Di Eliseo Bertolasi
Joe Biden diventato presidente degli Stati Uniti con elezioni sulle quali pendono ancora accuse di gravi brogli, il 17 marzo, in un’intervista al canale televisivo ABC, commentando il rapporto dell’intelligence americana sulla presunta interferenza russa nelle elezioni americane, in risposta alla domanda del giornalista George Stephanopoulos: “Lei conosce Vladimir Putin. Pensa che sia un killer?”, ha risposto: “Lo penso”. Il presidente degli Stati Uniti ha anche minacciato il leader russo: “pagherà” per i tentativi d’interferenza nelle elezioni americane.
Il presidente della Duma di Stato russa Vyacheslav Volodin nel suo canale Telegram ha subito replicato: “Biden con la sua dichiarazione ha insultato i cittadini del nostro Paese. Questa è un’isteria da impotenza”, sottolineando: “Putin è il nostro presidente, gli attacchi contro di lui sono attacchi al nostro paese!”.
https://ria.ru/20210317/volodin-1601653845.html
Sempre riguardo alla dichiarazione di Biden il deputato della Duma Artur Chilingarov ha riferito: “Biden – una persona ammalata. Un politico cerca sempre una qualche parola, ma qui c’è una persona completamente insolente. Penso che la reazione dovrebbe essere dura. Ci sarà dal Ministero degli Esteri, ci sarà dal governo e la annuncerà lo stesso Vladimir Vladimirovich (Putin)”.
https://echo.msk.ru/news/2806570-echo.html
La base delle accuse contro Putin sono partite qualche giorno fa,
quando l’intelligence statunitense ha pubblicato un rapporto, in cui la
Russia veniva accusata di aver tentato di favorire la rielezione del
repubblicano Donald Trump e presumibilmente d’aver cercato d’impedire a
Biden la vittoria alle presidenziali.
Nel rapporto (questo è il link https://www.dni.gov/files/ODNI/documents/assessments/ICA-declass-16MAR21.pdf) si legge esplicitamente: “Valutiamo che il presidente Putin e lo
stato russo abbiano autorizzato e condotto operazioni d’influenza contro
le elezioni presidenziali statunitensi del 2020, volte a denigrare il
presidente Biden e il partito Democratico sostenendo l’ex presidente
Trump, minando la fiducia pubblica nel processo elettorale e esacerbando
la divisione sociopolitica negli Stati Uniti”.
Tale rapporto era già stato liquidato, come “errato e
completamente privo di fondamento” dall’addetto stampa del presidente
russo Dmitry Peskov.
Nella sua valutazione Peskov aveva
sottolineato: “La Russia non ha interferito nelle elezioni precedenti,
non ha interferito nelle elezioni del 2020 menzionate in questo
rapporto. La Russia non ha nulla a che fare con campagne contro alcun
candidato”, notando che: “possiamo solo esprimere, ancora una volta, il
rammarico che tali materiali, lungi dall’essere di alta qualità, molto
probabilmente vengono usati come scusa per mettere all’ordine del giorno
la questione di successive nuove sanzioni contro il nostro Paese.
Una linea del genere danneggia le relazioni russo-americane già in
difficoltà e, ovviamente, lungi dal contribuire a mostrare almeno una
certa volontà politica nel normalizzarle”. (1)
La risposta di Putin
In data odierna, puntualmente, è arrivato su “Interfax” il commento del presidente russo Vladimir Putin:
“Per quanto riguarda le dichiarazioni del mio collega americano. Cosa gli potrei rispondere? Gli direi: Sii sano! Gli auguro salute”, sottolineando di dirlo: “senza ironia, senza battute”. (2)
Il capo dello stato russo ha osservato che ognuno vede nell’altro il modo in cui sé stesso si valuta:
“Nella
storia di ogni popolo, di ogni stato ci sono molti eventi difficili,
drammatici e sanguinosi. Ma quando valutiamo altre persone, oppure
quando valutiamo anche altri stati, altri popoli, ci sembra sempre di
guardarci allo specchio, ci vediamo sempre lì. Perciò spostiamo sempre
su un’altra persona ciò che noi stessi respiriamo, ciò che in sostanza
noi siamo”.
Secondo Putin: “l’establishment americano, la sua
classe dirigente, la sua classe guida, ha preso atto della propria
coscienza in condizioni ben note e piuttosto difficili”. “In quanto, la colonizzazione del continente americano da parte degli europei è
stata associata allo sterminio della popolazione locale, al genocidio,
come si dice oggi, al genocidio diretto delle tribù indiane”.
