Guarda il video a piè pagina dove Stefano Puzzer legge il messaggio di Mons. Viganò
MESSAGGIO
Dell’Arcivescovo Mons. Carlo Maria Viganò
al popolo di Trieste
CARISSIMI AMICI, sto seguendo con viva apprensione la pacifica
protesta che i portuali di Trieste hanno indetto da alcuni giorni,
contro l’illegittima norma che obbliga tutti i lavoratori a munirsi di
un lasciapassare sanitario, ottenibile sottoponendosi all’inoculazione
del siero genico sperimentale, o sottoponendosi ogni quarantott’ore al
tampone.
Avete ormai compreso, cari amici, che il cosiddetto vaccino sia
ancora in fase sperimentale; che non si conoscano gli effetti a lungo
termine; da settimane si contano sempre più reazioni avverse e decessi,
che l’Autorità sanitaria – con la complicità dei media – cerca di
nascondere catalogandoli come malori improvvisi. Siamo tutti cavie,
oggetto della sperimentazione di massa imposta dalle case farmaceutiche
ai loro servi nelle istituzioni. Sapete parimenti che il vaccino non
garantisce alcuna immunità, non protegge dal contagiare né dall’essere
contagiati. E sapete che pure i tamponi hanno un’attendibilità minima,
perché non sono stati pensati per essere utilizzati a scopo diagnostico.
Eppure, un dipendente non può lavorare, non può percepire lo
stipendio, né avere i permessi di malattia e di maternità, se non
accetta di sottoporsi a questo vile ricatto, con il quale vi si vuole
costringere a vaccinarvi o a dimostrare di non essere stati contagiati
da un virus che nessun laboratorio – ripeto: nessuno
– ha ancora isolato, ma solo sequenziato. E sfido chiunque a dimostrare il contrario.
La violazione delle libertà naturali, dei diritti civili e
costituzionali, del diritto alla libertà di parola e di pacifica
manifestazione è divenuta strumento di coercizione e di ricatto da parte
di un’Autorità civile che non tutela più la salute e il benessere dei
cittadini, ma col pretesto della psicopandemia li vuole
rendere schiavi. Schiavi da controllare, da sorvegliare, dei quali
tracciare ogni movimento, ogni acquisto, ogni transazione, ogni
attività. E non vi stupite: tutto quello che stanno facendo in questi
mesi – e che faranno nei prossimi se nessuno li ferma – era stato
dichiarato chiaramente. Dall’uso dell’emergenza pandemica per imporre
nuove forme di controllo, al ricorso all’emergenza
ecologica per impedirci di usare l’auto, di acquistare determinati prodotti, di usare la luce o il gas.
Nei loro progetti, vogliono distruggere il nostro mondo, la nostra
cultura, la nostra Religione, il nostro modo di vivere, di lavorare, di
rapportarci l’un l’altro. Dobbiamo diventare degli automi senza giudizio
critico, dei clienti delle loro multinazionali, degli schiavi
sottopagati delle loro aziende, senza diritti, senza tutele, senza
previdenza sociale e senza libertà.
Qualcuno di voi – soprattutto tra quanti si sono uniti a questa
protesta da poco – penseranno che quanto vi dico siano teoremi da
cospirazionisti.
Qualcuno pensa ingenuamente che questa pandemia – i cui morti sono
stati causati quasi interamente dal divieto di seguire protocolli
efficaci – sia soltanto stata gestita male, da persone incompetenti o
sprovvedute. Ma non è così. Chi parla del calo dei contagiati e
dell’assenza di green pass nei Paesi del Nordeuropa ignora che, tra
qualche mese, in Danimarca sarà obbligatorio l’ID digitale con cui ogni
cittadino sarà schedato con la carta di identità, il passaporto, il
codice fiscale, la tessera sanitaria, lo stato vaccinale e il conto
bancario. E se non vi sono stati lockdown e coprifuoco; se non si sono
rese obbligatorie le mascherine, è solo perché quei Paesi sono già
perfettamente globalizzati, indottrinati all’ideologia del Great Reset,
pronti a farsi inserire il microchip sottocutaneo. In Svezia il
microchip è già attivo su base volontaria, e usato per aprire la porta
di casa o mettere in moto l’auto. Nei Paesi del Nord gli acquisti
online, l’uso dei rider, i pagamenti elettronici sono già realtà da tempo. Ma qui da noi no: fino al Febbraio dello scorso anno, chi voleva
una pizza la ordinava sotto casa, senza bisogno di usare una app.
Ecco perché in Italia, in Spagna, in Portogallo e in genere in tutti i
Paesi di tradizione cattolica – i Paesi che alcuni considerano
arretrati – si è dovuta usare l’emergenza pandemica: essa doveva servire
per costringerci a cancellare il nostro modo di vivere – un modo di
vivere umano, fatto di rapporti interpersonali, di saluti, di abbracci,
di conversazioni e scambi di idee – sostituendolo con il ricorso alla
tecnologia, all’internet delle cose, all’applicazione impersonale che
registra cosa compriamo, quando, dove, a che prezzo e con quale tipo di
pagamento. Vogliono sapere cosa scriviamo sui social, cosa diciamo tra
le pareti di casa con Alexa e Google, cosa ci piace leggere su Kindle,
quali film guardiamo su Netflix e quale musica ascoltiamo con Spotify.
