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Veneziani bloccati in laguna, appello: “Aiutiamoci, Venezia con le
isole, le isole con Venezia”
di Eliseo Bertolasi
Qualche
giorno fa ha fatto scalpore la disavventura dell’attore
hollywoodiano John Malkovich respinto dall’Hotel Danieli di
Venezia, perché sprovvisto di super green pass.
Tuttavia
questo
episodio ha sollevato il velo su un problema reale.
Venezia
è una città unica per la sua peculiarità di essere una città
sull’acqua. Il mezzo di movimento e di trasporto per ovvie ragioni
è rappresentato dalle imbarcazioni. Condizionare l’accesso dei
mezzi pubblici al possesso del super green pass come previsto dal D.
L. del 30 dicembre 2021 n. 229, se in una qualsiasi città
italiana gli abitanti hanno potuto rimediare ripiegando sull’uso
dell’auto privata, nel contesto di Venezia tale misura si è
concretizzata nel vietare ai veneziani sprovvisti di tal documento
l’accesso sui vaporetti, non solo per gli spostamenti a Venezia, ma
anche per i collegamenti tra le varie isole della laguna: Burano,
Murano, Giudecca, Lido, Torcello...
Il
disagio non consiste solo nel non potersi recare al lavoro, ma di non
potersi muovere nel vero senso della parola e di ritrovarsi
letteralmente confinati sulla propria isola nella laguna.
Veneziani bloccati in laguna, appello: “Aiutiamoci, Venezia con le isole, le isole con Venezia”
Non
va dimenticato che Venezia
è anche capoluogo di regione, nella città lagunare si trovano
quindi tutta una serie di uffici amministrativi verso i quali spesso
il cittadino ha la necessità di dovervisi recare personalmente. Tale
limitazione diventa perciò molto pesante se non addirittura
ingestibile in mancanza di soluzioni alternative.
Causa
super green pass molti veneziani si sono ritrovati segregati sulla
propria isola nella laguna, tagliati fuori dal trasporto pubblico.
Lorenzo Greco, portavoce del Comitato “Libera
Venexia”, si è dato subito da fare per offrire una soluzione
alternativa. Con l’aiuto di altri veneziani proprietari di barche
ne è nata una catena di solidarietà.
Сontattato
da Sputnik Italia il signor Lorenzo
Greco
ha raccontato le attuali problematiche dei collegamenti nella laguna
e di come ha organizzato, con l’aiuto di altri volenterosi
veneziani, la sua azione di aiuto:
— Quali
sono i disagi, almeno per ciò che concerne gli spostamenti, di quei
veneziani che non sono in possesso di super green pass ma hanno
comunque la necessità di doversi spostare?
—
A
seguito dell’entrata in vigore del D. L. che dal 10 gennaio 2022
vieta la libertà di movimento per tutti coloro che non hanno il
super green pass, tale provvedimento discrimina soprattutto gli
abitanti delle isole della laguna di Venezia. Non viene riconosciuta
la specificità di Venezia e delle sue isole, ma viene considerata
come se Venezia e Veneto fossero un tutt’uno. Le persone sprovviste
di super green pass si ritrovano ora isolate, emarginate.
Questa condizione discriminatoria comprende soprattutto lavoratori e
persone anziane. Il
Decreto ha avuto una deroga verso gli studenti, quindi per motivi di
studio, e verso persone con comprovate necessità sanitarie. Tutte le
altre categorie sono escluse da questa deroga. Va notato che
l’ospedale civile, l’unico, si trova a Venezia. Arrivarci,
partendo dalle isole, diventa impossibile anche per eseguire visite e
cure specialistiche, come pure per andar a trovare i propri parenti
ricoverati. Niente! Tutto bloccato! Non ci si può muovere dalla
propria isola.
Veneziani bloccati in laguna, appello: “Aiutiamoci, Venezia con le isole, le isole con Venezia”Questa
è una violazione dei diritti umani c’è in atto un’azione
discriminatoria nell’impedire i movimenti. La situazione è
assurda. Nel caso delle isole siciliane, sono invece riusciti ad
ottenere una deroga per cui le persone ora possono traghettare da
un’isola all’altra. Da qualche giorno il presidente della regione
Sicilia è riuscito ad ottenere
questa deroga. A Venezia niente!
