Cattolicesimo
21 luglio 2021

Santa Germana Cousin e la persecuzione della rivoluzione

https://saintegermaine.pagesperso-orange.fr/histoire/destruction.htm

Al tempo della Rivoluzione, lo Stato sostituì il clero; la persecuzione dei sacerdoti colpisce anche la regione di Tolosa.

Nel 1793, la città di Tolosa decide che il cadavere di Germaine doveva essere distrutto...

Un fabbricante di vasi di stagno, di nome Toulza, appartenente al locale distretto rivoluzionario, intraprende quest’operazione sacrilega; erano necessari quattro uomini del villaggio per aiutarlo in questo compito fatale; ma uno di loro si dà alla fuga.

Dopo aver estratto il corpo dalla sua cassa di piombo, confiscata per farne proiettili, lo seppelliscono sotto il pavimento della sacrestia, versando abbondante acqua sulla calce [calce viva] per avviare la completa distruzione del corpo.

Ma un immediato castigo colpisce questi tre miserabili: uno rimase paralizzato in un braccio, l'altro diviene deforme, il collo gli si irrigidisce al punto tale da dover camminare piegato in due, mentre il terzo comincia a soffrire di un mal di schiena che lo fa piegare su di sé; quest'ultimo porterà questa sua infermità fino alla tomba.

Gli altri due, più di vent'anni dopo, ricorreranno umilmente all'intercessione di questa vergine innocente le cui preziose spoglie avevano così indegnamente profanato e successivamente otterranno la guarigione.

Erano trascorsi due anni da allora, quando, nel 1795, essendo i tempi migliorati, padre Montastruc, sacerdote costituzionale di Pibrac, d’intesa col Sindaco Jean Cabriforce, decide di estrarre il corpo dalla fossa. Liberate dalla loro matrice calcarea, le ossa appaiono perfettamente conservate e legate tra loro; solo la carne era stata distrutta e consumata dalla calce viva. Il tutto viene riposto in una piccola bara, ancora visibile nella prima cappella dei ceri.

Siamo ormai nel 1840. A questo periodo risale l’avvio del vero e proprio processo canonico che porterà alla beatificazione e poi alla canonizzazione di Sainte Germaine.

Il reverendo padre Dupoix è parroco di Pibrac e Montagne suo vicario. Padre Barthier intraprende il processo a Roma con la Congregazione dei Riti.


1843: Padre Barthier è nominato postulatore della causa. Numerosi documenti attestano le donazioni che avevano permesso di sostenere le spese del processo di beatificazione.


Nel processo si conservano due miracoli riguardanti la guarigione di due bambini, per intercessione di Santa Germana Cousin:

Jacqueline Cathala (1828) viene curata all'età di 8 anni di rachitismo con atrofia degli arti inferiori, e successivamente, Philippe Luc de Cornebarrieu, affetto da una profonda fistola dell'osso iliaco, questi due fatti si verificano nella chiesa di Pibrac.

Successivamente, nel 1845, si verifica una moltiplicazione del pane e della farina in un'importante comunità di monache, sempre per intercessione della Santa: la casa del Buon Pastore a Bourges, un autentico miracolo che si ripeterà due volte in difficili condizioni di penuria.




Ai cattolici è vietato venerare i Santi in chiese acattoliche, di entrare dentro di esse e, ancor più, di partecipare alle funzioni di eretici e scismatici


L’esempio del culto a Santa Germana Cousin nelle chiese rette dai preti costituzionali, al tempo della Rivoluzione francese



Reliquiario (1854) della pastorella santa, Santa Germana (Sainte Germaine, 1579-1601) Cousin, nella chiesa di Santa Maria Maddalena a Pibrac, presso Tolosa, in Francia. Nel 1793 i rivoluzionari ne avevano gettato il corpo, perfettamente conservato, dentro la calce viva, per scioglierlo definitivamente.


Il reverendo amministratore della chiesa di Tolosa, Mons. Dubourg 1, essendo defunto il Vescovo di Limoges, dava ai fedeli cattolici queste istruzioni, riguardo alle chiese soggette ai preti costituzionali (scismatici) imposti dalla Rivoluzione francese (era questo il caso di quanti volevano venerare le reliquie di Santa Germana Cousin, a Pibrac) o comunque poste in mano agli eretici 2:


I canoni della Chiesa proibivano ai fedeli di prosternarsi davanti ai sepolcri dei Martiri per implorare il loro soccorso al fine di ottenere la salute, quando essi si trovavano sotto il potere degli eretici; e il nostro Sommo Pontefice [Pio VI] ci vieta di entrare nelle chiese dei preti costituzionali, come il Papa Paolo V, di cui viene citato il Breve, lo proibiva ai cattolici inglesi.

Lo stesso divieto è stato rinnovato dai Superiori ecclesiastici.

Queste regole dovevano essere rammentate alla memoria dei fedeli che abitano le campagne e che, a cagione delle loro infermità, vanno a presentare i loro voti ai piedi delle preziose reliquie di questa figlia, conosciuta con il nome di Santa Germana.

Non è mai consentito di fare un male per il bene, quale ch’esso sia; non si onorano punto i Santi, non si meritano benefici da loro con un atto contrario alla fedeltà dovuta alla Santa Chiesa”.



1) Jean-Marie-Philippe Dubourg (Tolosa, 1751 – Limoges, 1822). Vicario generale della chiesa tolosana, controrivoluzionario, organizzò la rete clandestina di sacerdoti refrattari al giuramento di fedeltà alla Repubblica rivoluzionaria, assicurando la celebrazione della Santa Messa e degli altri Sacramenti ai fedeli, in alternativa ai preti giurati e al loro Vescovo costituzionale in Tolosa, Antoine Pascal Hyacinthe Sermet. Nonostante pendesse una taglia sulla sua testa, Monsignor Dubourg si rifiutò sempre di espatriare, tanto da scrivere sempre Non emigrabo in cima alle sue lettere. Braccato e costretto a cambiare più volte nascondiglio, riuscì sempre a sfuggire ai despoti e alle spie rivoluzionari e continuò la sua attività clandestina, distribuendo opuscoli controrivoluzionari. Si presentò il 25 luglio 1800 al Comune di Tolosa per sottomettersi alla Costituzione bonapartista dell'anno VII. Dal 1802 fu Vescovo di Limoges.



  2) La citata istruzione, pubblicata sul giornale clandestino Le catholique du pays, risale probabilmente agli anni 1795-1800, comunque prima della firma del concordato tra la Francia e la Santa Sede (15 luglio 1801). In VEUILLOT Louis, Vie de la Bienheureuse Germaine Cousin, bergère et notice sur le procès de béatification d’apres les documents authentiques, par Louis Veuillot. Delsol imprimeur-libraire. Toulouse, 1854. Chapitre VII, p. 174.











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