Mons. Viganò
26 settembre 2021 La causa dei mali presenti: la ribellione alla Regalità universale di Nostro Signore Gesù Cristo Arcivescovo Viganò: l’Apostasia nella Chiesa è ormai visibile anche ai più moderati Di seguito l’intervento pronunciato dall’arcivescovo Carlo Maria Viganò all’Aquinas Communication, in Iowa. Indice interventi precedenti e correlati. CANCELED PRIEST EVENT Dubuque, Iowa September 22, 2021 Carissimi Fratelli nel Sacerdozio, Cari Fratelli e sorelle, Non
rivelo nulla di sconosciuto, dicendovi che la Chiesa di Cristo sta
attraversando una gravissima crisi, e che la Gerarchia cattolica è
venuta meno ai gravi obblighi della sua missione apostolica ed è in
parte deviata. Le origini di questa crisi e di questa apostasia sono
ormai evidenti anche ai più moderati e risiedono nell’aver voluto
allineare la Chiesa alla mentalità del mondo, il cui principe, non
dimentichiamolo, è Satana: princeps mundi hujus (Gv 12, 31). Come
Cattolici, sappiamo e crediamo che la Santa Chiesa è indefettibile,
ossia che non potrà essere sopraffatta dalle porte dell’Inferno, per la
promessa di Nostro Signore: portae inferi non praevalebunt (Mt
16, 18). Ma quanto vediamo accadere ci mostra la realtà di una
situazione terribile, in cui una parte deviata della Gerarchia – quella
che chiamo per brevità deep church – si è totalmente consegnata al deep state.
Un tradimento che pone i Pastori e i vertici della Chiesa dinanzi ad
una gravissima responsabilità morale e che impone nei sacerdoti e nei
laici scelte coraggiose che in altri momenti sarebbero difficilmente
adottabili e giustificabili. Ci troviamo dinanzi ad una guerra, uno
scontro epocale, in cui i nostri generali non solo non guidano
l’esercito per fronteggiare il nemico, ma anzi ordinano di deporre le
armi e di arrendersi senza condizioni, ne allontanano i soldati più
coraggiosi e ne puniscono gli ufficiali più fedeli. L’intero stato
maggiore della Chiesa Cattolica si è rivelato alleato del nemico e
nemico di coloro che dovrebbe invece difendere. Nemico di Cristo e di
quanti si gloriano di militare sotto le Sue insegne. Come
possiamo comprendere, alla luce della Rivelazione, questa situazione
tremenda e unica nella Storia della Chiesa? Dobbiamo avere uno sguardo
soprannaturale, anzitutto, con il quale comprendere che gli eventi
presenti sono permessi da Dio e che comunque non riusciranno mai a
sopraffare la Chiesa. La grande apostasia è annunciata nelle Sacre
Scritture e non ci deve cogliere impreparati. Illuminati dalle parole
dell’Apocalisse di San Giovanni e dalle rivelazioni approvate, possiamo
comprendere che gli ultimi tempi sono necessari per separare finalmente
il grano dalla zizzania, permettendoci di riconoscere chi sta con Cristo
e chi è contro di Lui. Dobbiamo parimenti comprendere che le
tribolazioni che ci troviamo a subire sono anche la giusta punizione per
decenni – oserei dire secoli – di infedeltà dei Cattolici e di parte
della Gerarchia: infedeltà private e pubbliche, fatte di rispetti umani,
di pavidità, di deviazioni morali e dottrinali, di compromessi con la
mentalità secolarizzata e con i nemici di Nostro Signore. Se pensate che
la Rivoluzione Francese fu la punizione di Dio alla mancata obbedienza
di Luigi XIV di consacrarGli le insegne del Regno, comprendiamo bene
quali conseguenze abbia avuto la disobbedienza del Re di Francia sul
futuro dell’Europa: Ricordiamo
il messaggio che Nostro Signore confidò a Santa Margherita Maria
Alacoque nel 1689, con il compito di trasmetterlo al Re di Francia Luigi
XIV: «Fa’ sapere al figlio primogenito del mio Sacro Cuore che, come la sua nascita temporale fu ottenuta grazie alla devozione ai meriti della mia santa Infanzia, così la sua nascita alla grazia e alla gloria eterna verrà ottenuta mediante la consacrazione che egli farà di se stesso al mio adorabile Cuore, che vuole trionfare sul suo e, mediante questo, sui cuori dei grandi della terra». Ma
se due secoli orsono la disobbedienza dei governanti della cosa
