Russia
06 gennaio 2022

Incredibile ma vero: Putin domanda un trattato nucleare e tutti accettano. Il testo è pressoché uguale a quello richiesto da Mosca.


Incredibile ma vero: Putin domanda un trattato nucleare e tutti accettano. Il testo è pressoché uguale a quello richiesto da Mosca. Chiaramente, è un evento simbolico che, di per sé, non è vincolante o “pratico”. Ma il suo valore è altissimo e potenzialmente “game-changer”.


E stavolta, la grande oligarchia con il suo orrido codazzo di cannibali eugenetici, usurai professionisti, grandi criminali di guerra, leader religiosi corrotti fino al midollo — potrebbe sbatterci il muso. Tutto questo avrà conseguenze inevitabili per le sorti del golpe COVID-ista globale attualmente in corso.


I leader di Russia, Cina, Stati Uniti, Regno Unito e Francia adottano una dichiarazione congiunta sulla prevenzione della guerra nucleare.

Ed ora si va al summit di Ginevra.

Dopo aver messo in atto tutte le pressioni possibili, il blocco oligarchico “occidentale” accetta quello che appare come l’inizio di un contrordine rispetto alla escalation guerrafondaia finora perseguita.


Di cosa hanno avuto paura?


Vediamo. Putin sta già creando una vasta alleanza mondiale con la Russia al centro.


Gli imperialisti neo/liberal e neo-con hanno in mente una nuova guerra fredda in cui potranno fare tante guerre locali, tanti conflitti neocoloniali, tanti profitti per il Complesso Militare Industriale, senza il pericolo di dover sfidare frontalmente una Russia pronta a difendersi e a reagire in modo devastante anche a livello nucleare. Putin ha reso chiaro anche ai non vedenti che la Russia accetta i terribili rischi connessi a questa strategia ma non si farà imporre la tortura della goccia d’acqua - la bollitura a fuoco lento senza possibilità di reagire.


Putin called the bluff degli oligarchi mostrando coi fatti che la Russia è pronta ad una vera guerra. Subito. E ha preparato il paese a incassare colpi durissimi - ma non cede. Putin ha mostrato che la Russia è preparata a attacchi militari in senso stretto, a operazioni di guerra psicologica, culturale e dell’informazione (la banda Soros è stata di fatto annientata in Russia), ma preparata anche ad altre forme di guerra: biologica ed economica.


Un nuovo sistema finanziario e di pagamenti Internazionale è di fatto pronto ad essere varato in caso di necessità . Non è un sistema perfetto ma funzionerebbe in caso di emergenza ed eviterebbe lo strangolamento fulmineo attuato con il minacciato esautoramento della Russia dal sistema di pagamenti SWIFT — secondo lo schema blitzkrieg, per intenderci, usato brutalmente contro il Vaticano nel 2013.


La grande oligarchia capisce che quella che si è svolta recentemente è stata una sorta di Battaglia di Mosca (2 ottobre 1941- 7 Gennaio 1942) quando la Russia, inaspettatamente, sconfisse l’esercito tedesco impedendogli non solo di entrare nella capitale, ma vanificando l’intera Operazione Barbarossa spinta, sostenuta e finanziata dalle grandi banche dell’Oligarchia angloamericana.


La Russia può ora mostrare che se per sconfiggere l’attacco militare napoleonico aveva consciamente sacrificato Mosca, e se per fermare Hitler aveva sacrificato tutto il territorio fino a Mosca, ora ha fermato l’assalto oligarchico in Ucraina.


La grande oligarchia tenterà di convincere i più ingenui che  non ha divorato la vigna russa solo perché l’uva non era matura. Tenterà anche di rifarsi tornando ad una copia del Divide et Impera della Guerra Fredda. Quella Guerra Fredda che aveva “superato” dopo il 1989 con lo schema della Superpotenza Unica Americana (che ha quasi distrutto gli Stati Uniti) e della grottesca e luciferina teoria della Fine della Storia.


Il grande piano oligarchico sembra puntare su una nuova Guerra Fredda, una nuova (vecchia) divisione del mondo tra due fronti in contrasto totale e irriducibile. E proprio per questo, manipolabili dagli abili prestigiatori oligarchici. Basti pensare all’uso “difensivo” della NATO che, in realtà era diventato uno strumento di controllo dittatoriale, sanguinario dei paesi membri dell’Alleanza.


Sono così sicuri lorsignori di poter rimettere il dentifricio nel tubetto? Sono così sicuri che i paesi che usciranno dagli orrori della psicopandemia saranno pronti a tornare al loro controllato Divide et Impera?


Infatti, anche se moltissimi non se ne rendono conto, sta crescendo in tutto l’occidente, a vista d’occhio, un gigantesco movimento anti oligarchico. Un movimento che ha acquisito una coscienza, una comprensione profonda del tipo di guerra che è veramente in corso. Non un paese contro l’altro, non un popolo contro un altro popolo, ma  l’unità di tutti i popoli e tutti i paesi contro la belva oligarchica, nemica dell’umanità.