Sempre a suo avviso, è sulla base di tali considerazioni, che la classe dirigente statunitense risolve i problemi di politica interna ed estera: “Gli Stati Uniti sono l’unico paese al mondo ad aver usato armi atomiche, tra l’altro contro uno stato non nucleare, contro il Giappone alla fine della Seconda Guerra Mondiale, su Hiroshima e Nagasaki. Non c’era nessun, assolutamente nessun senso militare in questo. È stato il diretto sterminio di una popolazione civile”.
Tuttavia Putin ha sottolineato che la Russia continuerà a cooperare con gli Stati Uniti, ma alle sue condizioni, ecco in che modo:
“So
che gli Stati Uniti, la leadership degli Stati Uniti nel complesso,
sono predisposti ad avere con noi determinate relazioni, ma su quelle
questioni che rappresentano gli interessi stessi degli Stati Uniti e
alle loro condizioni. Sebbene loro pensino che noi siamo come
loro, noi siamo persone diverse, abbiamo un codice genetico, culturale e
morale diverso. Ma sappiamo difendere i nostri propri interessi.
Lavoreremo con loro, ma in quelle aree in cui noi stessi saremo
interessati. E alle condizioni che consideriamo vantaggiose per noi
stessi. Loro si dovranno confrontare con questo”, – ha detto Putin
“nonostante le sanzioni e gli insulti”.
Ma non era Trump il guerrafondaio?
Il dato inquietante della parola “killer”, rivolta durante l’intervista di Biden al presidente russo, sta a significare che gli americani hanno intenzione di varcare la “linea rossa” nei loro frenetici attacchi contro la Russia.
Tali espressioni offensive, da basso gergo, nei confronti di capi di
stato, in questo caso contro il presidente di una potenza mondiale, non
vengono mai usate. La diplomazia è un’arte raffinata, dove ogni termine,
o i suoi sinonimi devono essere adeguatamente e accuratamente
calibrati.
Ciò significa che il presidente degli Stati Uniti,
che presto compirà 80 anni, o è completamente impazzito e non è in
grado di soppesare ciò che enuncia, oppure consapevolmente intende
distruggere definitivamente ogni possibilità di dialogo con la Russia.
La
prima ipotesi non può essere totalmente esclusa, le stranezze nel
comportamento di Biden sono già state più volte notate: recentemente ha
addirittura dimenticato il nome del suo ministro della Difesa Lloyd
Austin (3) , ciò nondimeno pare anche intenzionato a distruggere
definitivamente i rapporti con Mosca, in considerazione del fatto che
gli Stati Uniti sulla base di accuse pretestuose continuano ad
escogitare nuove sanzioni alla Russia.
Quanto invece alla definizione “killer”, in base anche alle parole di
Putin pare che gli USA stiano facendo “outing”. Se diamo un’occhiata
anche solo alla storia recente, a buon ragione il termine può essere usato soprattutto in relazione alla politica stessa di Washington. Dopotutto, non
sono stati gli USA ad approvare il bombardamento di Belgrado, la
distruzione dell’Iraq e della Libia, l’occupazione illegale di una parte
del territorio della Siria?
Durante queste azioni aggressive portate avanti dall’amministrazione americana, solo negli ultimi anni, sono
morti milioni di civili, donne, anziani e bambini. Per ordine di
Washington, il leader iracheno Saddam Hussein è stato impiccato, il
leader libico Muammar Gheddafi è stato brutalmente ucciso, senza contare
gli innumerevoli tentativi di omicidio nei confronti del leader cubano
Fidel Castro..
Se poi ci soffermiamo sulle ingerenze degli Stati Uniti nelle elezioni di altri paesi, sulla coscienza dei presidenti americani pesano una lunga serie di “rivoluzioni colorate”: sanguinosi colpi di stato, che hanno provocato morte, distruzione, crisi sociale, povertà.. Un esempio: il colpo di stato a Kiev nel 2014 quando Biden, allora, era vice presidente nell’amministrazione Obama.
Gli Stati Uniti si preparano costantemente a nuove guerre. La Nato a guida statunitense continua a premere verso est. Gli Stati Uniti e i loro alleati ormai agiscono a ridosso dei confini russi, escogitando senza sosta manovre militari, provocazioni sempre più spinte e piani di attacco contro la Russia.. che potrebbero provocare la morte di milioni e milioni di persone. Ma allora chi sono i “killer”? Per fortuna il presidente Putin, timoniere esperto e dai nervi saldi, fino ad ora è riuscito a tenere sotto controllo ogni possibile escalation di guerra.
Fonti :
1-https://rg.ru/2021/03/17/peskov-nazval-nepravilnym-doklad-razvedki-ssha.html
2- https://www.interfax-russia.ru/main/putin-o-slovah-baydena-v-svoy-adres-ya-zhelayu-emu-zdorovya
3- https://nypost.com/2021/03/08/biden-seems-to-forget-defense-secretarys-name/