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I portuali di Trieste 2021 come i loro colleghi di Danzica 1980?


21 ottobre 2021
I portuali di Trieste 2021 come i loro colleghi di Danzica 1980?
Proviamo giustamente una profonda commozione e senso di identificazione quando vediamo i portuali di Trieste recitare in ginocchio il Padre Nostro presi di mira dai cannoni idraulici mandati da Draghi, il disumano robotizzato Gauleiter telecomandato dall’oligarchia globalista (il Gen. Fiorenzo Bava Beccaris docet).

Impossibile non vedere un parallelo con un altro sciopero di portuali: Danzica 1980.


Fra le 21 istanze formulate dagli operai in sciopero a Danzica nell’agosto del 1980  vi fu anche la richiesta relativa alla trasmissione nella Tv pubblica della liturgia domenicale. ... Ma noi abbiamo pregato, ... Gli oppositori del regime agirono sulla scia di quella preghiera comune del popolo con il Papa. Così nacque Solidarność…”



il 14 agosto 1980 scoppiava uno sciopero dei lavoratori portuali dei cantieri di Danzica. Danzica e’ un porto strategico. Uno sciopero in quel porto —vigilato da un apparato poliziesco impressionante capace di minacce, spionaggio, repressione, ecc. — sembrava impossibile. Invece non solo avvenne ma dilagò ben presto in tutta la Polonia. Il rapporto religioso e di amicizia tra il Papa Giovanni Paolo fu un elemento decisivo.


Oggi purtroppo chi occupa quel posto a Roma nel Vaticano, Bergoglio, è dall’altra parte. È con gli oligarchi mondialisti, con la tirannide del grande reset satanico di Klaus Schwab, con il “capitalismo inclusivo” di Lynn Forester Rothschild, con i piani “post umani” della distopia “post cristiana” di Bill Gates e Jeff Bezos, con la brutalità del neo paganesimo dei nuovi nazisti eugenetici e computerizzati.


Oggi, chi occupa quel seggio a Roma è deciso a re-imporre idoli e feticci - vedi la Pacha Mama- e a minare fatalmente la Chiesa. A cancellare l’idea stessa di trascendenza, di profondità spirituale; e soffocare l’umanità nella banalità oppressiva di un nuovo gnosticismo in cui una manciata di tirannelli -senza cultura e senza comprensione di ciò che ci fa umani - vuole controllare, dominare, torturare e “regolare” l’umanità.


Ma, al posto di Giovanni Paolo II, si erge ora la figura umile, perseguitata, isolata ma, al tempo stesso, fortissima di Monsignor Carlo Maria Viganò. Se rileggiamo le parole dello storico messaggio di sostegno paterno e magistrale di Viganò a Stefano Puzzer e ai portuali di Trieste (QUI) vediamo che gli orizzonti di civiltà aperti dalle sue parole sono più avanzati, luminosi, coraggiosi di quelli adombrati nel 1980.


Ma il parallelo regge. Perché ancora una volta il LOGOS (in principio era il Verbo), la forza che trascende l’empirismo utilitaristico del “Hic et Nunc” è in grado di liberare una forza immensa e invincibile contro un nemico che pensa di avere tutte le carte in mano — ma che si ritroverà con un pugno di mosche e tanta arroganza e rabbia impotente.


Quindi oggi la decisione dei portuali di Trieste è potenzialmente molto più importante — e più proficua per tutto il mondo — di quella dei loro colleghi di Danzica di 41 anni fa!


Uniamoci a loro!

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Fra le 21 istanze formulate dagli operai in sciopero Danzica nell’agosto del 1980  vi fu anche la richiesta relativa alla trasmissione nella Tv pubblica della liturgia domenicale. ... Ma noi abbiamo pregato, ... Gli oppositori del regime agirono sulla scia di quella preghiera comune del popolo con il Papa.Così nacque Solidarność


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Lo sciopero dei cantieri navali di Danzica del 14 agosto 1980 getta le basi per la nascita di Solidarnosc

Di Patrizia Gallina

  Il grande sciopero di Danzica del 14 agosto 1980 presso i cantieri Lenin ha radici ben più profonde. La popolazione della Polonia, nell’estate di quell’anno, stava vivendo una situazione di grande malcontento che stava attanagliando l’intero Paese. L’improvviso licenziamento dell’operaia Anna Walentynowicz dai cantieri di Danzica rappresentò l’evento che scatenò la protesta dei lavoratori che avrebbe poi gettato le basi per la fondazione del sindacato Solidarnosc. I cittadini polacchi avevano preso coraggio già dopo la visita di Papa Giovanni Paolo II del 1979. Il pontefice, in quell’occasione, rivolgendosi agli operai di Nowa Huta, gli ricordò che la «Chiesa non ha paura del mondo del lavoro», e subito dopo ribadì il suo concetto affermando che Cristo non avrebbe mai approvato che l’uomo sarebbe stato usato «come semplice mezzo di produzione»… (…)https://newsmondo.it/lech-

Lo sciopero del 14 agosto 1980. Quando i prezzi dei generi alimentari aumentarono nuovamente, nel cantiere "Lenin" di Danzica scoppiò una protesta destinata a cambiare il corso della storia. Lech Walesa scavalcò la recinzione del cantiere, divenendo il leader dello sciopero. Era il 14 agosto 1980. Le proteste dilagarono in tutta la Polonia.



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