pubblica meritò la severa punizione del Re dei re, immaginiamo quali
sciagure può aver provocato la disobbedienza di coloro che governano la
Chiesa. Così, se con la Rivoluzione francese la società civile spodestò
della Sua divina Signoria il Re universale per usurparla e diffondere
gli errori del Liberalismo e del Socialismo, con la rivoluzione
conciliare i Papi e i Vescovi hanno tolto la triplice corona al Capo del
Corpo Mistico e al Suo Vicario, facendo della Chiesa di Cristo una
sorta di repubblica parlamentare in nome della collegialità e della
sinodalità. Prendiamone atto: Nostro Signore Gesù Cristo non solo non è
più riconosciuto come Sovrano delle nazioni, ma nemmeno della Sua
Chiesa, in cui il fine della gloria di Dio e della salvezza delle anime è
stato sostituito dalla gloria dell’uomo e dalla conseguente dannazione
delle anime. Quel che ieri era vizio, oggi è virtù; quello che era
virtù, oggi è vizio: tutta l’azione odierna della setta modernista che
infesta il Vaticano, le Diocesi e gli Ordini religiosi è caratterizzata
dal capovolgimento di quanto ci è stato insegnato e trasmesso. In
questo quadro di ribellione e di infedeltà, chi rimane fedele e si
adopera per continuare a compiere quello che ha sempre fatto viene fatto
oggetto di una vera e propria persecuzione. Si iniziò con il
ridicolizzare i tradizionalisti, designandoli come lefebvriani o come preconciliari.
Poi, secondo la prassi che abbiamo visto usare nei regimi totalitari, i
buoni Cattolici sono stati definiti come dei pazzi o dei malati: è
quella che i sociologi chiamano patologizzazione del dissenso.
Non crediate che io stia usando espressioni esagerate: proprio alcuni
giorni fa un sacerdote in Costa Rica è stato sospeso dal ministero e
costretto a sottoporsi a cure psichiatriche per aver celebrato
nientemeno che la Messa di Paolo VI in latino, nonostante il divieto del
Vescovo, mons. Bartolomé Buigues (qui). Oggi siamo alla criminalizzazione dei dissenzienti, e se non assistiamo ancora alla loro eliminazione fisica, sappiamo quanti di loro sono sospesi a divinis,
privati degli stessi mezzi di sostentamento e banditi dalla vita
ecclesiale. E questo avviene mentre personaggi scandalosi e fornicatori
di ogni genere non solo non vengono puniti e allontanati dal Ministero,
ma anzi vengono promossi e immortalati nelle foto al fianco di
Bergoglio, che se li tiene ben stretti sapendo di poterli usare a
proprio piacimento. Comprendiamo allora perché la corruzione dei Prelati
sia strumentale al piano della setta conciliare: le loro colpe sono un
ottimo modo per ottenere la loro obbedienza e complicità nel compiere le
peggiori nefandezze contro la Chiesa e contro i fedeli. L’iniziativa Coalition for Canceled Priests
è certamente una risposta a quanto accade, perché questo progetto
intende dare assistenza ai sacerdoti vittime della persecuzione e degli
abusi canonici di Vescovi infedeli e rinnegati. L’autorità di costoro,
usurpata per compiere il male anziché per governare con saggezza e
carità il gregge loro affidato, viene meno proprio nel momento in cui
essi la usano contro lo scopo per il quale essa è costituita. Hanno il
potere, certo: ma questo potere è un abuso tirannico dinanzi al quale
non si può e non si deve tacere. È nostro dovere levare la voce per
condannare fermamente gli atti illegittimi di Pastori che si sono
mostrati mercenari, se non addirittura lupi rapaci. Ed è parimenti
nostro diritto non solo disobbedire ad ordini illegittimi, invalidi e
nulli, ma anche agire con azioni di obiezione di coscienza e con
iniziative volte a tutelare le vittime di questi lupi travestiti da
agnelli. Mi
permetto anzi di suggerire, a fianco di questa lodevole iniziativa, di
costituire una Fondazione internazionale che raccolga le offerte e le
donazioni dei fedeli, distogliendole dalle parrocchie e dalle Diocesi
che si mostrano conniventi con l’attuale regime bergogliano. Quando i
Vescovi si vedranno toccati nel conto in banca, saranno probabilmente
indotti a moderare la loro opera di ostracismo contro i buoni sacerdoti.
