Contro IL Deep State
14 novembre 2021 Corte d'appello federale conferma la sospensione dell’obbligo di Biden sui vaccini per le aziende Una corte d'appello federale ha confermato la sua sospensione dell’obbligo del presidente Biden sui vaccini o sui test per le aziende con almeno 100 dipendenti come riferisce The Hill. In una sentenza di 22 pagine venerdì, la Corte d'Appello del 5° Circuito degli Stati Uniti ha detto che il mandato era "fatalmente difettoso" e ha impedito all'Occupational Safety and Health Administration (OSHA) di applicare l’obbligo “in attesa di un'adeguata revisione giudiziaria” di una mozione di ingiunzione permanente. L'OSHA non deve “prendere alcuna misura per attuare o applicare il mandato fino a nuovo ordine del tribunale”, si afferma nella sentenza. L’obbligo, che avrebbe dovuto entrare in vigore il 4 gennaio, richiede alle imprese con almeno 100 dipendenti di obbligare i loro lavoratori a vaccinarsi o a sottoporsi a frequenti test. La sentenza arriva dopo che la corte d'appello di New Orleans ha emesso una sospensione dell'ordine sabato scorso. Quella sentenza è arrivata dopo che il procuratore generale del Texas Ken Paxton (R) ha presentato una sfida all’obbligo direttamente alla corte, insieme agli stati della Louisiana, Mississippi, Utah e South Carolina. Il Dipartimento di Giustizia ha chiesto alla corte d'appello di revocare la sospensione lunedì, dicendo che sarebbe “probabilmente costato decine o addirittura centinaia di vite al giorno”. “ABBIAMO VINTO”! Ha detto Paxton su Twitter festeggiando la decisione di venerdì. “Il contenzioso continuerà, ma questa è un'enorme vittoria per il Texas e per la LIBERTÀ dalla tirannia e dall'illegalità di Biden”. La sentenza arriva mentre i repubblicani di tutti gli Stati Uniti lanciano sfide legali contro l'amministrazione Biden sull’obbligo. Almeno 26 stati - incluse coalizioni di 25 procuratori generali e un procuratore generale - hanno presentato sfide legali all’obbligo di Biden. Nella sua sentenza di venerdì 12 novembre, la corte d'appello ha detto che l’obbligo, che si applica a due dipendenti su tre del settore privato, “non riesce a considerare quello che è forse il fatto più saliente di tutti: la continua minaccia del COVID-19 è più pericolosa per alcuni dipendenti rispetto ad altri dipendenti”. “L’obbligo è una mazza adatta a tutti che non fa quasi alcun tentativo di spiegare le differenze nei luoghi di lavoro (e tra i lavoratori) che hanno non poco a che fare con i vari gradi di suscettibilità dei lavoratori rispetto al presunto ‘grave pericolo’ che l’obbligo pretende di affrontare”, è scritto nella sentenza.
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