09 luglio 2021 Assassinio del Presidente haitiano: prime ipotesi
Questa ipotesi sembra essere confermata da un articolo del
The Washington Post che propone un invasione di Haiti da parte statunitense, con la scusa di evitare il caos e l'anarchia.
L'articolo del Washington Post è nella pagina a fianco:
https://www.veritasliberabitvos.it/index.php?paginacentrale=xpagine/news.php&idopere=1406
Assassinio
del Presidente haitiano: prime ipotesi
L’assassinio
del presidente Moise da parte di un team professionale mascherato da
agenti della Drug Enforcement Administration (DEA) americana, non può
non richiamare alla mente i numerosi precedenti di presidenti di
Haiti assassinati, specie l'assassinio
del presidente di Haiti Vilbrun Guillaume Sam da parte di insorti che
porto’ all’invasione di Haiti del 28 luglio 1915 decisa dal
presidente USA Woodrow Wilson.
La
ragione ufficiale per l’invio dei Marines 106 anni fa, fu ‘per
ristabilire l'ordine e mantenere la stabilità politica ed economica
nei Caraibi’. Poche
ore dopo l’assassinio, Biden ha riferito alla stampa in modo
semicoerente i punti preparati per lui dai suoi handlers (gestori):
“siamo pronti ad assistere
mentre continuiamo a lavorare per un Haiti sicuro e protetto”.
Mentre
l’ambasciatore USA ha sottolineato il ruolo di tutelatore e
protettore degli interessi di Haiti dichiarando: “gli
Stati Uniti sono preoccupati per la sicurezza e la stabilità
politica di Haiti”. E
Ha invitato tutti gli attori politici a mettere da parte le loro
differenze e a lavorare per il bene comune del popolo haitiano”.
La
vedova del presidente Moise ferita nell’attentato è
stata trasportata a Miami (dove
poi è morta per le ferite riportate nell’attacco) e
Biden ha sottolineato il suo atteggiamento di protettore e garante
della sicurezza e salute fisica della signora Moise.
L’ambasciatore
haitiano, poi, lancia segnali non proprio sottovoce chiedendo il
sostegno USA.
Quindi
tutto questo avrebbe l’apparenza di uno scenario di pre invasione
già realizzato più volte.
Non
sappiamo se questo è
quello che succederà a
medio o breve termine. Tuttavia chiediamoci: perché l’attuale
amministrazione USA (lo Stato Profondo) avrebbe interesse ad
un’operazione militare tattica e strategica centrata su un “facile”
obiettivo come Haiti?
Innanzitutto
un’avventura militare darebbe -si pensa- un po’ di fiato
patriottico all’ansimante amministrazione (la maggioranza degli
americani ritiene che Biden non sia in grado di prendere decisioni).
Ma
molto più importante, una operazione in Haiti che potrebbe
allargarsi ai Caraibi, all’America centrale (con gli Stati
“falliti” di Salvador, Honduras, Guatemala ecc), e così via,
sarebbe una bella fonte di pagamento al Complesso Militare
Industriale (CMI) che tanto ha investito per garantire la cosiddetta
vittoria elettorale di Biden.
Sarebbe
un Guerra coloniale per antonomasia. Come attaccare un nemico
indifeso. Nessun rischio, tante spese militari in armamenti (anche
super scadenti- non importa) , contractors (mercenari), intelligence,
Duty to Protect (dovere di protezione), “ricostruzione” ecc. in
più tanti Generali che possono guadagnarsi multiple stellette “sul
campo”.
Come
hanno chiarito gli ultimi eventi attorno all’Ucraina, e anche in
Medio Oriente, guerre coloniali in quelle aree non sono più
possibili.
La
Russia di Putin ha dato una lezione anche alle ali più estreme della
costellazione angloamericana quando ha cacciato a calci la nave
inglese nel Mar Nero. Biden (o meglio i suoi maneggiatori) ha
comunicato a Putin nel recente incontro a Ginevra che la sua
amministrazione (lo Stato Profondo) riconosce alla Russia lo status
di potenza da rispettare.
Sicuramente
al Cremlino non avranno dubbio alcuno che i loro interlocutori a
Washington parlano con lingua triforcuta e, alla prima possibilità,
le assicurazioni profferite dal disastrato Biden potrebbero contare
meno di zero.
Tuttavia
c’è la realtà che in questo momento non esiste l’opzione
militare per provocazioni nel Mar Nero, ai confini tra Ucraina e
Russia o anche in Siria. Per non parlare dell’Afghanistan. Ergo
dove fare, volendo e necessitando ripagare i favori del CMI (Comitato
Militare Industriale),
la guerra o para guerra coloniale con zero rischi e tante spese? Bé
Haiti, i Caraibi, i
boccheggianti stati dell’America centrale sarebbero l’ideale.