Quando i tribunali – civili o ecclesiastici – daranno ragione ai
perseguitati, i loro persecutori saranno probabilmente più attenti ad
abusare del proprio potere. Nel frattempo iniziative come Coalition for Canceled Priests
e altri analoghi progetti costituiranno un’opportunità per praticare le
opere di Misericordia e acquisire meriti dinanzi a Dio. Ciascuno di
noi, a seconda dei propri mezzi, potrà dare un contributo concreto – non
necessariamente solo economico – anche semplicemente destinando le
proprie offerte a chi le merita e non a chi le usa per vessare i buoni
chierici. Non dimentichiamo,
tuttavia, che oltre all’aiuto materiale siamo tutti chiamati a
riscoprire il senso della comunità, di cui si è riempita la bocca la
Gerarchia conciliare senza mai applicarla in senso cattolico. Se siamo
fratelli in Cristo, come fratelli ci dobbiamo aiutare anche accogliendo i
nostri sacerdoti, offrendo loro un posto dove alloggiare, preparando
loro un altare domestico intorno al quale raccogliere i nostri amici.
Dobbiamo mettere a disposizione le nostre capacità – anche le più umili,
come il saper cucinare, costruire un muro o riparare un tetto – per
quanti oggi sono cacciati dalle loro canoniche e si trovano in mezzo
alla strada. Dobbiamo pensare ai giovani che con generosità hanno
risposto alla Vocazione sacerdotale o religiosa in seno alla Tradizione e
che oggi vedono messa in pericolo l’Ordinazione o la Professione, se
non accettano le deviazioni dottrinali e morali che oggi sono imposte
dalla setta conciliare. Dobbiamo far comprendere ai pochi Vescovi e
Cardinali rimasti fedeli al Magistero che non vi può essere possibilità
di dialogo con chi ha dimostrato ampiamente di essere schierato con il
nemico. E dobbiamo pregare la Maestà divina, per l’intercessione della
Regina del Cielo e Madre del Sacerdozio, affinché si degni di accogliere
le sofferenze nostre e di questi buoni sacerdoti per la conversione
della Gerarchia, oggi corrotta sin dal suo vertice. Ai
tanti, troppi sacerdoti, religiosi e chierici – tra cui non
dimentichiamo vi sono anche molte religiose, monache e suore – rivolgo
il mio ricordo affettuoso e partecipe delle loro sofferenze, esortandoli
tutti ad offrirsi come vittime in espiazione delle colpe dei ministri
della Chiesa. Unitevi nel Santo Sacrificio della Messa all’offerta della
Vittima divina, pura, santa e immacolata: sia la vostra vita un
sacrificio gradito a Dio, in vero spirito sacerdotale. E possiate tutti
ripetere, prima della fine dei vostri giorni, le parole del Cantico di
Simeone: quia viderunt oculi mei salutare tuum (Lc 2, 30). Ho
ricordato poc’anzi la causa dei mali presenti: la ribellione alla
Regalità universale di Nostro Signore Gesù Cristo. La consacrazione di
ognuno di noi, delle nostre famiglie, delle nostre comunità, delle
nazioni e della Santa Chiesa al Sacratissimo Cuore di Gesù e al Cuore
Immacolato di Maria possono muovere a compassione la Santissima Trinità e
porre fine a questo terribile flagello, o quantomeno abbreviarlo ed
avvicinare il trionfo del Re dei re sul nemico del genere umano. Questo è
il mio più sincero auspicio, questo il nobile intento che deve animare
ogni nostra azione, questa la premessa per la fine tremenda e
inesorabile dei piani di Satana. Christus vincit, Christus regnat, Christus imperat!
+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo
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