Mons. Viganò
28 settembre 2021

Lettera ai Sacerdoti perseguitati, di mons Carlo Maria Viganò

Lettera ai Sacerdoti perseguitati, di mons Carlo Maria Viganò


Dubuque, Iowa, 22 settembre 2021
Alla Coalizione dei Sacerdoti perseguitati

Cari fratelli sacerdoti,
Cari fratelli e sorelle:
Non vi dico nulla che non sappiate già, quando dico che la Chiesa di Cristo sta attraversando una crisi molto grave e che la Gerarchia cattolica ha mancato ai gravi obblighi della sua missione apostolica ed è in gran parte corrotta.
Le origini di questa crisi e di questa apostasia sono ormai evidenti anche ai più moderati. Hanno voluto allineare la Chiesa alla mentalità del mondo, il cui principe, non dimentichiamolo, è Satana: princeps mundi hujus (Gv 12,31).
Come cattolici, sappiamo e crediamo che la Santa Chiesa è indefettibile; cioè non può essere sconfitta dalle porte dell'Inferno, per la promessa di Nostro Signore: portæ inferi non prævalebunt (Mt 16,18). Ma ciò che vediamo accadere ci mostra la realtà di una situazione terribile, in cui una parte corrotta della Gerarchia - che chiamo “chiesa profonda” per brevità - si è completamente arresa allo “stato profondo (corrotto)”.
È un tradimento che pone i pastori e le più alte cariche della Chiesa di fronte a una gravissima responsabilità morale e richiede da parte di sacerdoti e laici decisioni coraggiose che in altre situazioni sarebbero difficili da adottare e giustificare. Siamo di fronte a una guerra, uno scontro storico, in cui i nostri generali non solo non stanno guidando l'esercito per affrontare il nemico, ma stanno addirittura ordinando di gettare le armi e arrendersi incondizionatamente, allontanando i soldati più coraggiosi e castigando gli ufficiali più fedeli. Tutto lo Stato Maggiore della Chiesa cattolica si è rivelato alleato del nemico ed è esso stesso nemico di coloro che dovrebbe difendere: nemico di Cristo e di coloro che si gloriano di servire sotto la sua bandiera.
Come comprendere, alla luce della Rivelazione, questa situazione tremenda e unica in tutta la storia della Chiesa? Bisogna prima di tutto avere uno sguardo soprannaturale, con cui capire che i fatti attuali sono permessi da Dio, e che comunque non riusciranno mai a vincere la Chiesa.
La grande apostasia è stata predetta nelle Sacre Scritture e non dovrebbe coglierci alla sprovvista. Illuminati dalle parole dell'Apocalisse di san Giovanni e da approvate rivelazioni private, possiamo comprendere che gli ultimi tempi sono necessari per separare finalmente il grano dalla zizzania, permettendoci di riconoscere chi è con Cristo e chi è contro di Lui. Come pure capire che le tribolazioni in cui ci troviamo sono la giusta punizione per i decenni - oserei dire i secoli – di infedeltà dei cattolici e di parte della Gerarchia: infedeltà private e pubbliche, radicate nel rispetto umano, nella paura, nelle deviazioni morali e dottrinali, e nel compromesso con la mentalità del mondo e con i nemici di Nostro Signore. Se consideriamo che la Rivoluzione francese è stata il castigo di Dio per il rifiuto da parte di Luigi XIV di consacrargli le insegne del Regno, comprendiamo bene le conseguenze della disobbedienza del re di Francia per il futuro dell'Europa.
Ricordiamo il messaggio che Nostro Signore affidò a Santa Margherita Maria Alacoque nel 1689, con il compito di trasmetterlo al re di Francia Luigi XIV:
“Fate sapere al figlio maggiore del Mio Sacro Cuore che, come la sua nascita temporanea è stata ottenuta grazie alla devozione ai meriti della Mia Santa Infanzia, così la sua nascita alla grazia e alla gloria eterna si otterrà mediante la consacrazione che farà di sé al Mio adorabile Cuore, che vuole trionfare sul suo cuore e, per questo, sui cuori dei grandi della terra.
Il Sacro Cuore vuole regnare nel suo palazzo (di Luigi XIV), essere rappresentato sui suoi stendardi e inciso sulle sue braccia, per renderlo vittorioso su tutti i suoi nemici, mettendo ai suoi piedi i suoi nemici orgogliosi e superbi, affinché trionfi su tutti i nemici della Chiesa.
Il Sacro Cuore desidera entrare con sfarzo e magnificenza nei palazzi dei principi e dei re, per esserne onorato oggi quanto fu svilito, umiliato e disprezzato durante la sua Passione. Desidera vedere i grandi della terra abbassati e umiliati ai suoi piedi, così come Egli è stato annientato”.
