Contro IL Deep State
05 gennaio 2022

Let’s go Brandon dilaga in tutti gli USA

La storia, per chi già non la conoscesse è la seguente: pare che da qualche tempo negli Stati Uniti sia diffusa l’usanza, in occasione di eventi sportivi, di far partire dei cori che scandiscono ritmicamente la frase: «Fuck Joe Biden». Pare anche che fino a settembre il “curioso fenomeno” venisse sostanzialmente ignorato dai media: essendo difforme dalla Verità Ufficiale che Biden sarebbe (secondo le loro menzogne) il presidente più popolare della storia americana in quanto il più votato di sempre, non poteva esistere.

Il 2 ottobre scorso, però, è successa una piccola cosa divertente: una giornalista della NBC stava intervistando, in diretta televisiva, il vincitore della famosa e popolarissima corsa  automobilistica NASCAR. Una gara riservata originariamente a normali auto commerciali  modificate  “in casa” dal pilota  stesso. Mentre la giornalista intervistava il vincitore Brandon Brown, si sentivano distintamente, sullo sfondo, i cori di cui sopra. La giornalista ha commentato giuliva: «You can hear the chants from the crowd (Puoi sentire i cori della folla), “Let’s go, Brandon!”».

In realtà nell’intervista si sentiva chiaramente che quella gente diceva «Fuck Joe Biden», ma per la giornalista era «Let’s go Brandon».

Al diavolo la realtà. I giornalisti sono così abituati a mentire, che la dissimulazione è diventata una seconda natura. La mancanza di connessione tra la realtà e la sua rappresentazione mediatica è ormai così radicale e sistematica da trascurare ogni cautela, ignorare ogni senso del limite, ogni timore del ridicolo. Fanno un servizio in diretta dove si vede il freddo polare con nevicate che paralizzano tutte le attività e dicono «come vedete le condizioni del tempo sono proibitive a causa del riscaldamento globale», perché sulla loro scaletta c’è scritto così. Chi se ne frega della realtà.

Il ridicolo: ecco, forse, la crepa, l’anello che non tiene in questa catena di bugie che tutti ci avviluppa. Perché il 2 ottobre, in America, è successa una piccola cosa non priva di significato: la comicità della situazione, fortissima perché del tutto involontaria, ha per una volta colmato la misura e qualcosa è tracimato. «Let’s go Brandon» nel giro di pochi giorni è diventato, come si usa dire oggi, virale. Tutti lo ripetono, dovunque. Canzoni, video, meme, magliette … Uno sberleffo collettivo, un pernacchio globale.

Sembra che il fenomeno stia diventando una parte del sostegno a Trump.

Ci sono striscioni, manifesti e video che si stanno diffondendo a macchia d’olio in tutti gli USA.

Su twitter c’è una grande diffusione.

Per chi vuole può cliccare su Twitter qui di seguito e sbizzarrirsi

Abbiamo tradotto solo due di questi post.

Eccoli:

Allarme per una persona anziana

Maschio, bianco, età 78 anni

vaga per Washington DC

pensando di essere il presidente”.

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"Berrei latte di capra vecchio anche se fosse mescolato con un succo di vongole e lasciato nella borsa da baseball di mio figlio, rimasta a cuocere nel retro della mia macchina divenuta bollente (sotto il sole) invece di prendere un vaccino che questo vecchio pazzo sta cercando di imporre".









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