Il Dott. Peter McCullough è un cardiologo americano,
tra i medici più importanti al mondo. Lavora al Baylor University
Medical Center a Dallas, negli Stati Uniti, e ha pubblicato 678 lavori
scientifici, con oltre 30 studi peer-reviewed sul coronavirus SARS-CoV-2.
E’ una vera e propria autorità della medicina internazionale ed è il
primo autore di uno studio che sottolinea l’importanza delle cure
domiciliari nella lotta alla pandemia, in grado di fermare la marea di
ricoveri e decessi a causa dell’infezione.
Covid,
non solo vaccini: studio USA dimostra l’importanza delle cure
domiciliari precoci con semplici farmaci e integratori per evitare le
forme gravi della malattia
In un’intervista a Children’s Health Defense, McCullough sottolinea come i vaccini non stiano dimostrando l’efficacia sperata nel contrastare il contagio da SARS-CoV-2, avanzando gli esempi di Israele e Regno Unito. In Israele, “circa l’80% della popolazione adulta over 20 ha ricevuto il vaccino Pfizer e di fatto, circa l’80% dei casi di Covid-19 sono tra le persone vaccinate. Tra i ricoverati in Israele, il 60% è stato completamente vaccinato. La stessa cosa vale nel Regno Unito, dove hanno il 75% circa di persone vaccinate. In questo caso, con una serie di vaccini, Pfizer, Moderna e AstraZeneca. Il 40% dei ricoverati
nel Regno Unito è completamente vaccinato. Quello che sta succedendo è
la variante Delta e questa è una in una sequenza di variazioni che sono
sorte come risultato della vaccinazione di massa. Ora il tipo Delta ha
subito una fuga immunitaria antigenica e sta evitando gli anticorpi del
vaccino e causando il Covid-19 nelle persone. Fortunatamente è lieve ed è
più facilmente curabile. Ma la grande paura è che i vaccinati credono di essere protetti, mentre di fatto non lo sono”, spiega l’esperto.
“La
vaccinazione sta riducendo la diversità virale e creando un ambiente
più compresso con un numero minore di ceppi mutanti e consente ad uno di
diventare più dominante. Nel caso dell’India, è stato l’utilizzo del
vaccino Sinovac che ha innescato l’emergere della variante Delta e ora
stiamo vedendo che Sinovac è di nuovo lo stimolo per l’emergere della
variante Lambda in Perù. Quindi, la vaccinazione di massa, rispetto alla
vaccinazione mirata, in un certo senso sta creando il problema di
questa fuga immunitaria del virus”, spiega McCullough.
L’esperto ha spiegato che “l’immunità naturale sembra essere
robusta, completa e duratura. E quando c’è un caso davvero solido di
qualcuno documentato con l’infezione, ha i segni caratteristici dei
sintomi e un tampone PCR e un test antigenico positivi, quella persona
ha quella che riteniamo un’immunità che dura per tutta la vita. Non c’è
mai stato un secondo caso documentato in una persona che ha avuto un
primo episodio sostanziato. Tuttavia, si verifica della confusione
quando qualcuno non ha avuto un primo caso solido, ma magari ha avuto un
test degli anticorpi positivo e c’è una remota possibilità di
infezione. Sappiamo che in primavere negli Stati Uniti, il nostro CDC ha
avuto 10.000 casi documentati di fallimento dei vaccini entro la fine
di maggio. Sappiamo che i vaccini stavano fallendo prima che arrivasse
la variante Delta. Il CDC ha rinunciato a questo e ha iniziato a fare
quello che viene chiamato “segnalazione asimmetrica”, che significa che
non contano i fallimenti del vaccino nei tassi di Covid-19, riportano
solo i casi nella comunità in coloro che non sono vaccinati, non
tracceranno più il Covid-19 in coloro che hanno ricevuto il vaccino.
Questo è ciò che ha creato il falso e fraudolento argomento di
discussione secondo cui il 99% dei casi americani è stato tra i non
vaccinati. Non è vero, probabilmente è circa 50-50: abbiamo circa la
metà dei casi che sono insuccessi dei vaccini”.
“La
vaccinazione sta influenzando la biologia ecologica naturale del virus.
Quindi stiamo avendo meno ceppi, ceppi che stanno diventando più
dominanti mentre cercano di sfuggire all’immunità del vaccino, ma finora
sono progressivamente meno virulenti e non abbiamo
visto questo scenario disastroso trasmesso da alcuni immunologi da
suggerire che potremmo produrre un virus mostruoso che ci annienterà. Ma
stiamo avendo segnali poiché l’attuale set di vaccini non funziona più e
in un certo senso, stiamo iniziando a giocare con Madre Natura e con la
compressione generale della diversità dei virus. Stiamo avendo segnali
che probabilmente dovremmo chiudere il programma vaccinale e andare avanti e chiudere la pandemia con il trattamento precoce”,
spiega McCullough, sottolineando l’importanza di proteggere gli anziani
ad alto rischio, soprattutto perché i vaccini stanno fallendo. “Tutte queste persone hanno avuto il vaccino; invece di essere protette, ora in realtà sono vulnerabili alla variante Delta”, aggiunge.
Alla domanda se sia naturale vedere un aumento dei casi di un virus respiratorio in estate, McCullough ha risposto: “è
possibile che la vaccinazione di massa abbia permesso a coloro che sono
stati vaccinati di trasportare il virus e poi trasmetterlo gli altri e
colpire una persone vulnerabile che può manifestare sintomi. Se fosse
così, potremmo avere in realtà molta circolazione della variante Delta e
i vaccinati stanno semplicemente trasportandola agli altri. Se fosse
così, ora stiamo semplicemente trasportando il virus nella stagione
estiva, invece di avere una certa oscillazione naturale e stagionale
com’era stato fino a prima dell’arrivo dei vaccini”.