Da
notare che Biden ha specificato a nome dei suoi reggifili che avrebbe
conferito con Putin sulla questione Haiti. Si potrebbe quasi sentire
il senile pseudo presidente che chiede: per favore, noi una guerra
coloniale dobbiamo farla, non vi romperemo le scatole sotto casa
(almeno per ora), ma qui fatecela fare… c’mon man…!
Per
il momento queste sono solo ipotesi..
*** *** ***
https://www.voanews.com/americas/haitian-official-arrests-made-assassination-moise
L'ambasciatore
degli Stati Uniti Brad Freden
ha detto di essere scioccato dalla notizia e che gli
Stati Uniti sono preoccupati per la sicurezza e la stabilità
politica di Haiti.
Ha invitato tutti gli attori politici a mettere da parte le loro
differenze e a lavorare per il bene comune del popolo haitiano. ...
Il
presidente Biden:
"Condanniamo questo atto atroce, e invio i miei sinceri auguri
di guarigione alla First Lady Moïse (poi
deceduta per le ferite riportate nell’agguato).
Gli Stati Uniti offrono le loro condoglianze al popolo di Haiti, e
siamo
pronti ad assistere mentre continuiamo a lavorare per un Haiti sicuro
e protetto".
...
https://history.state.gov/
Invasione
e occupazione statunitense di Haiti, 1915-34 Dopo l'assassinio
del presidente haitiano nel luglio del 1915, il
presidente Woodrow Wilson inviò i marines degli Stati Uniti ad
Haiti per ristabilire l'ordine e mantenere la stabilità
politica ed economica nei Caraibi. Questa occupazione
continuò fino al 1934
https://en.wikipedia.org/wiki/United_States_occupation_of_Haiti
Occupazione
statunitense di Haiti -1915/1934 Per l'intervento degli Stati
Uniti del 1994-1995, vedi Operazione Uphold Democracy.
L'occupazione statunitense di Haiti iniziò il 28 luglio 1915,
quando 330 marines degli Stati Uniti sbarcarono a Port-au-Prince,
Haiti, con l'autorità del presidente degli Stati Uniti Woodrow
Wilson per stabilire il controllo degli interessi politici e
finanziari di Haiti. L'invasione e la successiva occupazione furono
promosse dai crescenti interessi commerciali americani ad Haiti.
L'intervento di luglio ebbe luogo dopo anni di instabilità
socioeconomica all'interno di Haiti che culminarono con l'assassinio
del presidente di Haiti Vilbrun Guillaume Sam da parte di insorti
arrabbiati dalle sue esecuzioni ordinate
dell'opposizione.
https://history.state.gov/milestones/1914-1920/haiti
Invasione
e occupazione di Haiti da parte degli Stati Uniti, 1915-1934
Dopo
l'assassinio del presidente haitiano nel luglio del 1915, il
presidente Woodrow Wilson inviò i marines degli Stati Uniti ad
Haiti per ristabilire l'ordine e mantenere la stabilità politica
ed economica nei Caraibi. Questa occupazione continuò fino al
1934.
Presidente
Woodrow Wilson
Gli
interessi del governo degli Stati Uniti ad Haiti esistevano da
decenni prima della sua occupazione. Come potenziale base navale
per gli Stati Uniti, la stabilità di Haiti riguardava i
funzionari diplomatici e della difesa statunitensi che temevano
che l'instabilità di Haiti potesse tradursi in un governo
straniero di Haiti. Nel 1868, il presidente Andrew Johnson suggerì
l'annessione dell'isola di Hispaniola, composta da Haiti e dalla
Repubblica Dominicana, per assicurarsi una posta difensiva ed
economica degli Stati Uniti nelle Indie occidentali. Dal 1889 al
1891, il Segretario di Stato James Blaine cercò senza successo di
affittare Mole-Saint Nicolas, una città sulla costa
settentrionale di Haiti strategicamente situata per una base
navale. Nel 1910, il presidente William Howard Taft concesse ad
Haiti un grosso prestito nella speranza che Haiti potesse ripagare
il suo debito internazionale, riducendo così l'influenza
straniera. Il tentativo fallì per l'enormità del debito e
l'instabilità interna del Paese. La Francia, in quanto ex
colonizzatore di Haiti, mantenne forti legami economici e
diplomatici con il governo haitiano. Nell'accordo franco-haitiano
del 1824, la Francia accettò di riconoscere l'indipendenza di
Haiti se Haiti avesse pagato una grande indennità. Ciò ha
mantenuto Haiti in un costante stato di debito e ha posto la
Francia in una posizione di potere sul commercio e sulle finanze
di Haiti.
