DNS sospette da parte di
queste entità di indirizzi di protocollo internet affiliati a un
provider di telefonia mobile russo" nelle riunioni del febbraio
2017. Sussmann ha anche detto che tali ricerche DNS "hanno
dimostrato che Trump e/o i suoi associati stavano usando telefoni
senza fili, presumibilmente rari, di fabbricazione russa, nelle
vicinanze della Casa Bianca e di altri luoghi". Durham ha
bollato
come false
queste affermazioni.
"L'ufficio
del Procuratore
speciale non ha trovato
nessuna
prova
a
sostegno
di
queste affermazioni", ha scritto Durham. "Infatti, i dati
DNS più completi che l'Ufficio del Procuratore
Speciale ha ottenuto da una società che ha assistito Tech
Executive-1 nell'assemblaggio di queste accuse riflettono che tali
ricerche DNS erano tutt'altro che rare negli Stati Uniti".
Dopo
che il dossier di Durham è stato reso pubblico, Trump il 12 febbraio
ha rilasciato una dichiarazione nella
quale
affermava che forniva "prove indiscutibili" che la sua
campagna e il suo ufficio erano stati spiati dai democratici nel
tentativo di collegarlo al governo russo. L'ex presidente ha a lungo
denunciato la narrazione della collusione Trump-Russia come una
caccia alle streghe falsificata, progettata per mettere a repentaglio
le sue possibilità politiche e allo stesso tempo sostenere gli
ascolti dei media mainstream di sinistra.
"Questo è
uno scandalo molto più grande per portata e grandezza del Watergate
e coloro che erano coinvolti e sapevano di questa operazione di
spionaggio dovrebbero essere soggetti a un'azione penale", ha
dichiarato Trump.
E Kash Patel, un ex funzionario
dell'intelligence degli Stati Uniti che conduce
una trasmissione
L'angolo
di Kash
su
EpochTV,
ha detto che la documentazione rivela una "cospirazione più
intricata e coordinata" per colpire Trump, prima
mentre
era candidato e poi come presidente.