Corona Virus
18 aprile 2021 Reportage esclusivo: ecco i contratti “segreti” di Pfizer e Moderna per i vaccini anti-Covid Bill Gates: il vaccino è la "Soluzione finale"
Reportage esclusivo: ecco i contratti “segreti” di Pfizer e Moderna per i vaccini anti-Covid Reportage esclusivo: ecco i contratti “segreti” di Pfizer e Modena per i vaccini anti-Covid FranceEvening
Un articolo pubblicato oggi 17 aprile su RAI.it dà accesso ai contratti “segreti” di Pfizer e Moderna. L'Unione Europea li ha tenuti “nascosti” per mesi, rifiutandosi di pubblicarli prima, coprendo poi i dati sensibili con una serie di omissioni.
Ma il sito di Report è finalmente riuscito a metterci le mani e pubblica integralmente i primi contratti di acquisto di vaccini anti-Covid stipulati da Bruxelles a fine 2020 con Pfizer e Moderna. In base ai suoi accordi, l'Europa ha versato un anticipo di 700 milioni di euro a Pfizer e 318 milioni a Moderna, per riservare rispettivamente 200 e 80 milioni di dosi.
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I contratti rivelano nuovi interessanti dettagli sui prezzi dei vaccini
Pfizer: La cifra di 15,50 euro a dose per il vaccino Pfizer-Biontech di cui parliamo da mesi non è del tutto corretta: è solo la media tra due diversi prezzi concordati con l'azienda farmaceutica. In effetti, l'azienda ha venduto il suo siero a 17,50 euro per i primi 100 milioni di dosi e 13,50 euro per le dosi che vanno da 100 a 200 milioni di dosi. Ma poi il prezzo sale: per ogni nuovo ordine effettuato entro 3 mesi dall'autorizzazione concessa da EMA (quindi fino al 21 marzo) sale a 15,50 euro a dose. Dopo, di nuovo a 17,50 euro. E il prezzo dovrebbe aumentare di nuovo in futuro. Moderna è il vaccino più costoso sul mercato : 18,80 per dose. Sul risarcimento in caso di danni
I contratti confermano inoltre che in caso di danni dovuti ad effetti collaterali, il risarcimento ricadrà quasi esclusivamente sugli Stati. Le concessioni fatte alle aziende farmaceutiche in materia di responsabilità civile sono da mesi oggetto di dibattito in tutta Europa. Ma il testo ricorda che l'uso “avviene durante un'epidemia e che la somministrazione dei prodotti sarà di esclusiva responsabilità degli Stati membri”. Le aziende farmaceutiche sono responsabili solo in caso di dolo o di comprovata violazione delle buone pratiche di fabbricazione (le buone pratiche di fabbricazione che tutte le aziende sono tenute a seguire). I brevetti, invece, rimangono in mano a privati, nonostante compensi e finanziamenti pubblici.
Penalità tardive
Come già visto nel caso di Astrazeneca, gli accordi sembrano tutelare anche i grandi colossi farmaceutici da eventuali ritardi nelle consegne, circostanza che si è verificata nelle ultime settimane. In particolare, è stata inserita nel contratto Pfizer una clausola che se l'autorizzazione Ema arriva prima del 15 agosto 2021 (come accaduto) ma la produzione dell'azienda è insufficiente a soddisfare gli ordini previsti, quest'ultima si impegna semplicemente a rivedere il programma di consegna sulla base di “principi equi e giusti”. Per Moderna, invece, le condizioni sembrano un po 'più rigide': è scritto che se la consegna viene ritardata di oltre 90 giorni, gli stati possono annullare l'ordine.
Da segnalare, inoltre, che tra gli allegati al contratto di Moderna c'è un rendiconto dei costi sostenuti per avviare la produzione: da 85 milioni di dollari in materie prime a 173 milioni di dollari in investimenti in strutture, principalmente nello stabilimento di Lonza. La stima dei costi era una delle condizioni richieste per giustificare gli importanti anticipi riconosciuti dalla Commissione. Tuttavia, lo stesso non vale per l'accordo con Pfizer. Bill Gates: il vaccino è la "Soluzione finale"
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