Ma se più di tre secoli fa la disobbedienza di coloro che governavano la cosa pubblica meritava il severo castigo del Re dei re, immaginate quali calamità possano aver causato la disobbedienza di coloro che governano la Chiesa. Così, se con la Rivoluzione francese la società civile ha espulso il Re Universale dalla Sua Divina Signoria per usurparlo e diffondere gli errori del liberalismo e del socialismo, con la rivoluzione conciliare i Papi e i Vescovi hanno tolto la triplice corona del Capo del Corpo Mistico e del suo Vicario, facendo della Chiesa di Cristo una sorta di repubblica parlamentare in nome della collegialità e della sinodalità.
Prendiamo nota di questo: Nostro Signore Gesù Cristo non solo non è più riconosciuto come Sovrano delle nazioni. Ora non è nemmeno più riconosciuto come Sovrano della sua Chiesa, in cui la meta della gloria di Dio e della salvezza delle anime è stata sostituita con la gloria dell'uomo e la conseguente condanna delle anime.
Quello che ieri era un vizio, oggi è una virtù; quello che ieri era una virtù è oggi un vizio: tutta l'azione attuale della setta modernista che infesta il Vaticano, le Diocesi e gli Ordini religiosi è caratterizzata dal capovolgimento di quanto ci è stato insegnato e trasmesso.
In questo contesto di ribellione e infedeltà, coloro che rimangono fedeli e si sforzano di continuare a fare ciò che hanno sempre fatto, sono soggetti a una vera e propria persecuzione. Cominciò con ridicolizzare i tradizionalisti, designandoli come lefebvriani o preconciliari. Poi, secondo la pratica che abbiamo visto impiegare nei regimi totalitari, i buoni cattolici sono stati definiti pazzi o malati, ciò che i sociologi chiamano la patologizzazione del dissenso.
Non pensate che io stia usando espressioni esagerate: solo pochi giorni fa un sacerdote in Costa Rica è stato sospeso dal ministero e costretto a sottoporsi a cure psichiatriche semplicemente per aver celebrato la Messa di Paolo VI in latino, nonostante il divieto del suo Vescovo, mons. Bartolomé Buigues.
Oggi assistiamo alla criminalizzazione dei dissidenti, e se ancora non vediamo la loro eliminazione fisica, sappiamo quanti di loro sono sospesi a divinis, privati dei propri mezzi di sostentamento ed espulsi dalla vita ecclesiale. E questo accade mentre nello stesso tempo, gli scandalosi e fornicatori di ogni genere non solo non vengono puniti ed espulsi dal Ministero, ma vengono addirittura promossi e immortalati in foto in piedi accanto a Bergoglio, che li ha vicini perché sa di poterli usare nel modo che più gli conviene.
Comprendiamo allora perché la corruzione dei prelati è strumentale al progetto della setta conciliare: le loro colpe sono un ottimo mezzo per ottenere la loro obbedienza e complicità nel compiere le peggiori atrocità contro la Chiesa e i fedeli.
L'iniziativa della “Coalizione dei sacerdoti perseguitati” è certamente una risposta a quanto sta accadendo, perché questo progetto ha lo scopo di fornire assistenza ai sacerdoti vittime di persecuzioni e abusi canonici da parte di vescovi infedeli e rinnegati. La loro autorità, usurpata per fare il male invece di governare con sapienza e carità il gregge loro affidato, svanisce nel momento in cui viene usata contro lo scopo per cui è stata costituita. È vero che hanno il potere: ma questo potere è un abuso tirannico sul quale non si può e non si deve tacere.
È nostro dovere alzare la voce per condannare con forza gli atti illegittimi di pastori che si sono dimostrati mercenari, se non lupi famelici. Ed è anche nostro diritto non solo disobbedire a ordini illegittimi, invalidi e nulli, ma anche compiere atti di obiezione di coscienza e formare iniziative volte a tutelare le vittime di questi lupi travestiti da pecore.
