Grande Reset18 aprile 2021 I dolori della vecchia oligarchia mondialista. Il grande bluff della guerra Ucraina. Dove fallì Brzezinski sta fallendo Kissinger.
I dolori della vecchia oligarchia mondialista. Il grande bluff della guerra Ucraina. Dove fallì Brzezinski sta fallendo Kissinger. Ripubblichiamo questa analisi scritta poco prima delle elezioni del 2016 che portarono Donald Trump inaspettatamente alla Casa Bianca. Lo riproponiamo ai nostri lettori perché pensiamo sia di grande attualità al momento. L’incapacità (impossibilità) dell’oligarchia globalista di “spezzare le reni” alla Russia nonostante la brama famelica di farlo è la stazza oggi come lo era prima del 2016. Era l’ossessione del grand commis degli oligarchi, Zbigniew Brzezinski nell’ultimo periodo della sua vita. La Russia di Putin era la spina nel fianco che non solo impediva la soluzione finale, il luciferino Grande Reset, ma costituiva il nucleo infrangibile di una più vasta resistenza (e potenziale vittoria) di una potenziale coalizione sovranista mondiale. In particolare, Putin rappresentava e rappresenta la forza capace e di controbilanciare tutte le manovre oligarchiche all’interno della Cina dirette a fare della Cina il nuovo gigante scemo che l’oligarchia mondialista (dai Rothschild ai Rockefeller fino agli operativi di più basso livello come George Soros) vorrebbe usare come suo Golem economico e militare. Putin rompe tutti questi piani provocando una furia che si rivela regolarmente impotente. Questo assillo rovinò i sonni negli ultimi anni di Brzezinski. Ma anche adesso, dopo l’installazione grottesca di Joe Biden alla Casa Bianca, continua a frustrare le brame di dominio totale della banda oligarchica. Una guerra contro la Russia - una Russia che riesce a tenere in vita la fazione nazionalista e sovranista in Cina — non è possibile. Anzi sarebbe foriera di una possibile sconfitta ANCHE militare del cosiddetto Occidente. Perciò assistiamo agli attuali slalom schizofrenici eseguiti dal patetico fantoccio che i media presentano come il presidente degli USA. Un giorno è la guerra totale a fianco degli “alleati” ucraini, un altro giorno è l’appello a Putin: “restiamo non nemici por favor…”. Stessa insolubile contraddizione che aveva avvelenato gli ultimi giorni di Zbig, l’ex ideatore di al-Qaeda e della formula “con l’Afghanistan daremo ai Russi il Loro Vietnam”! Quindi, si mobilita il secondo Consigliori mammasantissima gemello di Brzezinski, Henry Kissinger per proporre ai russi la formula: facciano un gentleman agreement, nessun rischio di guerra diretta ma guerre locali, guerre di stile coloniale contro paesi deboli e facilmente saccheggiabili, quelle si. Il Complesso Militare Industriale ha bisogno di quelle iniezioni finanziarie come il Big Pharma ha bisogno del COVID o come un neonato ha bisogno di latte materno. Non è affatto chiaro che la Russia di Vladimir Putin, dopo aver bruciato il patetico bluff della grande guerra dell’Ucraina, accetti le oscene proposte kissingeroidi.
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GLI INCUBI DI BRZEZINSKI: RUSSIA, CINA E LE REALI PROSPETTIVE DI UNA VERA GUERRA DI UMBERTO PASCALI informationclearinghouse.info Nella sua ultima invettiva (“verso
un riallineamento globale”, un logoro e senile Zbigniew Brzezinski ha mostrato come un vecchio cane non possa imparare nuovi giochetti. Ovviamente il suo ego non permette a questo decrepito criminale di guerra di ritirarsi dal suo ruolo fallito di stratega delle elite USA. Vuole continuare a convincere gli squali di Wall Street che può salvarli da quella che definisce un’imminente catastrofe. Dimenticandosi che la politica estera degli Stati Uniti è stata basata sui suoi folli piani (specialmente, ma non solo, dall’elezione del suo protetto Barack Obama), Brzezinski spiega ai padroni che gli USA potrebbero presto perdere la loro posizione di predominio e/o che questi potrebbero uscire sconfitti da un conflitto armato contro i “rivali” Russia e Cina. Cosa si può fare? Quali sono i suoi piani? La sua unica soluzione è separare la Cina dalla Russia e di convincere una delle due ad unirsi a Washington contro la terza. Patetico. Chiaramente riferendosi al rifiuto ostinato della Russia di arrendersi allo stato di guerriglia economico, finanziario, militare e psicologico scatenato contro di essa, Brzezinski solleva il problema di un “rivale” in grado di schierare “nuovi sistemi di armamenti” che obbligherebbero gli USA a scegliere tra un’uccisione reciproca o la perdita del predominio. Dunque “l’improvvisa acquisizione da parte di alcuni stati si una capacità di rendere gli Stati Uniti militarmente inferiori, segnerebbe la fine del loro ruolo globale”. Brzezinski avverte che ciò significherebbe “probabile caos globale” (sic). Ecco perchè gli USA dovrebbero separare Russia e Cina, immediatamente, e trasformare uno dei due in un