Proviamo
giustamente una profonda commozione e senso di identificazione quando
vediamo i portuali di Trieste recitare in ginocchio il Padre Nostro
presi di mira dai cannoni idraulici mandati da Draghi, il disumano
robotizzato Gauleiter telecomandato dall’oligarchia globalista (il
Gen. Fiorenzo Bava Beccaris docet).
Impossibile
non vedere un parallelo con un altro sciopero di portuali: Danzica
1980.
“Fra
le 21 istanze formulate dagli operai in sciopero a Danzica
nell’agosto del 1980 vi
fu anche la richiesta relativa alla trasmissione nella Tv pubblica
della liturgia domenicale. ... Ma noi abbiamo pregato, ... Gli
oppositori del regime agirono sulla scia di quella preghiera comune
del popolo con il Papa.
Così
nacque Solidarność…”
il
14 agosto 1980 scoppiava uno sciopero dei lavoratori portuali dei
cantieri di Danzica. Danzica e’ un porto strategico. Uno sciopero
in quel porto —vigilato da un apparato poliziesco impressionante
capace di minacce, spionaggio, repressione, ecc. — sembrava
impossibile. Invece non solo avvenne ma dilagò ben presto in tutta
la Polonia. Il rapporto religioso e di amicizia tra il Papa Giovanni
Paolo fu un elemento decisivo.
Oggi
purtroppo chi occupa quel posto a Roma nel Vaticano, Bergoglio, è
dall’altra parte. È con gli oligarchi mondialisti, con la
tirannide del grande reset satanico di Klaus Schwab, con il
“capitalismo inclusivo” di Lynn Forester Rothschild, con i piani
“post umani” della distopia “post cristiana” di Bill Gates e
Jeff Bezos, con la brutalità del neo paganesimo dei nuovi nazisti
eugenetici e computerizzati.
Oggi,
chi occupa quel seggio a Roma è deciso a re-imporre idoli e feticci
- vedi la Pacha Mama- e a minare fatalmente la Chiesa. A cancellare
l’idea stessa di trascendenza, di profondità spirituale; e
soffocare l’umanità nella banalità oppressiva di un nuovo
gnosticismo in cui una manciata di tirannelli -senza cultura e senza
comprensione di ciò che ci fa umani - vuole controllare, dominare,
torturare e “regolare” l’umanità.
Ma,
al posto di Giovanni Paolo II, si erge ora la figura umile,
perseguitata, isolata ma, al tempo stesso, fortissima di Monsignor
Carlo Maria Viganò. Se rileggiamo le parole dello storico messaggio
di sostegno paterno e magistrale di Viganò a Stefano Puzzer e ai
portuali di Trieste (QUI)
vediamo che gli orizzonti di civiltà aperti dalle sue parole sono
più avanzati, luminosi, coraggiosi di quelli adombrati nel 1980.
Ma
il parallelo regge. Perché ancora una volta il LOGOS (in principio
era il Verbo), la forza che trascende l’empirismo utilitaristico
del “Hic et Nunc” è in grado di liberare una forza immensa e
invincibile contro un nemico che pensa di avere tutte le carte in
mano — ma che si ritroverà con un pugno di mosche e tanta
arroganza e rabbia impotente.
Quindi
oggi la decisione dei portuali di Trieste è potenzialmente molto più
importante — e più proficua per tutto il mondo — di quella dei
loro colleghi di Danzica di 41 anni fa!
Uniamoci
a loro!
_
Fra
le 21 istanze formulate dagli operai in sciopero a Danzica
nell’agosto del 1980 vi
fu anche la richiesta relativa alla trasmissione nella Tv pubblica
della liturgia domenicale. ... Ma noi abbiamo pregato, ... Gli
oppositori del regime agirono sulla scia di quella preghiera comune
del popolo con il Papa.Così
nacque Solidarność
https://www.facebook.com/
https://www.facebook.com/
————-
https://www.periodicodaily.
Lo
sciopero
dei cantieri navali di
Danzica del 14 agosto 1980 getta le basi per la nascita di
Solidarnosc
Di
Patrizia
Gallina
Il
grande sciopero
di Danzica del
14 agosto 1980 presso i cantieri
Lenin ha
radici ben più profonde. La popolazione della Polonia, nell’estate
di quell’anno, stava vivendo una situazione di grande malcontento
che stava attanagliando l’intero Paese. L’improvviso
licenziamento dell’operaia Anna
Walentynowicz dai
cantieri di Danzica rappresentò l’evento che scatenò la protesta
dei lavoratori che avrebbe poi gettato le basi per la fondazione del
sindacato Solidarnosc.
I cittadini polacchi avevano preso coraggio già dopo la visita
di Papa
Giovanni Paolo II del
1979. Il
pontefice, in quell’occasione, rivolgendosi agli operai di Nowa
Huta, gli ricordò che la «Chiesa
non ha paura del mondo del lavoro»,
e subito dopo ribadì il suo concetto affermando che Cristo non
avrebbe mai approvato che l’uomo sarebbe stato usato «come
semplice mezzo di produzione»…
(…)https://newsmondo.it/lech-
Lo sciopero del
14 agosto 1980. Quando i prezzi dei generi alimentari aumentarono
nuovamente, nel cantiere "Lenin" di Danzica scoppiò
una protesta destinata a cambiare il corso della storia. Lech Walesa
scavalcò
la recinzione del cantiere, divenendo il leader dello sciopero.
Era il 14 agosto 1980. Le proteste dilagarono in tutta la Polonia.