Permettetemi anche di suggerire, insieme a questa lodevole iniziativa, la costituzione di una Fondazione internazionale che raccolga offerte e donazioni dai fedeli, distogliendoli dalle parrocchie e dalle diocesi conniventi con l'attuale regime bergogliano. Quando i vescovi vedranno i loro conti bancari subire un duro colpo, saranno probabilmente persuasi a moderare il loro approccio di ostracismo nei confronti dei buoni sacerdoti. Quando i tribunali, civili o ecclesiastici, si alleano con coloro che sono perseguitati, i loro persecutori saranno probabilmente più attenti nell’abusare del loro potere. Nel frattempo, iniziative come la “Coalizione per i Sacerdoti perseguitati”e altri progetti simili offriranno l'opportunità di praticare opere di misericordia e guadagnare merito davanti a Dio.
Ciascuno di noi, secondo le proprie possibilità, può dare un contributo concreto, non necessariamente solo finanziario, anche semplicemente assegnando le proprie offerte a chi le merita e non a chi le utilizza per opprimere il buon clero.
Non dimentichiamo, però, che oltre all'assistenza materiale, tutti siamo chiamati a riscoprire il senso di comunità, di cui la Gerarchia conciliare ama tanto parlare senza mai metterla in pratica in senso cattolico. Se siamo veramente fratelli in Cristo, allora come fratelli dobbiamo aiutarci gli uni gli altri anche accogliendo i nostri sacerdoti, offrendo loro un posto dove stare, preparando in casa un altare attorno al quale possiamo radunare i nostri amici.
Dobbiamo mettere al loro servizio le nostre capacità, anche le più umili, come saper cucinare, come costruire un muro o riparare un tetto - per coloro che oggi vengono espulsi dalla loro canonica e si ritrovano per strada. Dobbiamo pensare ai giovani che hanno risposto con generosità alla vocazione sacerdotale o religiosa nel cuore della Tradizione e che oggi vedono in pericolo la loro ordinazione o professione religiosa se non accettano le deviazioni dottrinali e morali che la setta conciliare ora loro impone. Dobbiamo far capire ai pochi vescovi e cardinali che restano fedeli al Magistero che non può esserci possibilità di dialogo con coloro che hanno ampiamente dimostrato di essere allineati con il nemico.
E dobbiamo pregare la Divina Maestà, per intercessione della Regina del Cielo e della Madre del Sacerdozio, chiedendole di degnarsi di accettare le nostre sofferenze e le sofferenze di questi buoni sacerdoti per la conversione della Gerarchia che oggi è stata corrotta dall'alto al basso.
A questi tanti, troppi, sacerdoti, religiosi e consacrati - tra i quali non dimentichiamo ci sono anche tante religiose, monache e suore - rivolgo il mio affettuoso ricordo, condividendo le loro sofferenze, esortandoli tutti ad offrirsi come vittime in espiazione per i peccati dei ministri della chiesa. Unitevi nel Santo Sacrificio della Messa all'offerta della Vittima divina, pura, santa e immacolata: la vostra vita sia un sacrificio gradito a Dio, in vero spirito sacerdotale. E tutti ripetano, fino della fine dei loro giorni, le parole del Cantico di Simeone: quia viderunt oculi mei salutare tuum (Lc 2,30).
Ho precedentemente ricordato la causa dei mali presenti: la ribellione contro la Regalità Universale di Nostro Signore Gesù Cristo. La consacrazione di ciascuno di noi, delle famiglie, delle comunità, delle nazioni e della Santa Chiesa al Sacratissimo Cuore di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria è capace di commuovere la Santissima Trinità e di porre fine a questo terribile flagello, o almeno accorciarlo e accelerare il trionfo del Re delle nazioni sul nemico dell'uomo.
Questo è il mio sincero desiderio; questa è la nobile intenzione che dovrebbe animare ogni nostra azione; questo è il fondamento per la tremenda e inesorabile fine dei piani di Satana.
Christus vincit, Christus regnat, Christus imperat!

+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo

>>>articolo originale online>>>







...







.
.
Informativa
Questo sito fa uso di cookie per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’utilizzo del sito stesso.
Utilizziamo sia cookie tecnici sia cookie di parti terze per inviare messaggi promozionali sulla base dei comportamenti degli utenti.
Si possono conoscere i dettagli, consultando la nostra privacy seguendo il link di seguito.
Proseguendo nella navigazione si accetta l’uso dei cookie.
In caso contrario è possibile abbandonare il sito.
Altre informazioni

Ok entra nel sito