Stemma
haitiano
Sebbene
scontenti dello stretto legame degli haitiani con la Francia, gli
Stati Uniti si preoccuparono sempre più dell'intensa attività e
influenza tedesca ad Haiti. All'inizio del XX secolo, la presenza
tedesca aumentò con i mercanti tedeschi che stabilirono filiali
commerciali ad Haiti che dominavano gli affari commerciali nella
zona. Gli uomini tedeschi hanno sposato donne haitiane per
aggirare le leggi che negano la proprietà della terra agli
stranieri e hanno stabilito radici nella comunità. Gli Stati
Uniti consideravano la Germania il suo principale rivale nei
Caraibi e temevano che il controllo tedesco su Haiti avrebbe dato
loro un potente vantaggio nella regione. A causa della maggiore
instabilità ad Haiti negli anni precedenti al 1915, gli Stati
Uniti intensificarono la loro attività per scoraggiare
l'influenza straniera. Tra il 1911 e il 1915, sette presidenti
furono assassinati o rovesciati ad Haiti, aumentando la paura dei
politici statunitensi di un intervento straniero. Nel 1914,
l'amministrazione Wilson inviò i marines statunitensi ad Haiti.
Hanno rimosso $ 500.000 dalla Banca nazionale haitiana nel
dicembre del 1914 per la custodia a New York, dando così il
controllo della banca agli Stati Uniti. Nel 1915, il presidente
haitiano Jean Vilbrun Guillaume Sam fu assassinato e la situazione
ad Haiti divenne rapidamente instabile. In risposta, il presidente
Wilson inviò
i marines degli Stati Uniti ad Haiti per prevenire l'anarchia. In
realtà, l'atto proteggeva le risorse statunitensi nell'area e
preveniva una possibile invasione tedesca. L'invasione si concluse
con il Trattato haitiano-americano del 1915. Gli articoli di
questo accordo crearono la Gendarmeria haitiana, essenzialmente
una forza militare composta da cittadini statunitensi e haitiani e
controllata dai marines statunitensi. Gli Stati Uniti ottennero il
controllo completo sulle finanze haitiane e il diritto di
intervenire ad Haiti ogni volta che il governo degli Stati Uniti
lo ritenesse necessario. Il governo degli Stati Uniti forzò anche
l'elezione di un nuovo presidente filoamericano, Philippe Sudré
Dartiguenave, da parte del legislatore haitiano nell'agosto 1915.
La scelta di un presidente che non rappresentasse la scelta della
popolazione haitiana aumentò i disordini ad Haiti.
Philippe
Sudré Dartiguenave
A
seguito della riuscita manipolazione delle elezioni del 1915,
l'amministrazione Wilson tentò di imporre al legislatore haitiano
l'adozione di una nuova costituzione nel 1917. Questa costituzione
consentiva la proprietà terriera straniera, che era stata messa
al bando dalla rivoluzione haitiana come un modo per prevenire il
controllo straniero del paese. Estremamente riluttante a
modificare la legge di vecchia data, il legislatore ha respinto la
nuova costituzione. I legislatori iniziarono a redigere una nuova
costituzione antiamericana, ma gli Stati Uniti costrinsero il
presidente Dartiguenave a sciogliere la legislatura, che non si
riunì fino al 1929. Alcune delle politiche più impopolari della
gendarmeria, tra cui la segregazione razziale, la censura della
stampa e il lavoro forzato, portarono a una ribellione contadina
dal 1919 al 1920. Il Senato degli Stati Uniti inviò una
commissione investigativa ad Haiti nel 1921 per esaminare le
denunce di abuso, e successivamente il Senato degli Stati Uniti
potere riorganizzato e centralizzato ad Haiti. Dopo la
riorganizzazione, Haiti è rimasta abbastanza stabile e un gruppo
selezionato ha raggiunto la prosperità economica, sebbene la
maggior parte degli haitiani sia rimasta in povertà. Nel 1929,
una serie di scioperi e insurrezioni portò gli Stati Uniti a
iniziare il ritiro da Haiti. Nel 1930, i funzionari degli Stati
Uniti iniziarono ad addestrare i funzionari haitiani a prendere il
controllo del governo. Nel 1934, gli Stati Uniti, di concerto con
la politica di buon vicinato del presidente Franklin D. Roosevelt,
si ritirarono ufficialmente da Haiti pur mantenendo legami
economici.
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