Una coscienza e una comprensione incomparabilmente più avanzata di quella che esisteva solo prima dell’operazione COVID. Questa è la vera forza che vincerà la guerra.

-VLV


http://en.kremlin.ru/events/


https://theduran.com/us-makes-


https://tass.com/politics/


I leader di Russia, Cina, Stati Uniti, Regno Unito e Francia adottano una dichiarazione congiunta sulla prevenzione della guerra nucleare I leader delle cinque potenze nucleari hanno sottolineato che, poiché l'uso del nucleare avrebbe conseguenze di vasta portata, affermano che "le armi nucleari - finché continueranno ad esistere - dovrebbero servire a scopi difensivi, scoraggiare le aggressioni e prevenire la guerra".

MOSCA, 3 gennaio. /I leader di Russia, Regno Unito, Cina, Stati Uniti e Francia hanno rilasciato una dichiarazione congiunta sulla prevenzione di una guerra nucleare ed evitare la corsa agli armamenti, secondo il documento pubblicato sul sito del Cremlino lunedì. "La Repubblica Popolare Cinese, la Repubblica Francese, la Federazione Russa, il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord e gli Stati Uniti d'America considerano la prevenzione della guerra tra gli Stati dotati di armi nucleari e la riduzione dei rischi strategici come le nostre principali responsabilità", dice la dichiarazione congiunta. "Affermiamo che una guerra nucleare non può essere vinta e non deve mai essere combattuta", si legge. Contro l'ulteriore diffusione delle armi nucleari I leader delle cinque potenze nucleari hanno sottolineato che, poiché l'uso del nucleare avrebbe conseguenze di vasta portata, affermano che "le armi nucleari - finché continueranno ad esistere - dovrebbero servire a scopi difensivi, scoraggiare l'aggressione e prevenire la guerra". "Crediamo fortemente che l'ulteriore diffusione di tali armi debba essere impedita", hanno detto i leader delle potenze nucleari e membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. "Riaffermiamo l'importanza di affrontare le minacce nucleari e sottolineiamo l'importanza di preservare e rispettare i nostri accordi e impegni bilaterali e multilaterali di non proliferazione, disarmo e controllo delle armi", si legge nel documento. In particolare, le maggiori potenze nucleari "rimangono impegnate a rispettare i nostri obblighi del Trattato di non proliferazione nucleare (TNP), compreso il nostro obbligo dell'articolo VI" di proseguire i negoziati in buona fede su misure efficaci relative alla cessazione della corsa agli armamenti nucleari in tempi brevi e al disarmo nucleare, e su un trattato di disarmo generale e completo sotto stretto ed efficace controllo internazionale". Non prendersi di mira a vicenda "Ognuno di noi intende mantenere e rafforzare ulteriormente le proprie misure nazionali per prevenire l'uso non autorizzato o involontario delle armi nucleari. Ribadiamo la validità delle nostre precedenti dichiarazioni sul de-targeting, riaffermando che nessuna delle nostre armi nucleari è rivolta all'altro o a qualsiasi altro Stato", hanno assicurato i cinque leader. La dichiarazione congiunta sottolinea il loro "desiderio di lavorare con tutti gli Stati per creare un ambiente di sicurezza più favorevole al progresso del disarmo con l'obiettivo finale di un mondo senza armi nucleari con sicurezza illimitata per tutti". "Intendiamo continuare a cercare approcci diplomatici bilaterali e multilaterali per evitare scontri militari, rafforzare la stabilità e la prevedibilità, aumentare la comprensione e la fiducia reciproca, e prevenire una corsa agli armamenti che non gioverebbe a nessuno e metterebbe in pericolo tutti. Siamo decisi a perseguire un dialogo costruttivo con rispetto reciproco e riconoscimento dei reciproci interessi e preoccupazioni di sicurezza", sottolinea la dichiarazione. Conferenza di revisione del TNP. La decima conferenza di revisione delle parti del trattato di non proliferazione delle armi nucleari (TNP) era prevista per gennaio 2022, ma è stata rinviata a una data successiva per la diffusione della variante Omicron del COVID-19. Alla fine del 2021, Kyodo ha riferito citando fonti diplomatiche che la conferenza potrebbe tenersi dall'1 al 26 agosto 2022. Il Trattato di non proliferazione delle armi nucleari, chiamato anche Trattato di non proliferazione nucleare, è stato firmato nel 1968. Ha reso legali gli arsenali nucleari di Regno Unito, Russia, Cina, Francia e Stati Uniti, confermando il loro status di stati dotati di armi nucleari. Gli altri stati accettano di "rinunciare a sviluppare o acquisire armi nucleari". Il trattato è stato firmato da più di 190 paesi. India, Pakistan e Israele rimangono fuori dal trattato. Nel gennaio 2003, la Corea del Nord si è ritirata.








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