partner. Ma (dilemma lancinante): quale dovrebbe essere il nemico e quale no? Zbig spiega che le elite statunitensi dovrebbero “contenere il meno prevedibile ma più probabile da battere…” di chi si tratta? “attualmente il più facilmente superabile è la Russia”. Quindi un’alleanza con la Cina contro la Russia di Putin? Non così in fretta, sibila il dubbioso serpente. Infatti “a lungo termine [il più probabile da battere] potrebbe essere la Cina”. Forse, l’incompetente e criminale maestro di pensiero degli squali di Wall Street vuole separare i due “rivali” offrendo una “partnership” al primo che alzi la mano. In questo caso ci troveremmo di fronte ad una tremenda delusione, un’imbarazzante dimostrazione di impotenza! L’ultima pensata fallace dello stratega rettiliano contiene la sua idea di Europa e degli Europei: ciò che pensa di loro ma non vuole dire apertamente. Mentre è dubbioso su cosa fare su scala mondiale è molto diretto per quanto riguarda l’Europa. Sono totalmente inoffensivi, sotto controllo e incapaci di rappresentare il minimo pericolo per il dominio anglo-americano. Continueranno ad obbedire agli ordini contro la loro sovranità e i più basilari interessi economici, continueranno ad alimentare sadomasochisticamente la NATO e verranno indeboliti sempre di più dalla ben organizzata migrazione dal Sud (conosciuta come “risveglio” nel linguaggio di Brzezinski). Gli USA dovranno assicurarsi che le Primavere Arabe e le guerre civili continuino ad aumentare per ottenere due piccioni con una fava: 1) Ottenere, con mezzi espliciti e nascosti, la destabilizzazione del Medio Oriente e delle nazioni nordafricane (MENA) 2) Favorire, con mezzi espliciti e nascosti, l’aumento delle ondate di rifugiati verso l’Europa da questi paesi destabilizzati Brzezinski giustifica ed incita la violenza di queste masse di disperati (un risultato voluto delle sue politiche) contro l’Europa, spiegando con infinita ipocrisia “il risveglio politico violento che serpeggia tra i Musulmani del post-colonialismo è una reazione tardiva alle vessazioni subìte dai poteri europei”. Quindi, l’Europa deve subire le conseguenze dei propri peccati coloniali, secondo Brzezinski. È incredibile che nessun governo, partito od organizzazione in Europa e nel MENA reagisca e denunci questo doppio assalto. L’espressione “Risveglio politico globale” (come l’espressione “Grande scacchiera” che riguarda il piano di isolare e destabilizzare la Russia e l’ntera Eurasia), è stato inventato dallo stesso Brzezinski. Possiamo vedere come “The Global Political Awakening” pubblicato nel New York Times il 16 dicembre 2008 fosse un ordine dato pubblicamente al suo neoeletto protegè, Barack Obama. inoltre Brzezinski nel 2008 era molto impegnato a trovare la pillola magica che permettesse di sopravvivere al potere dei vampiri di Wall Street, pericolosamente eroso durante la presidenza Bush-Cheney ed ad affrontare una crescente ribellione in Europa (specialmente da parte di Francia, Germania ed Italia), visti i tentativi di raggiungere partnership economico-politiche con la Russia. Nel suo articolo Brzezinski si vantava apertamente del fatto che Obama fosse, de facto, il suo docile omuncolo faustiano. Stava al contempo dando alle elite angl-oamericane la sua solita ricetta magica per mantenere il loro potere. “Un nuovo Presidente si sta insediando – intonava – nel mezzo di una diffusa crisi di fiducia nella capacità degli USA di esercitare una leadership efficace negli affari mondiali. Può sembrare duro, ma è così… la prova che ne deriva si aggiunge a problemi come il clima, la salute e la disuguaglianza sociale – questioni che diventano sempre più pressanti, perchè sono venute alla luce nel contesto di ciò che io definisco ‘il risveglio politico globale’”. Ciò che ha definito “risveglio politico globale” non era altro che un’evoluzione dei suoi sporchi giochetti del 1978-79: la creazione di al-Qaeda in Afghanistan per “Dare ai Russi il loro Vietnam”. http://dgibbs.faculty.arizona.edu/brzezinski_interview La creazione e manipolazione delle tensioni sociali – chiamate Rivoluzioni Colorate, Primavere Arabe e via dicendo – è il perfezionamento degli stessi sporchi trucchetti: come innescare un colpo di stato senza pagarne le conseguenze da un punto di vista di opinione pubblica. La tanto sopravvalutata capacità geopolitica di Brzezinski si è pressochè limitata alla creazione e manipolazione del terrorismo, al crimine organizzato, alle campagne mediatiche e alla propaganda – il tutto per offuscare e coprire operazioni criminali che altrimenti verrebbero considerate come puri e semplici atti di guerra. Ma oggi, la serpe decadente può fare ben poco per coprire non solo la sua lunga lista di crimini di guerra, ma anche la sua stessa impotenza. Umberto Pascali 21.07.2016
>>>articolo originale online>>>
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