— Da
quanto tempo avete iniziato il servizio di trasporto delle persone?
— Abbiamo
iniziato questo servizio dal 10 di gennaio e abbiamo cercato di
coinvolgere più possessori di barche possibili. È un servizio che
riusciamo a dare solo in base alla nostra disponibilità: c’è chi
lavora, chi ha dei turni, ognuno ha i suoi impegni, ma quando
possiamo mettiamo a disposizione il nostro tempo e le nostre barche.
Certamente l’invito è rivolto a tutte le persone che hanno una
barca.
L’iniziativa
del Comitato “Libera
Venexia”
è servita da modello. Attraverso il passaparola, tra amici, quando
sappiamo che ci sono persone che si devono spostare da un’isola
all’altra ci rendiamo disponibili con le nostre barche. Questo
servizio è assolutamente su base volontaria, le barche sono nostre,
il servizio che offriamo è assolutamente gratuito, non c’è alcun
fine di lucro, ci basta la riconoscenza da parte delle persone che
aiutiamo, questa è la cosa più importante che ci gratifica molto.
Veneziani bloccati in laguna, appello: “Aiutiamoci, Venezia con le isole, le isole con Venezia”
Una
catena di solidarietà
— Sono
molte le persone che si rivolgono a voi?
— Abbiamo
molte richieste di persone in difficoltà che si rivolgono a noi per
il nostro servizio gratuito. Sono centinaia le persone che abbiamo
aiutato e spostato. Per il momento andiamo avanti così, anche se non
può essere la soluzione definitiva. Questa è una situazione
temporanea sperando che le cose cambino presto perché andare avanti
così è impossibile!
— Non
vi siete organizzati per cercare di denunciare alle autorità
cittadine questa limitazione che nel contesto lagunare di Venezia
significa isolamento totale?
— Si!
Sono già partite diverse denunce da parte di molti residenti delle
isole che si sono già rivolti ai loro avvocati. Le denunce sono
rivolte non solo verso le autorità cittadine e regionali ma anche al
governo che non tiene in considerazione la specificità di Venezia e
delle sue isole.
— Cosa
si aspetta dalla sua azione?
— Ci
auguriamo che la nostra azione sia la scintilla che faccia scaturire
nei cuori dei veneziani lo spirito di solidarietà per cercare di
aiutarci gli uni con gli altri: “Aiutiamoci, Venezia
con le isole, le isole con Venezia”, questo, il nostro slogan
che abbiamo usato per cercare la collaborazione di chi possiede una
barca. Non è stato facile, chiaramente tutti hanno i loro impegni di
lavoro e di famiglia, ma alla fine ci stiamo muovendo. Ha prevalso il
buon cuore e il senso di responsabilità che ci contraddistingue!
Veneziani bloccati in laguna, appello: “Aiutiamoci, Venezia con le isole, le isole con Venezia”
Ulteriore
crisi per il turismo
— Questa
situazione non è l’ennesimo colpo al turismo di una città,
Venezia, che di turismo vive?
— Si!
Lo si può notare anche passeggiando per Venezia. I locali sono
semivuoti, ci sono tantissime attività chiuse. La crisi è palpabile
e l’introduzione del super green pass ha accentuato ancor di più
questa crisi. Come è stato dimostrato il green pass non è un
sinonimo di sicurezza sanitaria. Questo è un freno anche per i molti
turisti stranieri che frequentano, o che vorrebbero visitare Venezia.
— Come
ha reagito la stampa nei confronti della vostra iniziativa?
— Questa
nostra iniziativa apprezzata da molti veneziani, purtroppo è stata
strumentalizzata da molte realtà mediatiche sia locali che
nazionali, anche televisive: non hanno esitato addirittura a
chiamarci con toni negativi e irrisori i “furbetti della gondola
privata”. Queste posizioni offensive non rispecchiano assolutamente
né lo spirito di questa iniziativa, né tantomeno lo spirito dei
veneziani.