“C’è
la replicazione virale, la tempesta di citochine e la trombosi. Sembra
essere una malattia molto difficile da curare tardi e sembra così facile da curare in modo precoce.
Dobbiamo salire a bordo del trattamento precoce; è supportato
dall’Associazione dei medici e dei chirurghi americani, da un altro
importante gruppo chiamato “Frontline Critical Care Alliance”. Nessun
singolo farmaco funziona da solo, ma certamente funzionano bene in
combinazione”, spiega McCullough.
In un documento scritto dallo stesso McCullough lo scorso 11 luglio, dal titolo “10 Reasons to Drop Support or Mandates for Investigational COVID-19 Vaccines”, l’esperto spiega che “i vaccini non funzionano abbastanza bene. Gli attuali vaccini contro il Covid-19 non proteggono a sufficienza dal contrarre il Covid-19
per supportare il loro utilizzo oltre l’attuale partecipazione
volontaria al programma promosso dal CDC. Un totale di 10.262 infezioni
intercorrenti nelle persone vaccinate è stato riportato da 46 stati e
territori americani fino al 30 aprile 2021. Tra questi, 6.446 (63%) si
sono verificati nelle donne e l’età media del paziente era di 58 anni.
Sulla base dei dati preliminari, 2.725 (27%) delle infezioni
intercorrenti nei vaccinati erano asintomatiche, 995 (10%) pazienti sono
stati ricoverati e 160 (2%) pazienti sono deceduti. Tra i 995 pazienti
ricoverati, 289 (29%) erano asintomatici o ricoverati per un motivo non
relativo al Covid-19. L’età media dei pazienti che sono morti era di 82
anni”.
“I vaccini contro il Covid-19 non proteggono contro la variante Delta,
sempre più prevalente. Nel report sulle varianti di preoccupazione di
SARS-CoV-2 nel Regno Unito del 25 giugno 2021, dei 92.056 casi della
variante Delta, il 42% era vaccinato. Fortunatamente, tra tutti i casi
Delta, c’è stata una mortalità dello 0,3% rispetto alla variante Alfa
(britannica) all’1,9%”.
“C’è un crescente numero di casi di miocardite
o infiammazione cardiaca tra le persone sotto i 30 anni. Il CDC ha
tenuto riunioni di emergenza su questo tema e la comunità medica sta
rispondendo alla crisi e la FDA americana ha emesso un avviso sui
vaccini Pfizer e Moderna per miocarditi. È noto che la miocardite causa
lesioni alle cellule del muscolo cardiaco e potrebbe determinare danni
cardiaci permanenti che portano ad insufficienza cardiaca, aritmie e
morte cardiaca. Poiché questo rischio non è prevedibile e le prime
segnalazioni potrebbero rappresentare solo la punta dell’iceberg, nessun
individuo sotto i 30 anni in nessuna circostanza dovrebbe sentirsi
obbligato a correre questo rischio con gli attuali vaccini genetici, in
particolare i prodotti di Pfizer e Moderna. La FDA americana ha fornito
un aggiornamento sul vaccino Johnson&Johnson, riguardo il rischio di trombosi cerebrale dei seni venosi
nelle donne di età 18-48 associato ad un basso numero di piastrine.
Poiché il rischio non è prevedibile, nessuna donna sotto i 48 anni di
età in nessuna circostanza dovrebbe sentirsi obbligata a correre questo
rischio con il vaccino Johnson&Johson”, scrive l’esperto.
“Le persone stanno morendo e vengono ricoverate in numeri record nei giorni dopo la vaccinazione contro il Covid-19”,
spiega McCullough, basandosi sui dati dei VAERS, i sistemi di
segnalazione di eventi avversi dei vaccini creato come sistema di
allerta nazionale negli USA per rilevare possibili problemi di sicurezza
nei vaccini autorizzati nel Paese. Sulla base dei dati VAERS fino al 25
giugno 2021, “ci sono stati 9.048 decessi per la vaccinazione Covid
e oltre 26.818 ricoveri riportati per i vaccini Covid (Pfizer, Moderna,
Johnson&Johnson). Per confronto storico, dal 1999 al 31 dicembre
2019, i VAERS hanno ricevuto 3.167 segnalazioni di decessi (158
all’anno) negli adulti per tutti i vaccini combinati. Quindi, la
vaccinazione di massa contro il Covid-19 è associata ad un aumento di
almeno 57 volte su base annua dei decessi dopo i vaccini riportati al VAERS”.
McCullough conclude che “i vaccini genetici sperimentali contro il Covid-19 non sono sicuri per l’uso generale
e non possono essere utilizzati in maniera indiscriminata, salvo prova
contraria. Si prega di cessare e rinunciare alla pressione, al tormento,
agli ordini per la vaccinazione contro il Covid-19”.
Crosetto:
“vaccinato con due dosi da mesi, adesso ho preso il Covid e sono stato
malissimo. Mi hanno salvato i monoclonali e se mi faccio domande mi
danno del no vax”
Covid-19,
in Italia situazione molto peggiore di un anno fa. E per gli over-80
dopo il vaccino il tasso di letalità è raddoppiato: dal 21% al 43%. I
DATI
Covid, focolai in due RSA di Calabria e Sicilia: decine di contagiati e 3 morti. Erano tutti vaccinati con ciclo completo
Covid,
studio USA su maxi focolaio tra vaccinati nel Massachusetts: ci sono
anche ricoverati in gravi condizioni. Il CDC è “molto preoccupato”
sull’efficacia dei vaccini
Covid,
brutte notizie da Israele: boom di casi, ricoveri e morti tra i
vaccinati. Governo pensa a nuovo lockdown e adesso nessuno vuole fare la
terza dose