Sanno dove ci spostiamo perché l’auto, il cellulare, l’orologio, l’iPad e
addirittura la borsa e i vestiti hanno una connessione alla rete.
Vogliono sapere il vostro battito cardiaco, la vostra pressione
sanguigna, il livello degli zuccheri nel sangue, e ovviamente quante e
quali vaccinazioni avete fatto o dovete fare. Vogliono controllare anche
i vostri cicli riproduttivi, decidendo loro se e quando potete essere
fertili. Sanno quanto guadagnate, quanto spendete, come lo spendete, con
chi vi incontrate, su quali mezzi viaggiate.
In Italia questo sta avvenendo più lentamente che altrove. Grazie a
Dio, ci sono persone come voi e come tanti altri cittadini che hanno
capito che la vaccinazione è un pretesto per mettervi definitivamente il
guinzaglio, costringervi a fare ciò che non volete solo perché
altrimenti non potete lavorare, viaggiare, mangiare.
A loro non interessa violare la legge. Non interessa infrangere impunemente la Costituzione, e men che meno la legge di Dio.
Non temono nessuno, se non i loro padroni. La classe politica – tutta la
classe politica attuale, dalla maggioranza all’opposizione – è
completamente asservita ad un potere tirannico che comanda i governi, la
finanza, la sanità, i media, le grandi aziende, le forze dell’ordine,
la magistratura. E la Gerarchia ecclesiastica non fa eccezione,
asservita anch’essa al Nuovo Ordine Mondiale.
Questa vostra protesta, cari amici, è molto più importante di quello
che può apparire. Perché voi state manifestando non solo contro un vile
ricatto, con il quale dovete scegliere tra lo stipendio o l’uso di un
lasciapassare; ma contro un’intera ideologia, contro un potere tirannico
senza volto che cerca di imporsi definitivamente, che gode
dell’appoggio incondizionato dei media e della politica. Un potere che
nessuno ha mai eletto, e che proprio per questo non considera necessari
né il voto democratico, né il ruolo dei rappresentanti del popolo, dal
momento che se li è già comprati e li ricatta.
Questa mattina siete stati allontanati dagli accessi del porto con
gli idranti, i gas lacrimogeni e i manganelli. Mezzi con cui si
disperdono criminali violenti, non famiglie pacifiche e onesti
lavoratori che vedono in pericolo il proprio stipendio e la propria
libertà. Siete stati caricati da poliziotti e carabinieri che per primi
stanno sperimentando l’assurdità del green pass, visto che alcuni di
loro ne sono sprovvisti. Spero che la vostra risposta pacifica e
composta li induca a pensare a ciò che stanno facendo, al tradimento
della Costituzione sulla quale hanno giurato, ai tiranni a cui
obbediscono. Vi esorto a non cedere alla violenza, ma parimenti a non
lasciarvi intimidire da governanti nominati dalle banche e dalle case
farmaceutiche, perché il loro potere dura finché c’è chi si lascia
impaurire, chi obbedisce, chi piega il capo e sopporta in silenzio. Se
ciascuno di voi, con fermezza e in modo pacifico, saprà
resistere a questa intollerabile sopraffazione, questa grottesca farsa
crollerà inesorabilmente, e con essa i figuranti e le comparse che la
assecondano. La resistenza ad un’autorità che abusa del proprio potere
contro il fine per cui è stata costituita è non solo legittima, ma
doverosa; come fu doverosa la lotta contro il totalitarismo e contro
ogni forma di dittatura.
E ricordatevi che siete tutti Cristiani, che i vostri padri e le
vostre madri vi hanno trasmesso una Fede e dei valori che hanno permesso
alla nostra amata Patria di essere faro di civiltà, di cultura, di
arte, di impresa. Chi ha combattuto dando la vita per l’Italia, per
difenderne la sovranità e l’indipendenza, vi guarda dal cielo e si
aspetta pari fierezza, pari coraggio, pari onore. Ricordatevi
del vostro Vescovo Mons. Antonio Santin, che tenne testa ai fascisti, ai
nazisti e ai comunisti. Difendiamo la nostra identità, la nostra
Religione, i nostri valori, i nostri figli, i nostri cari, il nostro
lavoro, il nostro focolare.
E vi scongiuro: non cedete alle provocazioni di chi non cerca che il
pretesto per trasformare questa Nazione in un regime asservito alla
Massoneria, al Gruppo Bilderberg, al Club di Roma, alla Trilaterale, al
World Economic Forum, all’OMS e a tutti questi cospiratori senza nome e
senza volto.
La vostra arma, un’arma terribile e potentissima, deve essere il
Santo Rosario. Invocate la Vergine Santissima, pregatela insieme ai
vostri cari, ai vostri figli e ai vostri fratelli; impugnate la Corona
benedetta! Chiediamo insieme Maria Madre e Regina di Monte Grisa e alla
Madonna della Salute venerata a Santa Maria Maggiore, di soccorrere la
nostra Italia, di proteggerla, di liberarla.
Pregate con fede, e sarà Lei a sbaragliare e sconfiggere inesorabilmente il nostro avversario.
Vi benedico tutti, assicurandovi della mia preghiera e chiedendovi,
scongiurandovi di riporre tutte le vostre speranze nella Vergine Santissima, nostra Signora, nostra Madre, Aiuto dei Cristiani.
Viva Maria! Viva Cristo Re!
+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo
18 Ottobre 2021
San Luca Evangelista